I 25 migliori attori e attrici del XXI secolo secondo il New York Times
Elisa Grando
25. Gael Garcìa Bernal – Protagonista di film come Y Tu Mamà Tambien, Amores Perros e I diari della motocicletta, è stato elogiato per il suo talento e descritto come un attore dotato di magnetismo e in grado di fondere perfettamente gli ideali di bellezza maschile e femminile.
24. Sonia Braga – Una delle dive brasiliane più amate di sempre: dalle telenovelas più popolari alla comparsata in Sex and the City (era una delle amanti di Samantha), per il New York Times Sonia ha dominato con pari carisma due film diversissimi: Acquarius, dallo stile realista, e l’allegoria fantascientifica Bacuraru (Foto: Clemens Bilan/Getty Images)
23. Mahershala Ali - Ha vinto due Premi Oscar come miglior attore non protagonista, in due ruoli che abbattono gli stereotipi: in Moonlight è uno spacciatore gentile, figura paterna fondamentale per il giovane protagonista, in Green Book è un musicista di successo, ma sobrio e appartato. Ancora diverso, e indimenticabile, l’abbiamo visto in House of Cards nei panni dell’avvocato Remy Danton.
22. Melissa McCarthy - Una cosa è certa: Melissa ha imposto a Hollywood una comicità tagliente, ironica e personalissima che ha ribaltato il concetto stesso di star della commedia. Il suo capolavoro? Secondo il NYT è Spy, nel quale interpreta la timida analista CIA Susan che, in missione, tira fuori le unghie. Ma negli ultimi anni ha dimostrato di avere al suo arco anche parecchie frecce drammatiche: come nel biopic Copia originale, nel ruolo della scrittrice, e poi falsaria di documenti autografi, Lee Masters.
21. Catherine Deneuve - Si potrebbe obiettare: ma Catherine Deneuve non è solo una delle migliori attrici del XXI secolo, perché è stata una diva assoluta anche del XXmo. È vero. Ma Deneuve continua a mettersi alla prova anche in alcuni dei migliori film degli ultimi anni. Per esempio Persepolis, il film animato di Marjane Satrapi, nel quale l’attrice doppia la madre della regista stessa. E Satrapi sul NYT non puòà che notare: «Per i francesi, Deneuve è il simbolo assoluto, il sogno».
20. Rob Morgan - Anche se non molti lo riconosceranno al primo sguardo, secondo il NYT Rob Morgan è uno di quegli attori che lascia il segno in ogni film che attraversa. Tra il 2017 e il 2019 ne ha girati quattro: Mudbound, Monsters and Men, The Last Black Man in San Francisco e Il diritto di opporsi. E ad ognuno ha regalato una presenza indelebile, lontana da ogni retorica anche nei ruoli più drammatici, come il condannato a morte di Il diritto di opporsi.
19. Wes Studi - Fra i pochi attori cherokee a Hollywood, Studi ha guadagnato fama mondiale nei panni del guerriero Urone nell'epopea di Michael Mann L'ultimo dei moicani (anche se il suo debutto è insieme a Kevin Costner, in Balla coi lupi). Dopo, nella sua carriera, ci sono stati anche The New World e Avatar: un percorso significativo, molto oltre la maschera del Nativo Americano. Anche per questo ha ricevuto un Premio Oscar alla carriera nel 2020.
18. Willem Dafoe - Per capire perché Dafoe fa parte di questa classifica, basterebbe anche solo mettere in fila i suoi film degli ultimi vent anni: Intervista col vampiro, la trilogia di Spider-Man, The Aviator, Nymphomaniac, John Wick, Assassinio sull’Orient Express, Aquaman, e Van Gogh - Sulla soglia dell’eternità. Ma a chiarirlo ancora meglio sul NYT è proprio il regista di Van Gogh, Julian Schnabel: «È un attore generoso ed estremamente intelligente. Tutto può passare anche solo attraverso un suo sguardo». (Foto: Pascal Le Segretain/Getty Images)
17. Alfre Woodward - Anche in piccole parti, in film minori o serie televisive, Woodard è una presenza indimenticabile, «allo stesso tempo regale e assolutamente reale», scrive il NYT. I due film che le hanno dato più spazio hanno entrambi al centro il tema della giustizia: 12 Years a Slave di Steve McQueen e Clemency di Chinonye Chukwu. (foto: Axelle/Bauer-Griffin/FilmMagic)
16. Kim Min-hee - Attrice coreana, è diventata il simbolo del grande cinema d autore del suo paese, lavorando con Park Chan-wook e soprattutto con Hong Sang-soo. Di certo la ricorderete nel film Mademoiselle, del 2016: un dramma stravagante ambientato nella Corea degli anni ’30, Kim interpreta una nobile giapponese raggirata e sedotta da una furba domestica.
15. Michael B. Jordan - A spiegare sul NYT perché Jordan è uno dei migliori attori del nuovo secolo ci pensa Ryan Coogler, il regista di tre suoi grandi film: Fruitvale Station, Creed e Black Panther, dove interpreta N'Jadaka. «Ha la capacità di farti entrare in empatia con lui», ha detto Coogler. «E ha anche un kit di strumenti molto avanzato come attore. E Black Panther vedere lui e Chadwick Boseman che si affrontano aveva il sapore di un evento».
14. Oscar Isaac - È stato per merito di A proposito di Davis dei fratelli Coen che abbiamo conosciuto davvero le potenzialità di Oscar Isaac, anche se aveva già alle spalle dieci anni di carriera. Subito dopo, ha indossato i panni di Poe Dameron di Star Wars, ed è immediatamente assurto ad eroe intergalattico. Non ci resta che vederlo in Dune, ma certamente il cinema del XXI secolo non può più fare a meno di lui.
13. Tilda Swinton - Impossibile non amare Tilda, anche solo per il coraggio e le sue scelte eccentriche, del tutto fuori dagli schemi. È capace di passare dal cinema indie a sodalizi d’autore solidissimi come quello con l’amico Luca Guadagnino, col quale si è reinventata più volte in Io sono l’amore, A Bigger Splash e Suspiria, fino al cinecomic, col ruolo di Antico in Doctor Strange. E chissà quante altre sorprese ci riserva. (Foto Dominique Charriau/WireImage/Getty)
12. Joaquin Phoenix - Dopo il Premio Oscar per Joker e prove superlative, come quelle in The Master di Paul Thomas Anderson e Her di Spike Jonze, non c’è dubbio che Joaquin Phoenix stia di diritto in questa classifica. Ma a spiegare perché al NYT è James Gray, col quale l’attore ha girato quattro film: The Yards, I padroni della notte, Two Lovers e C’era una volta a New York: «Ha una capacità illimitata di sorprenderti e ispirarti, è estremamente creativo. E il suo talento è straordinario». (foto Frederic J. Brown/AFP via Getty Images)
11. Julianne Moore - Il NYT la premia soprattutto per aver incarnato l'immagine dell’infelice casalinga americana che, pur in tumulto interiore, sorride per salvare le apparenze, come Moore fa in The Hours e soprattutto nelle sue collaborazioni con Todd Haynes, come Far From Heaven. «Moore ha interpretato molte mogli e madri, ma le sue a volte sono più complesse e sorprendente dei film stessi indice della sua sensibilità e talento. Gioca con i codici del realismo, sia che stia offrendo una performance naturalistica, come in Still Alice, sia iperbolica, come nella satira di David Cronenberg Maps to the Stars».
(foto Vittorio Zunino Celotto/Getty Images for Kering)
10. Saoirse Ronan - La paladina del "coming of age" del Ventunesimo secolo: Saoirse Ronan ci ha conquistati già tredicenne nei panni di Briony Tallis in Espiazione, poi in quelli di Eilis Lacey in Brooklyn, dell’inquieta Christine McPherson in Lady Bird, nella mitica Jo March di Piccole donne. Tutte storie di formazione nelle quali la stessa Ronan è cresciuta, rivelandoci un’attrice matura e completa, pronta finalmente per sorprenderci anche da adulta.
9. Viola Davis - Nel 2018 ha vinto il Premio oscar come miglior attrice non protagonista per Barriere: la consacrazione ufficiale, dopo altre due candidature. L’attrice ha lavorato con Denzel Washington più volte, per questo il NYT ha chiesto a lui di spiegare perché sia straordinaria. «Sapevo che era una grande attrice fin da quando ha fatto il provino per il mio film da regista Antwone Fisher, vent’anni fa. Ho sperimentato il suo potere, la sua forza e il suo talento. È arrivata pronta, nel personaggio, e praticamente l'ho lasciata sola. È un talento irripetibile».
8. Zhao Tao - Impossibile discernere Zhao Tao dal cinema lirico e ancorato alla realtà di Jia Zhangke: l’attrice cinese ha illuminato tutti i suoi capolavori, da The World a Still Life, da 24 City a I figli del fiume giallo. In Italia ha lavorato con Andrea Segre nel film Io sono Li. La trasformazione sociale ed economica della Cina negli ultimi vent’anni, sullo schermo, passa attraverso il suo volto. (Photo by Ernesto Ruscio/Getty Images)
7. Toni Servillo - È l’unico italiano nella lista dei migliori 25: il pubblico americano conosce Toni Servillo soprattutto nelle vesti di Jep Gambardella in La grande bellezza. Ma il New York Times si spinge oltre e fa un lungo elogio del suo spessore di interprete e delle sue qualità trasformiste: «Servillo è stato l'avatar centrale nello scavo di Paolo Sorrentino della corruzione e dell'ipocrisia - ma anche dell'improbabile gloria e dell'assurda resilienza - dell'Italia moderna. In particolare, ha incarnato due dei più potenti e polarizzanti leader politici della vita reale nella storia recente del Paese: Giulio Andreotti, nel cupo e satirico Il Divo, e Silvio Berlusconi, in Loro. Come un attore shakespeariano che si addentra nella maestosità e mostruosità di re antichi o immaginari, Servillo rende vivida la stravagante umanità - e il profondo mistero - degli uomini che vivono per piegare il mondo alla loro volontà. Cattura anche la loro solitudine». (Foto: Anne-Christine Poujoulat/AFP/Getty Images)
6. Song Kang Ho - A fare il ritratto del celebre attore coreano è il regista di Parasite, Bong Joon Ho, che ha lavorato con lui in diversi film: «Sia in The Host, Snowpiercer o Parasite, Song Kang Ho è come una tela che cresce: non importa quante pennellate applico, c'è sempre più spazio per dipingere. Ha la capacità di portare vita e crudezza in ogni momento».
5. Nicole Kidman - Kidman è entrata nel Ventunesimo secolo al culmine della sua celebrità con Moulin Rouge!, e ha poi proseguito con successi di pubblico e di critica come The Hours, che le è valso un Premio Oscar. Ha recitato nel cinema d’autore più estremo, come in Dogville di Lars von Trier e Il sacrificio del cervo sacro di Yorgos Lanthimos, ma anche in ruoli di principesse, scrittrici, artiste. Infine, nella grande serialità, da Big Little Lies a The Undoing. Al suo quinto posto in classifica non manca proprio niente. (Foto: Brendon Thorne/Getty Images)
4. Keanu Reeves - Il NYT domanda agli scettici: se non vi aspettavate di trovare Keanu Reeves così in alto in questa lista, chiedetevi in quale film vi ha deluso. Probabilmente nessuno. E non si tratta solo di Neo di Matrix: l’elogio è anche per John Wick e per la sua interpretazione in Tutto può succedere (Point Break e L’avvocato del diavolo appartengono al secolo precedente). «Sicuramente non c'è un'altra star del cinema che esibisca così tanta gamma pur rimanendo così irriducibilmente e imperscrutabilmente se stesso». (Foto: Axelle/Bauer-Griffin/FilmMagic)
3. Daniel Day-Lewis - È uno degli attori più venerati degli ultimi 50 anni, con accenti leggendari: si prepara minuziosamente per mesi, a volte per anni, ad ogni ruolo, e insiste nel rimanere nel personaggio durante la produzione. Questo fa sì che nel Ventunesimo secolo abbia girato solo sei film, quasi tutti dei capolavori. Non è un caso che abbia vinto due Premi Oscar come miglior attore protagonista per Lincoln e Il petroliere, e ci abbia regalato un’ultima, indimenticabile e ossessiva interpretazione in Il filo nascosto.
2. Isabelle Huppert - La signora glaciale del cinema francese, quella che non teme i ruoli più scabrosi e ambigui, e recita in due, anche tre film all’anno. Fra gli ultimi La pianista di Haneke, Elle di Verhoeven, White Material di Claire Denis. «Impavida e ipnotizzante, a volte spaventosa, a volte bizzarra, Isabelle Huppert ha assunto una grande varietà di ruoli nel corso della sua carriera, passando senza sforzo dalle lacrime alle urla, dalle storie più dirette a quelle più gloriosamente sconvolte. Affascina soprattutto con i suoi mostri, le sue donne orribili e indicibili», scrive il NYT. (Foto: Gisela Schober/WireImage)
1. Denzel Washington - Per il NYT è lui il miglior attore vivente. «È al di là di ogni categoria: un titano dello schermo, un artigiano sottile e sensibile, con una seria formazione teatrale vecchia scuola e una presenza sfolgorante da star del cinema. Può recitare malvagità, eroismo d'azione, o anche uomini normali: lo farà sempre facendo emergere l’umanità del personaggio». The Equalizer, Man on Fire, Flight, Training Day, Barriere: la sua carriera è costellata di film che Washington ha contribuito a far diventare capolavori.
Quali sono gli attori e le attrici migliori, che più hanno segnato gli ultimi vent’anni, quelli assurti a nuove (o confermate) star di un cinema in perenne mutamento, che sempre più esplora il blockbuster d’autore? Se l’è chiesto il New York Times, stilando un’attentissima classifica che guarda ben oltre il solo cinema americano, e molto fuori da Hollywood.
Nella “top 25” ci sono infatti due interpreti coreani, un’attrice brasiliana di culto, due super dive francesi e c’è anche un solo italiano: Toni Servillo, amatissimo per le sue interpretazioni nel cinema di Paolo Sorrentino. Tra qualche conferma, decisioni che si prestano al dibattito (guardate chi c’è alla posizione numero 4…) e molte sorprese, ecco la classifica dei più amati dal New York Times. Sfogliatela qui sopra.
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