Locandine esagerate: 17 film o serie che hanno fatto infuriare il pubblico con poster offensivi e scandalosi
Simona Carradori
Madre! – Il poster ufficiale del film di Darren Aronofsky ritrae una Jennifer Lawrence malmenata e con il volto coperto di lividi e ferite, in riferimento ad una delle scene più violente dell’opera: un'immagine piuttosto forte per una locandina che potrebbe finire sotto gli occhi di tutti. Chiaramente, non ci è voluto molto prima che il pubblico insorgesse.
X-Men: Apocalypse - Povera Jennifer Lawrence! Non solo è stata raffigurata in condizioni fisiche davvero pessime nel poster di Madre, ma viene anche strangolata dal suo nemico nella locandina degli X-Men. Tranquilli, l'attrice sta bene e ha dato il suo consenso in entrambi i casi. Ma come prevedibile, al pubblico più sensibile non ha fatto esattamente piacere ritrovarsi una simile scena impressa nei mega cartelloni pubblicitari affissi vicino al supermercato.
Love - Il poster del film di Gaspar Noè, definito da alcuni "oltraggioso" e "sconvolgente", è stato pesantemente criticato perché ritrae un primissimo piano del bacio tra due donne e un uomo.
Sex Education 3 – Per il lancio dell’ultima stagione della serie Netflix, a Milano sono stati affissi dei manifesti che raffiguravano degli alimenti allo scopo di ricreare organi genitali maschili e femminili. Pesche, arance, banane e ostriche accompagnate dalla frase: “Se l* vediamo in forme diverse, è perché non ce n’è un* sol*. Ognun* è perfett*”. Diverse personalità dal panorama politico conservatore italiano, così come il pubblico più sensibile, hanno aspramente criticato la strategia pubblicitaria di Netflix, gridando allo scandalo e chiedendo la rimozione dei poster. Il tutto, ovviamente, alla fine ha solo aumentato la fama dello show.
Nymphomaniac - Beh, in questo caso non serve nessuna spiegazione. Come potevano non destare scalpore le facce da orgasmo degli attori piazzate in primo piano nei poster del film? Ma d'altra parte, l'intento di Lars Von Trier era proprio quello di sconvolgere il pubblico, quindi: missione compiuta!
Coco avant Chanel - Dopo le numerose critiche ricevute, la locandina del film dedicato a Coco Chanel è stata bandita proprio in Francia. Perché? A causa della sigaretta tenuta in mano dalla protagonista, ritenuta diseducativa per un poster che avrebbe tappezzato le pareti delle metropolitane di Parigi
Wanted - Il poster del film con Angelina Jolie è stato aspramente criticato e bandito in alcuni paesi a causa della massiccia presenza di pistole, che secondo la censura e il pubblico rappresenterebbe una "glorificazione delle armi da fuoco".
Millennium - Uomini che odiano le donne - Nonostante la presenza della scritta come "censura" ai capezzoli di Rooney Mara, il poster è stato criticato per via delle nudità, considerate fin troppo esplicite.
The Heat - In questo caso il motivo della polemica è stato l'eccessivo ed errato uso del foto-ritocco, impiegato non solo per migliorare l'aspetto delle due attrici (praticamente irriconoscibili), ma anche per rendere più magro, e in maniera del tutto sproporzionata, il viso di Melissa McCarthy.
Captivity - I numerosi poster dell'horror con Elisha Cuthbert sono stati prima criticati e poi rimossi definitivamente. Il motivo è evidente: mostravano in primo piano le immagini di alcune delle torture che si vedono nel film.
Bereavement - Non tutti hanno gradito la locandina dell'horror del 2010, accolta dalle polemiche a causa dell'eccessiva violenza nel mostrare un bambino con in mano un coltello.
King Arthur - Cosa c'è di strano in questa locandina? Niente. Se non fosse che nello scatto originale Keira Knightley aveva un seno decisamente più piccolo, ritoccato in post-produzione per farlo aumentare di un paio di taglie. Una scelta decisamente non gradita, né dal pubblico, né tantomeno dalla stessa Keira.
Hostel Part 2 - Il film di Eli Roth mostra nella sua locandina un miscuglio di viscere che è stato considerato un tantino violento e raccapricciante per una locandina rivolta ad un pubblico di grandi e piccini.
Larry Flint - Oltre lo scandalo - In questo caso, oltre alle evidenti nudità e ai riferimenti sessuali, numerosi gruppi religiosi hanno protestato a causa della blasfema riproduzione della crocifissione
Shame - Cosa scriviamo a fare. I riferimenti sessuali presenti nella locandina del film di Steve McQueen, beh, parlano da soli...
Sin City - Una donna per cui uccidere - Anche in questo caso il motivo delle numerose critiche è legato alle nudità. E in particolare alle trasparenze degli indumenti di Eva Green, che ne lasciano intravedere i seni.
I Spit on Your Grave - Un po' come per la locandina di Madre!, pubblico e censura non hanno gradito la presenza di un corpo femminile completamente ricoperto di lividi e ferite. Come se non bastasse, in questo caso abbiamo anche un fondoschiena piazzato lì in primo piano. Così, senza motivo.