Memorabili performance: le 10 migliori interpretazioni del 2018

ALESSANDRO BORGHI - Marcello Fonte è straordinario in Dogman, ma se dovessimo scegliere la Miglior Performance italiana del 2018, i nostri occhi punterebbero sull'Alessandro Borghi di Sulla mia pelle, che dà prova di un enorme talento fatto di misura e rigore

TIMOTHEE CHALAMET - Con il massimo rispetto nei confronti di Armie Hammer, Michael Stuhlbarg e pure dello stesso Luca Guadagnino, è Timothée Chalamet il cuore di Chiamami col tuo nome, la sua magnetica naturalezza, l'erotismo e l'innocenza che sprigiona, le sue strazianti lacrime finali

GLENN CLOSE - Lei è una delle grandissime di Hollywood, e giusto per ricordarcelo ancora una volta, trasforma The Wife - Vivere nell'ombra in una vera e propria lezione di recitazione da far studiare a tutti gli aspiranti attori là fuori. Ogni scena con lei è una meraviglia da vedere, e più volte ci spezza il cuore senza nemmeno bisogno di lacrimare

TONI COLLETTE - Il volto deformato dalla paura e dallo shock di Toni Collette in Hereditary: Le radici del male è di quelle che non si scordano facilmente. In un mondo corretto la troveremmo tra le candidate come Miglior Attrice ai prossimi Oscar: incrociamo le dita!

DANIEL DAY LEWIS - Lui sarebbe magnifico persino se si limitasse a leggere la lista della spesa, ma ne Il filo nascosto ci regala un'altra memorabile performance nei panni di Reynolds Woodcock, freddo e talentuoso stilista con dei problemi a gestire le proprie emozioni

JAMES FRANCO - Interpretare un personaggio strambo e folle come Tommy Wiseau non era facile: eppure, in The Disaster Artist, James Franco riesce a vestirne i panni senza apparire una caricatura, alternando le giuste dosi di pazzia ed espressività, divertimento ed emozioni

RAMI MALEK - L'attore ci regala il Freddie Mercury più efficiente e intenso che potevamo avere al cinema. Lui non imita il leggendario cantante in Bohemian Rhapsody, ma lo assorbe corpo e anima bucando lo schermo con dirompente forza

FRANCES MCDORMAND - Con un curriculum alle spalle che vanta titoli come Fargo e Olive Kitteridge, era difficile fare di più e superarsi. Frances McDormand ce l'ha fatta: quella di Tre manifesti a Ebbing, Missouri è la sua miglior performance ad oggi, e il ruolo pare concepito appositamente per lei

GARY OLDMAN - Ok, c'è l'ammasso di makeup e ok, l'Academy avrebbe dovuto premiarlo ormai anni fa. Sta di fatto che quella di Gary Oldman in L'ora più buia è una strepitosa interpretazione, ed era davvero facile apparire come dei meri gigioni con tutto quel trucco

MARGOT ROBBIE - La nostra aveva già esaltato gli spettatori con la sua Harley Quinn di Suicide Squad, ma è in Tonya che dimostra davvero un grande talento che va oltre il carisma. C'è chi sostiene che avrebbe dovuto vincere l'Oscar anche più di Frances McDormand, e noi non ci saremmo lamentati