I migliori e i peggiori presidenti americani… al cinema e in tv
Il giorno in cui Donald Trump sale alla Casa Bianca, ricordiamo le tante incarnazioni hollywoodiane del numero uno americano
Andrea Facchin
Kevin Spacey in House of Cards. Che dire di Frank Underwood: un uomo senza scrupoli, tessitore di trame e giochi di potere che lo conducono alla Casa Bianca. Un leader pienamente conscio di essere sporco, vendicativo e spietato, protagonista di una scalata macchiata anche col sangue di chi è stato considerato un ostacolo. Cucito su misura sull'ambiguità di Spacey.
Daniel Day Lewis in Lincoln. Performance da Oscar quella dell'attore nel biopic di Spielberg. Stavolta il presidente non è una figura fittizia, ma l'Abraham Lincoln che abolì la schiavitù negli Stati Uniti d'America (non il Cacciatore di vampiri immaginato da Seth Graham Smith). Personaggio immenso, che Lewis interpreta con la solita classe, svelandone luci e ombre.
Jack Nicholson in Mars Attacks!. Tim Burton immagina l'invasione aliena più stramba di sempre e nel farlo cuce addosso al talento di Nicholson un presidente ciarlatano, che cerca di risolvere, un po' con la forza, un po' con diplomazia, l'improvviso incontro ravvicinato. Gli va tutto male e ogni tentativo si rivela inutile. Sotto il suo mandato, l'intero governo degli Stati Uniti è stato eliminato e la Terra è caduta in mano agli extraterrestri. Non proprio un curriculum di tutto rispetto, ma perfetto per l'intelligenza impertinente del film.
Bill Pullman in Independence Day. Quando si tratta di parlare all'America in situazioni di estrema emergenza, conseguenze di attacchi alieni o cataclismi vari, il presidente ci mette la faccia con monologhi motivazionali pronti a colpire al cuore la nazione. In questo senso, grande oratore è il Thomas Whitmore di Pullman nel film di Emmerich: con il suo discorso ricco di patriottismo indomabile, riesce a ridare speranza nella lotta contro l'invasione extraterrestre. In nome del 4 luglio.
Billy Bob Thornton in Love Actually. Il presidente interpretato da Thornton nella commedia romantica di Richard Curtis si presenta prepotente e sfacciato di fronte al Primo Ministro Inglese, un goffo ma irresistibile Hugh Grant. Il numero uno americano palpeggia pure la segretaria del politico britannico e se ne esce dicendo: «Noi ci prendiamo quello che vogliamo». Un'arroganza esplicita, ma ci penserà proprio Grant a spegnerla di fronte alla stampa e alla sua nazione.
Dennis Haysbert in 24. Nell'America post 11 settembre, il David Palmer di Haysberth nella serie con Kiefer Sutherland era il Presidente di cui gli Stati Uniti avevano bisogno. Un uomo calmo, sicuro di sé nelle decisioni da prendere (il più delle volte determinanti per la salvezza sua e della nazione intera), ma soprattutto una persona che ha sempre ispirato fiducia.
Geena Davis in Una donna alla Casa Bianca. Quello che poteva essere Hillary Clinton, lo è stata la Davis nel film di Rod Lurie: la prima donna nominata Presidente degli Stati Uniti. Una svolta destinata (per ora) a restare cinematografica, ma Mackenzie Allen, il personaggio dell'attrice, ha tutte le qualità per ricoprire l'altissimo ruolo: esperienza in politica (era già vice presidente, "promossa di grado" dopo la morte del presidente stesso), in legge (è un preparato avvocato) e persino un premio Nobel all'attivo. Senza contare il temperamento giusto per affrontare e distruggere qualsiasi stereotipo di genere.
Gene Hackman in Potere assoluto. Nel film di (e con) Clint Eastwood, Hackman interpreta un presidente segnato dai suoi peccati. Si chiama Alan Richmond e, muovendosi dietro le sue guardie del corpo, nasconde il suo diretto coinvolgimento in un caso di adulterio e omicidio. Non esattamente un esempio da seguire.
Harrison Ford in Air Force One. «Get off my plain!» è forse una delle battute più conosciute di Harrison Ford. Che in Air Force One interpreta un presidente pronto all'azione per difendere il suo aereo privato minacciato dai terroristi a bordo. Lotta, spara, combatte: un vero eroe.
Aaron Eckhart in Olympus Has Fallen e London Has Fallen. Nei due action, il suo Benjamin Asher è un presidente costantemente nel mirino di terroristi. È un uomo comune, che cerca di difendersi come può, nel primo capitolo serragliato nella Casa Bianca, nel secondo vagando per le strade di Londra. La sua fortuna? Come guardia del corpo ha un Gerard Butler in versione "ammazzatutti".
Jamie Foxx in White House Down. Quasi un doppio del personaggio di Aaron Eckhart in Olympus Has Fallen. Anche lui, infatti, vive momenti burrascosi quando la Casa Bianca viene attaccata dai terroristi. E anche lui ha un angelo custode a tirarlo fuori dall'inferno: Channing Tatum.
John Travolta in I colori della vittoria. Nel film di Mike Nichols, Travolta interpreta Jack Stanton, governatore progressista in corsa per diventare Presidente. Figura controversa, politicamente preparata ma al centro di più di uno scandalo sessuale. In questo senso, sembra un personaggio costruito (anche fisicamente) sul modello di Bill Clinton e il suo Sex Gate con Monica Lewinski.
Leslie Nielsen in Scary Movie 4. Siamo nel territorio della parodia e chi meglio di Nielsen, autentica icona del genere, poteva diventare caricatura di un presidente pasticcione. Gag demenziali che si fanno satira della politica americana.
Martin Sheen in West Wing. Non c'è dinamica politica che la serie, scritta dal maestro Aaron Sorkin, non affronti con estrema attenzione ai particolari. E il presidente Bartlet di Sheen è forse l'incarnazione più luminosa che l'uomo più potente del mondo abbia mai avuto su grande e piccolo schermo. Colto, brillante, moralmente ineccepibile e soprattutto incorruttibile. Un esempio di alti valori e di leadership che ogni politico dovrebbe rappresentare.
Michael Douglas in Il presidente - Una storia d'amore. Il lato forse più romantico dello stare ai vertici della Casa Bianca. Michael Douglas è Andrew Shepard, presidente vedovo con una figlia adolescente che si innamora di un'affascinante operatrice (Annette Bening) che cerca di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla salvaguardia dell'ambiente. La loro storia comprometterebbe la popolarità del presidente, ma anche il primo cittadino americano ha diritto a una vita privata...
Morgan Freeman in Deep Impact. Come il personaggio di Bill Pullman in Independence Day, anche il Tom Beck di Freeman appartiene alla categoria dei "grandi oratori" in momenti di crisi. Qui, un'asteroide sta per schiantarsi sulla terra. Non c'è molto che si possa fare, se non preparare il mondo al peggio, limitare l'isteria di massa, essere una guida per chi pensa di non avere più speranza. In questo senso, la voce calma del presidente di Freeman fa il suo dovere.
Peter Sellers in Il dottor Stranamore, ovvero come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba. Se c'è un leader assoluto nel campo della satira e della parodia, è l'indimenticabile Merkin Muffley di Peter Sellers nel film di Kubrick. È uno dei tre ruoli che l'attore, al massimo del suo istrionismo, interpreta nel capolavoro di satira del regista, che ovviamente non poteva lasciare indenne l'uomo più potente del mondo.
Samuel L. Jackson in Big Game - Caccia al presidente. Dopo che un gruppo di terroristi attacca l'Air Force One, il presidente di Jackson la scampa lanciandosi con la capsula di salvataggio. Atterra nel bel mezzo dei boschi finlandesi e lì trova in un bambino del posto un aiuto prezioso. Anche qui, è un'incarnazione action quella del numero uno americano, diretta da un regista che nel suo lavoro precedente aveva rapito Santa Claus da casa sua...
Terry Crews in Idiocracy. Già il nome è tutto un programma: Dwayne Elizondo Mountain Dew Herbert Comacho. È a capo di un'America distopica e alla deriva, e possiamo tranquillamente definirlo come il politico peggiore del mondo. Un agente del caos dal grilletto facile e con un'intelligenza limitata che affida a Luke Wilson il compito di risolvere - in una settimana! - i problemi degli americani.
Lloyd Bridges in Hot Shots 2. Al pari di Leslie Nielsen, parodia demenziale ed esilarante. L'ex ammiraglio Benson del primo Hot Shots qui è stato nominato presidente e si impegna in prima persona nella lotta contro Saddam, che tiene prigionieri soldati americani. Il combattimento tra i due è memorabile e ricco di citazioni, da Star Wars a Terminator 2.
Donald Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. Una vittoria, quella su Hillary Clinton, sorprendente, mai pronosticata dai media nei giorni di campagna elettorale.
Di quali saranno le conseguenze della salita alla Casa Bianca del miliardario, non vogliamo discuterne qui. Piuttosto, ispirati dal personaggio Trump, showman che potrebbe benissimo essere saltato fuori da una sceneggiatura, vogliamo concentrarci sui tanti volti che la figura del leader USA ha avuto al cinema e in tv. Hollywood lo ha ritratto in tutti i modi possibili, ricorrendo ad alcune delle sue stelle più illustri, da Harrison Ford a Jack Nicholson, passando per Daniel Day Lewis e il diabolico Kevin Spacey di House of Cards: ripercorriamo, dunque, le migliori (patriottiche, coraggiose, ispiratrici) e peggiori (vendicative, subdole, o semplicemente dementi) incarnazioni che l’uomo più potente del mondo ha avuto su grande e piccolo schermo.