Non toccate quel cult! I film a cui si dovrebbe vietare il reboot. La gallery
Dopo la notizia del reboot di Mary Poppins, stiliamo una lista di titoli storici che non vorremmo mai rivedere in nuove versioni. Ma per alcuni è già troppo tardi...
Andrea Facchin
È vero, Kevin Costner ora balla coi tonni, ma il film del 1990 rimane a oggi il momento più alto della sua carriera. Da lui prodotto, diretto e interpretato, vinse sette premi Oscar, tra cui miglior film e miglior regia. Anche solo per rispetto di Costner, speriamo di non rivederlo mai sotto forma di reboot o remake.
Ancora oggi ci chiediamo come sia stato possibile chiamare la protagonista Baby, ma Dirty Dancing è e sempre sarà un classico intramontabile del rapporto tra film e danza. Nel tempo ha avuto diversi figliocci e pure un sequel improbabile ambientato a Cuba. Che serva da monito a Hollywood: quel film va lasciato dov\'è.
Va benissimo riproporlo in versione restaurata al cinema (anzi, iniziative così dovrebbero essere organizzate più spesso). Ma guai anche solo a pensare di riproporlo in nuova versione. Attori, battute, regia e fotografia sono perle preziose. E rare. Hollywood, ti preghiamo in ginocchio.
Con Gangster Squad si è quasi cercato di proporre una nuova versione del capolavoro di De Palma. Quasi appunto, perché il film con Ryan Gosling e Josh Brolin non ci si avvicina nemmeno. Non era un sequel/reboot/remake diretto, ma la spia rossa a Hollywood speriamo si sia accesa.
Purtroppo Richard Donner non ha dato del pazzo a chi gli ha chiesto lumi sul sequel dei Goonies, i piccoli paladini di Astoria. Il regista prima o poi lo farà, e noi ci chiediamo perché. Il film è un\'avventura divertente e magica, che racchiude tutto lo splendore del cinema anni \'80 e la potenza dell\'amicizia nell\'infanzia. Ripensaci Richard.
Remake sarà. Con The Rock protagonista. Dwayne Johnson è una star, ma il Jack Burton di Kurt Russell era un antieroe dal cuore tenero con la battuta sempre pronta. Basteranno i muscoli e l\'ironia dell\'ex wrestler per esserne degni? In più si era già presa la strada del remake di un film di Carpenter - La Cosa -, sempre con Russell protagonista: risultato rivedibile.
La cornice ha un che di suggestivo: regia importante (Antoine Fuqua) e protagonisti con carisma da vendere (Denzel Washington e Chris Pratt). Ma il western con Yul Brinner e Steve McQueen proprio non ce lo vediamo in stile urban alla Training Day o Southpaw. Sospendiamo il giudizio solo per fiducia negli interpreti, ma quanti dubbi...
Come per Dirty Dancing con il ballo, il film di Spielberg ha dato il là all\'invasione di squali mangiauomini al cinema. ne abbiamo visti di tutti i tipi, ma mai nessuno avvicinarsi anche di poco alla forza dell\'originale, dove il pesciolone era un ammasso di meccanismi idraulici che nemmeno funzionavano a dovere (hanno ritardato di mesi la fine delle riprese). Quando il cinema era prima di tutto una forma artigianale.
Il trailer non ci ha convinto più di tanto: l\'azione c\'è, è vero, ma i nuovi protagonisti non eguagliano la coppia Reeves/Swayze del film di Kathryne Bigelow.
Per commentare la possibilità di un sequel o remake di Ritorno al futuro, ci rimettiamo alle parole del suo creatore, Robert Zemeckis: «Solo dopo la mia morte!». Noi rafforziamo il concetto: MAI.
Droni? Aerei avanzati che si pilotano da soli? Tom Cruise allenatore di nuovi e giovani piloti? Tony Scott si starà rivoltando nella tomba. So sad.
Lo diremo sempre, con tutto il rispetto per Ed Helms, che lo reinterpreterà nel reboot: il tenente Frank Drabin sarà sempre e solo Leslie Nielsen. Non c\'è notte da leoni che tenga.
«Com’è bello passeggiar con Maryyy…», cantava Dick Van Dyke in Mary Poppins, capolavoro Disney con Julie Andrews. La sua colonna sonora è indimenticabile ma ora avrà altre voci perché un sequel/reboot è – ahinoi – in lavorazione. È vero che non ci si dovrebbe mai fasciare la testa prima di essersela rotta, ma la sola idea di immaginare la stessa tata con un volto diverso da quello della sua interprete originale non ci fa certo urlare “supercalifragilistichespiralidoso!”. E questo non è nemmeno l’unico progetto con cui Hollywood intende ridare vita a classici che in realtà dovrebbero semplicemente riposare in pace nell’archivio della Settima Arte (e nel nostro cuore).
Quindi abbiamo pensato a quelli che per noi sono tra gli intoccabili più intoccabili del cinema, film che dovrebbero scampare alle varie pratiche di reboot, sequel o remake. Per alcuni c’è ancora speranza, per altri no. Li abbiamo raccolti nella gallery qui sotto, e diteci: quali sono i vostri cult intoccabili?