Lui è un terapista di coppia benestante separato in casa, lei un’avvocatessa divorzista, ribattezzata “la iena”. Lui è carnivoro, lei vegana. Lui fa di tutto per far riconciliare le coppie. Lei di tutto per farle separare. Non potrebbero essere più diversi, e infatti litigano dalla prima volta in cui si incontrano e continueranno fino alla fine, addirittura in tribunale, dove si troveranno schierati su due fronti diversi. Stefano Parisi e Claudia Torrisi sono i protagonisti di Poli opposti, così si intitola l’opera prima di Max Croci con Luca Argentero e Sarah Felberbaum, film romantico che vuole rendere omaggio ai grandi classici della commedia sofisticata americana. Se diciamo schermaglie amorose, vengono immediatamente alla memoria i battibecchi dei personaggi delle commedie di Howard Hawks e George Cukor (Susanna!, Colpo di fulmine, Scandalo a Filadelfia, La costola d’Adamo, le più famose), che mettevano in scena i dialoghi sulfurei tra Katharine Hepburn e, a turno, Cary Grant o Spencer Tracy.
La tradizione americana della battaglia tra sessi è lunga e ha raggiunto il suo culmine di crudeltà con La guerra dei Roses nel 1989 e di sofisticatezza con Harry ti presento Sally, sempre nello stesso anno. Ma anche nel cinema italiano non sono certo mancati esempi eccellenti della guerra tra Adamo ed Eva. A partire dalle scaramucce degli anni ’50. Gina Lollobrigida è stata la combattiva “bersagliera” di Pane, amore e fantasia e del successivo Pane amore e gelosia, in cui duetta con Vittorio De Sica, maresciallo donnaiolo inviato a lavorare in una piccola cittadina del Sud.
Peccato che sia una canaglia ha lanciato Mastroianni e la Loren, e i due vi bisticciano tutto il tempo animosamente fino alla resa finale. I tafferugli amorosi sono anche il leit-motiv tra Renato Salvatori e Marisa Allasio in Poveri ma belli, in cui la procace Marisa si divertiva alle spalle di due aitanti ragazzoni. Le schermaglie d’amore erano il sale delle commedie della fine degli anni ’60 con Monica Vitti e Alberto Sordi, alla Io so che tu sai che io so o Amore mio, aiutami. Ma è con i film di Lina Wertmuller e soprattutto con il trascinante Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, che la guerra tra sessi – fondendosi e corroborandosi con la lotta di classe e il confronto Nord/Sud – raggiunge il suo apice. La scene della lotta sulla spiaggia a suon di insulti (“bottana industriale!”, “Negro!”) tra la Melato e Giannini sono così estreme e divertenti da essere state emulate, ma con esiti deludenti.
Avvicinandosi ai giorni nostri, chi può dimenticare il confronto folle e a colpi di nevrosi tra Margherita Buy e Carlo Verdone in Maledetto il giorno che t’ho incontrato? E, facendosi ancora più prossimi, il dittico Maschi contro femmine e Femmine contro maschi (2010 e 2011) firmato da Fausto Brizzi è sicuramente emblematico di quanto il tema sia profondamente attuale. Amore, conflitti di classe e politica sono tornati a diventare motivo di scontro tra uomo e donna, prima nel 2008 con Diverso da chi? (con Argentero e la Gerini apparentemente su fronti inconciliabili all’inizio – bacchettona lei e omosessuale convinto lui – e alla fine persino amanti), e nel 2013 con Passione sinistra, in cui l’attrazione s’infiamma tra un’attivista politica di sinistra e un ricco rampollo destrorso arrogante, con apparentemente nulla in comune. Quella tra uomo e donna è un’alchimia complicatissima, quasi impossibile, ma come poli opposti i due non smettono mai di cercarsi
La gallery qui sotto è una cavalcata fotografica all’insegna dell’eterno conflitto tra Marte e Venere, dedicata a tutti quelli che vogliono capirne di più e cercare nel cinema qualche suggerimento.
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