Potevo morire sul set! Gli 11 film dalle riprese più estreme e rischiose di sempre
Simona Carradori
Kill Bill Vol. 2 – Questo episodio è stato reso pubblico solo di recente, quando l’attrice Uma Thurman ha rivelato che durante le riprese del film, Quentin Tarantino la costrinse a girare una scena decisamente pericolosa senza l’ausilio di uno stunt. L’attrice si è quindi ritrovata a guidare ad altissima velocità su una strada affatto semplice da percorrere a quaranta miglia all’ora. Il risultato? Si è schiantata contro un albero, finendo in ospedale con danni alla testa, al collo e alle ginocchia. Inutile dire che tra lei e il regista ci fu in seguito una lite furibonda!
Super Size Me – Questo documentario del 2004 candidato all’Oscar, è un esperimento volto a mostrare i cambiamenti fisici del regista e protagonista dopo una dieta a base di Mc Donald’s durata un mese. Seguito dai medici, Morgan Spurlock ha mangiato nella nota catena di fast-food tre volte al giorno, fino a prendere la bellezza di oltre 11 kg. Inoltre, durante la lavorazione ha sperimentato vari problemi fisici: dalle disfunzioni sessuali alle palpitazioni, passando attraverso improvvisi cambi d’umore, depressione e un aumento esponenziale e repentino del colesterolo, che – a detta dei medici - hanno seriamente messo a rischio la sua salute.
The Revenant – Come sappiamo, il film è valso il premio Oscar a Leonardo DiCaprio; ma quanto ha dovuto faticare per vincerlo? Le riprese si sono svolte nelle foreste canadesi ad una temperatura di -40 gradi. Era talmente freddo che spesso la troupe si ritrovava con le cineprese congelate e le lenti appannate dalla condensa, e - come se non bastasse - doveva percorrere chilometri a piedi ogni giorno, perché il regista voleva a tutti i costi girare sfruttando la luce naturale. Ma veniamo al protagonista: Leo ha rischiato più volte l’ipotermia, in particolare nella scena in cui è stato costretto a saltare in un fiume ghiacciato. Immaginate il freddo!
Resident Evil: The Final Chapter – Durante la lavorazione, Ricardo Cornelius - uno degli stuntman del film - perse la vita schiacciato contro un muro dopo essere scivolato da una piattaforma mentre era a bordo del suo Humvee. Ma questa non fu l’unica tragedia a colpire la produzione. Poco prima infatti, la stuntwoman Olivia Jackson era stata messa in coma farmacologico a causa di un altro incidente terribile. La donna si schiantò durante uno stunt motociclistico, che le procurò un grave taglio a un’arteria del collo, la rottura di una spalla, delle costole, della clavicola, delle vertebre e il collasso di un polmone. Inoltre, parte della pelle le si staccò letteralmente dal viso. Insomma, una vera e propria carneficina.
La passione di Cristo – Il film di Mel Gibson è costato piuttosto caro all’attore protagonista, che è stato vittima di numerosi incidenti sul set che avrebbero potuto essergli fatali. Jim Caviezel ha raccontato infatti di essersi procurato una cicatrice reale durante la scena delle frustate e di aver rischiato l’ipotermia durante la scena della crocifissione, in cui è stato costretto a recitare nudo in pieno inverno. Come se non bastasse, si è anche lussato una spalla a causa della caduta della pesante croce che stava trascinando, e – in ultimo – è stato anche colpito da un fulmine!
Cartel Land – Questo documentario del 2015 diretto da Matthew Heineman si è aggiudicato una candidatura all’Oscar come Miglior film straniero, ma se l’è decisamente sudata! Incentrato sulla guerra messicana della droga e ambientato nel cuore della città controllata dai cartelli, Michoacán, Cartel Land ha avuto una produzione alquanto travagliata per via delle sue delicate tematiche. Più di una volta infatti, qualcuno ha cercato di ostacolare le riprese sparando sia alla troupe che allo stesso regista, che ha rischiato letteralmente di rimetterci la vita.
Waterworld – Purtroppo non sempre i rischi corsi durante la lavorazione di un film ripagano. Waterworld fu un vero e proprio flop quando uscì nelle sale nel 1995, ma le riprese furono pericolosissime per tutti. Girato naturalmente in acqua, il film fu quasi letale per l’attrice Tina Majorino, che venne salvata dai sommozzatori dopo essere stata gravemente punta da una medusa. Due stuntman rischiarono la vita a causa di un’embolia quasi fatale durante una scena subacquea, mentre il protagonista, Kevin Costner, fu tenuto appeso per circa due ore a 12 metri d’altezza, venendo ripetutamente colpito dall’acqua e dai venti gelidi.
Roar – Sappiate che questo titolo del 1981 si è guadagnato l’appellativo di “film più pericoloso della storia”. Come mai? Per terminare la lavorazione ci sono voluti 11 anni, questo perché circa 100 membri della crew - tra staff e cast - sono stati feriti durante le riprese a causa della presenza di animali non addestrati. L’attrice Tippi Hedren è stata calpestata da un elefante, mentre sua figlia Melanie Griffith ha avuto bisogno di 50 punti di sutura per chiudere uno squarcio provocato dal graffio di un leone. Non è andata meglio al direttore della fotografia, a cui un leone ha addirittura fatto lo scalpo, incidente che ha richiesto 220 punti!
Fitzcarraldo – Forse uno dei più grandi capolavori di Werner Herzog, nonché una perfetta allegoria della folle ambizione che si celava realmente dietro il progetto, per il quale – come è già noto – venne portata una nave da 320 tonnellate nella giungla. Numerosi gli incidenti sul set: il direttore della fotografia Thomas Mauch si tagliò gravemente una mano, e come se non bastasse la sua ferita venne ricucita senza anestesia. Un altro membro della crew venne invece morso da un serpente velenoso, finendo con l’auto-amputarsi il piede per evitare che il veleno raggiungesse gli altri organi. L’attore protagonista si ammalò gravemente di dissenteria, e in ultimo, una tribù autoctona per niente amichevole minacciò più volte di morte la troupe. Insomma, poteva andare peggio, ma di certo non è andata affatto bene!
Ben-Hur – Quella della corsa delle bighe è diventata forse una delle scene più celebri della storia del cinema, ma a che prezzo! L’ambizione del progetto portò alla realizzazione di stunt davvero pericolosi, in particolare quello servito a realizzare la scena in cui Ben-Hur si schianta e viene catapultato oltre la parte frontale della biga. Lo stuntman Joe Canutt è stato accidentalmente lanciato in aria, riportando fortunatamente ferite lievi, che però avrebbero potuto essere letali.
Apocalypse Now – I retroscena delle riprese del film furono così famosi da aver ispirato persino un documentario intitolato Hearts of Darkness. Durante la lavorazione successe davvero di tutto: dal set nelle Filippine colpito da pericolose tempeste, agli attori che si sono ammalati di malattie tropicali. Come se non bastasse Harvey Keitel venne costretto a bere alcolici, nonostante stesse tentando – proprio in quel periodo – di uscire dalla sua dipendenza dall’alcool. Finì con l’avere un infarto che lo allontanò momentaneamente dal set.
L’amore per il cinema supera qualsiasi ostacolo. Che si parli di un attore, di un regista o della troupe dietro a un film, talvolta per chi ha dedicato la propria esistenza alla settima arte, realizzare un lungometraggio diventa una questione di vita o di morte: letteralmente.
Lo sanno bene i protagonisti della gallery di oggi, che tra location anguste, incidenti sul set, animali pericolosi e sequenze d’azione estreme, hanno pagato davvero cara la realizzazione dei loro film!