Roberto Recchioni e le 10 scene cult del cinema natalizio
Su Best Movie di dicembre, nella sua rubrica A scena aperta, l'autore sceglie dieci momenti indimenticabili di film che non ci stanchiamo mai di vedere durante le Feste
Andrea Facchin
Una poltrona per due - Dan Aykroyd con addosso un lurido costume da Babbo Natale, fermo fuori da un negozio di liquori. Un cagnetto espleta i suoi bisogni sulla gamba dell’exrampollo dei Dukes mentre inizia a piovere. Dan estrae una pistola, se la punta alla tempia e tira il grilletto, ma l’arma non spara. La osserva ancora per un momento e poi la getta via, fuori campo. La pistola cade ed esplode un colpo che fracassa una vetrina. Aykroyd, sconfitto anche dalla sconfitta, si allontana sotto la pioggia. La cosa divertente del film è che pur essendo un classico dei classici della programmazione televisiva natalizia italiana, è ambientato durante la ricorrenza solo per una parte minima della pellicola.
Babbo bastardo - «Scopami, Babbo Natale… Scopami, Babbo Natale… Scopami Babbo Natale!». Una vecchia automobile ballonzola mentre all’interno Lauren Graham (che per me resterà sempre e solo Lorelai Gilmore, indipendentemente da quale ruolo interpreti) cavalca un Billy Bob Thornton vestito da lurido Santa Claus. È una faccenda legata all’infanzia. L’importante è che lui tenga il berretto sulla testa.
S.O.S. fantasmi - Bill Murray alle prese con il Fantasma dei Natali Presenti che ha l’aspetto di una allegra fatina (e il volto di una straordinaria Carol Kane) che lo prende a calci nelle palle e cazzotti in faccia. Lo fa per il suo bene, sia chiaro. Ma sembra che ci goda non poco.
Una promessa è una promessa - Lo sguardo omicida di Arnold Schwarzenegger un attimo prima di colpire con un pugno sul muso la renna che lo ha assalito mentre cercava di rubare il regalo di Natale da sotto l’albero della casa dei vicini. Del resto, Arnie aveva già risolto alla stessa maniera una divergenza con un cammello in Conan il Barbaro, di John Milius.
Die Hard - Trappola di cristallo: «Adesso ho un fucile mitragliatore, HO-HO-HO». Recita così la scritta (presumibilmente vergata con il sangue) sulla felpa del terrorista morto, lasciato nell’ascensore da John McClane. Per rendere la scena ancora più festosa, il poliziotto newyorkese in trasferta a Los Angeles ha anche messo un bel berretto da Babbo Natale in testa al cadavere.
Gremlins - Il film è pieno di sequenze natalizie memorabili (compresa l’atroce storia raccontata dalla protagonista a proposito della morte del padre). Personalmente ho nel cuore la scena del Babbo Natale che urla disperato mentre un folletto verde gli sta aggrappato alla schiena e gli maciulla il collo, e lo sguaiatissimo coro natalizio formato dalle sguaiatissime creature. Anche il gremlin nascosto nell’albero natalizio non è per nulla male. Gizmo con il berrettino natalizio, invece, è insopportabile.
Arma letale - Siamo in uno di quei grandi spazi all’aperto dove, negli Usa, vendono gli alberi di Natale sotto le feste. Martin Riggs è un poliziotto sotto copertura che sta concludendo un affare con alcuni spacciatori di droga. Ha già mostrato il suo distintivo e sta per concludere l’arresto quando alle sue spalle spunta un cattivaccio nascosto tra le piante. Vedere Mel Gibson che abbatte un albero di Natale con la sua Beretta 92 FS è una cosa che mi riconcilia con le feste.
Trasporto eccezionale - Santa Claus, in questo caso una creatura selvaggia e assassina, è stato catturato.
È in una gabbia, illuminata dall’alto, al centro di una grande zona di stoccaggio delle merci. Vediamo il suo pesante respiro farsi vapore nell’aria. Il cattivo uomo d’affari di turno si sta avvicinando alla gabbia. Pessima idea.
L'appartamento - Non c’è davvero una singola scena da scegliere. Tutto il film è un meraviglioso, amaro, disincantato eppure dolcissimo, racconto natalizio nel senso più profondo del termine. Perché nessuno vuole stare solo, specie a Natale. La faccia di Jack Lemmon, seduto al bancone del bar, che fulmina con lo sguardo il Babbo Natale ridanciano, vale da sola un Oscar.
La vita è meravigliosa - «Buon Natale! Buon Natale! MARY! MARY!». Lo so, è scontato. Ma se non vi commuovete nemmeno un pochettino nel vedere il ritorno a casa di James Stewart, siete il Grinch.