A rivelarle il volume The Art of Rogue One: A Star Wars Story di Josh Kushins
Letizia Lara Lombardi
Una squadra diversa - John Knoll scrisse inizialmente un trattamento di 7 pagine intitolato "Distruttore di Mondi". In esso, Jyn Erso era un comandante dei ribelli e K-2SO era RA-7, un droide imperiale protocollare, inoltre il resto della squadra era molto diversa, tra cui trovavamo il pilota ribelle chiamato Ria Talla, i membri del team Dray Nevis e Jerris Kestal, così come un paio di alieni chiamati Lunak e Senna. Krennic era una spia imperiale infiltratasi nel team, e la trama era molto più focalizzata sullo spionaggio e sugli intrighi.
La famiglia di Jyn - Il personaggio di Jyn si è evoluto da semplice leader della squadra a centro emotivo della storia del film. La composizione della sua famiglia ha subito diverse modifiche dallo script iniziale. Sua madre avrebbe dovuto essere un Jedi nascosto e aveva anche un fratello minore da proteggere. Suo padre Galen è rimasto invece un ingegnere costretto ad aiutare l’impero a completare la Morte Nera contro la sua volontà.
Il nascondiglio di Saw Gerrera - Il rifugio segreto di Saw Gerrera su Jedha era molto più esteso. Inizialmente, le sue celle assomigliavano a catacombe costruite intorno a teschi e caschi imperiali, Gerrera stava seduto su un trono, e aveva anche un un’astronave simile a un X-Wing a sua disposizione. Inoltre, la creatura psichica chiamata Bor Gullet ha subito diverse modifiche dai concept art iniziali, uno dei quali lo raffigura con una serie di gambe meccaniche, mentre un altro ce lo mostra di colore rosso e racchiuso all'interno di un casco ovoidale.
La nave della squadra - Originariamente, la nave protagonista del film sarebbe stata non dissimile dalla Ghost di Star Wars Rebels, cioè una nave delle dimensioni del Millennium Falcon con sezioni abitative e che ospitava una seconda nave di dimensioni minori in grado di staccarsi se necessario. Alla fine si è deciso di semplificare e focalizzarsi su un’astronave più piccola, il che li ha costretti a ridisegnare il modello rendendolo più simile agli X-Wing e dando così luce all’U-Wing.
La fortezza di Darth Vader - Il castello di Darth Vader sul pianeta Mustafar è stato ispirato da concept originariamente sviluppati da Ralph McQuarrie per L'impero Colpisce Ancora. Ma mentre il castello somiglia abbastanza ai disegni di McQuarrie, è stata esclusa la parte che ricorda una caverna Sith in mezzo a un campo di lava, un concept aggiunto da George Lucas stesso. Lo scenografo Doug Chiang suggerisce che, anche se non la vediamo nel film, potremmo intravederla in film futuri. Non è mai stato utilizzato anche un lungo corridoio con spaventosi rilievi Sith scavati nella roccia vulcanica che Krennic doveva percorrere per poter poi incontrare Vader.
I danni al pianeta Scarif - Il pianeta tropicale imperiale di Scarif, che vediamo nell’ultimo atto del film, era stato inizialmente concepito per mostrare come l'Impero ne avesse deturpato il paesaggio, con buche e crateri profondi su tutta la superficie del pianeta e la presenza di una griglia di viadotti scolpita sul terreno che ricordava da lontano un circuito stampato.
L'Impero - Originariamente, doveva fare la sua apparizione anche un pianeta montuoso il cui unico scopo era quello di ospitare il disco della Morte Nera dal quale si origina il suo raggio laser mortale, e che nel film vediamo venire applicato nella prima scena con il Gran Moff Tarkin. Gli artisti della Lucasfilm hanno anche immaginato che l'anello che genera la schermatura di Scarif sarebbe stato utilizzato per far attraccare gli Star Destroyer.
Una scena tagliata - È stata tagliata un'intera sequenza sul pianeta roccioso di Eadu, dove la nave dei nostri eroi doveva riuscire a superare una griglia laser sui canyon per poter sbarcare. L'idea è stata ispirata da un viaggio di Gareth Edwards e del concept artist Matt Allsopp presso l’Area 51 in Nevada, dove sono stati seguiti da una vettura di sicurezza che emetteva una griglia laser simile sulla valle circostante. Speriamo che venga inserita sul Blu-ray del film...
Le armi di Chirrut Îmwe - Interpretato poi da Donnie Yen, Chirrut Imwe è per molti il personaggio più riuscito di Rogue One, e mentre nel film la sua arma preferita è un bastone di legno primitivo (e sì, di tanto in tanto un’enorme balestra laser), ad un certo punto Chirrut era stato concepito per portare un’enorme pistola.