Seconde scelte: 8 decisioni che hanno salvato grandi successi pop. La gallery

Per Ritorno al futuro Robert Zemeckis aveva scelto per Marty McFly Michael J. Fox a colpo sicuro. Sfortunatamente l\'attore era sul set della serie TV Family Ties e non avrebbe potuto sospendere per il film, dal momento che era proprio il suo ruolo a far andare lo show molto bene. Zemeckis aveva allora pensato di rimpiazzarlo con Eric Stoltz, che di fatto ha partecipato alle prime riprese. Ma un mese dopo il regista tornava alla carica, determinato a portarsi con sè Michael J. Fox: per lui, Stolz non aveva abbastanza humour. Fox riuscì fortunatamente a coordinare i due impegni e portò a termine il film e la serie Tv con successo. A giudicare dalla eco generazionale di Ritorno al futuro, mai scelta fu più azzeccata!

Johnny Depp ha ritratto molte maschere lungo la sua carriera, ma quella che l\'ha consacrato nell\'immaginario collettivo è senza ombra di dubbio Jack Sparrow, il pirata di Pirati dei Caraibi. L\'attore era stato scelto quasi subito per il ruolo, ma i produttori avevano alcune titubanze a riguardo: in effetti, Depp sembrava loro troppo eccentrico e non erano sicuri che quell\'effetto avrebbe sortito un buon risultato. La performance che noi conosciamo, infatti, non era piaciuta allora -era il 2002- alla Disney, che aveva chiesto all\'attore di ridimensionarla. Per fortuna Depp, ben consapevole delle sue capacità, chiese con un ultimatum di fidarsi di lui, oppure se ne sarebbe andato. La fortuna è stata dalla sua parte: i produttori acconsentirono e oggi Jack Sparrow è il pirata più celebre della storia del grande schermo!

Lo Squalo è uno dei film più amati di Steven Spielberg, ma non tutti sanno che la scelta di non mostrare lo squalo per la prima metà del film, forse la ragione della maggiore riuscita della pellicola, è stata una pura casualità. La crew aveva avuto molti problemi con lo squalo meccanico da usare sul set: un modellino era affondato nell\'oceano e in generale c\'erano stati diversi malfunzionamenti. Spielberg, per salvare la situazione, aveva studiato sui lavori di Alfred Hitchcock e trovò nei suoi film un modo per non mostrare mai il temibile squalo fino a quando non fosse stato strettamente necessario. Vedendo il film finito, non si penserebbe mai che un incidente di percorso sia stato il movente perchè si creasse una suspance così fitta. Meno male! Altrimenti, il team era pronto per ingaggiare un domatore di squali e usarne uno vero!

Prima di Mission: Impossible III il capitolo precedente del franchise non aveva avuto una risposta esageratamente positiva da parte del pubblico. Il regista di allora, Joe Carnahan, aveva inoltre avuto delle incomprensioni con la Paramount, a proposito del tono che avrebbe dovuto avere il film, tanto da lasciare la cabina di regia. Per fortuna, la casa di produzione diede ascolto a Tom Cruise, vero salvatore della saga: l\'attore aveva infatti da tempo adocchiato J.J.Abrams che, imbarcatosi nel progetto, seppe portarlo a termine con i risultati che oggi conosciamo. Il franchise ne uscì con un\'iniezione di forza, vigore e freschezza narrativa. Se non fosse arrivato lui, difficilmente la produzione sarebbe andata oltre e difficilmente Il Protocollo Fantasma sarebbe stato uno dei film più redditizi di sempre

Robert De Niro voleva prendersi una pausa da film impegnati come Taxi Driver e Toro Scatenato: per questo aveva deciso che si sarebbe cimentato in una commedia. Penny Marshal lo convinse a optare per Josh Baskin in Big, versione adulta del bambino che non voleva crescere. Grazie a un disaccordo sulla remunerazione, De Niro però laciò la produzione e il team fu costretto a ripiegare su Tom Hanks. Per fortuna! Il personaggio infatti sembrava proprio su misura per lui: Hanks riuscì con la sua interpretazione a catturare il pubblico e ad accaparrarsi un Golden Globe e una nomination agli Oscar del 1988

Geoge Lucas voleva evitare, dopo aver lavorato con Harrison Ford in American Graffiti e Star Wars di farne il suo attore feticcio, come era Robert De Niro, al tempo, per Scorsese. Per I predatori dell\'Arca perduta la produzione aveva dunque ingaggiato Tom Selleck nel ruolo di Indiana Jones. Grazie al cielo la situazione fu salvata da Steven Spielberg, che intervenne per dire che non si trattava della scelta migliore. L\'attore fu così fatto tornare alla TV, dove nel frattempo cominciava la produzione di Magnum: PI, Lucas lo rimpiazzò velocemente con Harrison Ford e il film divenne il capolavoro del cinema pop che tutti oggi adoriamo

Reese Witherspoon è una delle attrici che più i produttori cercano quando si tratta di portare sul grande schermo ruoli femminili in cui la donna ritratta abbia un che di sensuale e di sofisticato. Per questa ragione era stata scelta per interpretare Amy Dunne nel film tratto dal romanzo omonimo di Gililan Flynn. L\'attrice aveva già in mano libro e sceneggiatura quando David Fincher è entrato alla guida del progetto decretando che la Witherspoon non fosse la persona migliore per quella parte. Rosamund Pike sarebbe stata più fredda e calcolatrice, avrebbe tenuto l\'audience attaccata alla poltrona, facendo insinuare il dubbio sulla sua buona fede fino all\'ultimo. L\'intuizione si è rivelata corretta e la Pike è arrivata con Gone Girl a una nomination come Miglior Attrice.

Il regista Rob Reiner aveva avuto un successo sbalorditivo con Stand By Me, adattamento di un lavoro di Stephen King, tanto che passare a Le ali della libertà gli sembrava la scelta migliore: per questo aveva offerto al regista Frank Darabont 2,5 milioni di dollari per inserirsi al suo posto. Darabont rifiutò l\'offerta, portando avanti il progetto che abbiamo visto al cinema negli anni \'90. A Darabont dobbiamo infatti le scelte di casting (con Tim Robbins e Morgan Freeman mattatori) e i risultati al botteghino, oltre che il successo di pubblico e critica, che valsero al film 6 nomination agli Oscar.