Silenziosi ma tosti: 10 eroi badass di poche parole. La gallery

Danny Trejo in Machete e Machete Kills. Machete non twitta. E non messaggia né si lancia in soliloqui improvvisati, aggiungiamo noi. Però ammalia le donne. Fatti, non parole.

Tom Hardy in Mad Max: Fury Road. Come Mel Gibson nella trilogia originale, nel reboot di George Miller il \"nuovo\" Max non è di molte parole. Viene persino ridotto a un sacco di sangue per la trasfusione a cui si sottopone Nicholas Hoult. Ma parlare non serve a molto in un mondo folle come quello della saga. E Hardy non è famoso per ruoli con dialoghi in stile Tarantino.

Keanu Reeves in Matrix e John Wick. Prima è stato l\'Eletto («conosco il kung-fu»). Recentemente, Keanu si è reinventato eroe action con John Wick, killer silenzioso, tormentato e in cerca di vendetta. E sì, il kung-fu lo conosce anche lui.

Clint Eastwood in ogni film western in cui ha recitato non è mai passato alla storia per i suoi monologhi. Freddo, infallibile con la pistola, il massimo che si concedeva erano frasi tipo: \"Levati la pistola e mettiti le mutande\". Poi sono arrivati l\'ispettore Callaghan e Gran Torino, ma la storia non è cambiata.

Clive Owen in Shoot \'Em Up. Il macho tutto d\'un pezzo, che riesce a fare l\'amore con Monica Bellucci anche in mezzo a una cruenta sparatoria (mentre fa fuori un esercito di cattivi). Paga le munizioni con i buoni pasto e quando finisce i proiettili, ti uccide con una carota.

Christian Bale in Equilibrium. Fino a quando continua a prendere la droga che ne inibisce qualsiasi emozione, Christian Bale è un assassino implacabile. Poi si è lasciato andare ed è diventato American Psycho.

Vin Diesel in Pitch Blake, The Chronicles of Riddick e Riddick. È il criminale più ricercato dell\'universo. Non è tipo da sedersi a fare conversazione davanti a una tazza di tè, ma al buio è a suo agio. E ci vede pure bene.

Arnold Schwarzenegger in Predator. Se vuoi sconfiggere un alieno assassino, non puoi pensare di annoiarlo raccontandogli i tuoi problemi esistenziali. Schwarzy al suo meglio, di poche parole e implacabile. E qui non è nemmeno una macchina.

Iko Uwais in The Raid. Il protagonista della saga di Gareth Evans, con tutte le botte che tira dove lo trova il tempo di fare due chiacchiere? Gli avversari gli piombano addosso da tutte le parti: conviene concentrarsi.

Tim Robbins in Le ali della libertà. Andy non fa a botte con nessuno, a differenza dei personaggi che abbiamo visto sinora. Ma non per questo è meno tosto. Viene accusato di un crimine che non ha commesso e rinchiuso in un carcere di massima sicurezza. Si conquista il rispetto delle guardie, sopravvive ai detenuti più violenti, ricostruisce la biblioteca. E soprattutto, scappa e ritrova la libertà. Se non vuol dire essere duri tutto questo, allora non ci abbiamo capito niente.