The Last of Us e gli altri: i 12 peggiori mondi post-apocalittici raccontati nei film
Cristiano Bolla
Foto: MovieStills
IO SONO LEGGENDA - Nel 1954 Richard Matheson ha scritto un libro che ha ispirato molti altri racconti post-apocalittici basati su pandemie e simil zombie. Nel 2007 ne è stato fatto un film molto diverso rispetto al libro, ma la sensazione di fondo rimane: quello di Io Sono Leggenda non è un mondo in cui sarebbe bello vivere, soprattutto di notte visto che è il momento in cui gli infetti vengono allo scoperto (tutt'altro che amichevoli).
THE MATRIX - All'interno della simulazione creata dalla macchine forse si potrebbe anche stare bene, tutto sommato. Ma risvegliarsi dentro una capsula con tubi infilati da tutte le parti, per poi notare le centinaia di migliaia di altre celle in cui vengono coltivati e sfruttati gli esseri umani in un mondo senza luce del Sole... Non c'è davvero una simulazione che valga un'immagine come questa.
DELICATESSEN - Il film del 1991 diretto da Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro racconta di una Francia post-apocalittica e di un condominio in cui, come nel resto del Paese, i viveri scarseggiano. La macelleria presente nel palazzo ha ovviato al problema ingannando sventurati affittuari per poi ucciderli, farli a pezzi e rivendere la carne agli altri inquilini. Ci vivreste?
TERMINATOR - Anche in questo chiaro, come per Matrix, è abbastanza chiaro che in un mondo popolato dalle macchina gli uomini avrebbero ben poco di cui gioire: dalla mente di James Cameron, nel 1984 è arrivato un altro mondo post-apocalittico in grado di terrorizzare e influenzare la cultura popolare per decenni. Non ci credete? Eppure ogni volta che viene annunciato un nuovo progresso nel campo delle intelligenze artificiali si pensa subito a Skynet...
STALKER - Nel 1979 Andrej Tarkovskij ha anticipato i tempi di Chernobyl e raccontato di un viaggio all'interno della Zona, un luogo inquietante in cui le normali leggi della natura non si applicano, circondato da pericoli minacciosi e blocchi militari. Il film ha il solito tocco d'autore del regista sovietico, ma resta uno degli scenari più tremendamente suggestivi del genere post-apocalittico.
IL PIANETA DELLE SCIMMIE - Qualsiasi versione della storia non sorride all'umanità: sia che si tratti del disperato grido di Charlton Heston nel film del 1968 o della malattia che ha decimato la popolazione nell'ultima trilogia con Andy Serkins nei panni della scimmia Cesare, il franchise ha sempre messo in scena mondi inospitali per l'essere umano.
A QUIET PLACE - John Krasinski è uno dei nomi più recenti ad aver riportato in auge il genere post-apocalittico. Lo ha fatto con un film nel quale alieni dal super udito costringono i sopravvissuti ad una vita in silenzio. Non una cosa semplicissima da fare, specie se hai appena dato alla luce un neonato.
THE QUIET EARTH - In questo film di fantascienza neozelandese diretto da Geoff Murphy e tratto dal romanzo di Craig Harrison, uno scienziato si risveglia una mattina solo per scoprire che ogni traccia della vita sulla Terra è scomparsa. Passa dal panico alla follia, rendendosi inoltre conto di essere stato proprio lui la causa di questa strana Apocalisse.
MAD MAX - Impossibile non citare ovviamente il franchise lanciato a fine anni '70 da George Miller e ripreso nel clamoroso Fury Road del 2015. Terre aride e devastate, violenza su ogni strada, mancanza di acqua e aberrazioni fisiche sono gli ingredienti di questo mondo post-apocalittico che - non dubitiamo - in pochi vorrebbero vivere in prima persona.
SNOWPIERCER - Basato sulla graphic novel Le Transperceneige, Bong Joon-Ho nel 2013 ha raccontato la storia degli ultimi sopravvissuti tra gli esseri umani, stipati in un treno strutturato per classi sociali. Nei primi vagoni la vita scorre nel lusso, mentre negli ultimi si lotta per il cibo e per non perdere un arto, tra cannibalismo e altri orrori ben raccontati nel monologo disperato di Chris Evans alla fine del film.
I FIGLI DEGLI UOMINI - Oltre ad essere conosciuto per alcuni dei piani sequenza più belli del cinema, il film del 2006 di Alfonso Cuarón ha raccontato un futuro nel quale l'umanità è diventata improvvisamente sterile: oltre alla rassegnazione per la fine del genere umano, bisogna fare i conti con l'assenza di gioia, di risate e di tutto quello che i bambini sapevano dare al mondo. Senza di loro, la società si è abbandonata a regimi fascisteggianti e all'odio verso il prossimo e ad una tremenda xenofobia.
THE ROAD - Quando si parla di mondi post-apocalittici, niente è peggio di The Road. In una Terra coperta dalla cenere nella quale imperversano orrori indicibili, schiavisti, cannibali e totale mancanza di cibo, un padre si trascina per le strade assieme al figlio, alla ricerca di un clima migliore e di un flebile filo di speranza da donargli. Sia il libro che il film con Viggo Mortensen sono tra gli esempi più tristi e oscuri di un futuro rovinoso, veri capisaldi del genere con cui molti (compreso quel The Last of Us in arrivo su Sky e Now) devono ancora confrontarsi.
Il 16 gennaio 2023 arriva in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW, in contemporanea assoluta con HBO la serie The Last of Us(QUI la nostra recensione). Basata sul celebre videogioco Naughty Dog, racconta di un futuro post-apocalittico in cui l’umanità è stata decimata dal Cordyceps e di come i sopravvissuti cercano di andare avanti, tra orrore e speranza. Un tema, questo, che ha più volte suggestionato il cinema nel corso della sua storia: tanti autori si sono confrontati col genere e hanno dato vita a mondi e scenari terrificanti. Dagli uomini coltivati di The Matrix fino al cannibalismo di Delicatessen e l’acclamatissimo The Road, nella nostra gallery di oggi vogliamo raccontarvi dei 12 peggiori mondi post-apocalittici raccontati nei film.
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