In occasione dello sbarco su Infinity di The Conjuring - Il caso Enfield, riviviamo i migliori titoli da brivido usciti quest'anno
Andrea Facchin
Orgoglio, Pregiudizio e Zombie. Adattamento del romanzo di Seth Graham-Smith. Gli zombie al tempo di Jane Austen, inseriti nell'Inghilterra di Orgoglio e pregiudizio, con le sorelle Bennet trasformate in coraggiose guerriere. Quello che colpisce di più è il rispetto per il romanzo originale e i "nuovi" canoni horror, che crea un curioso contrasto tra il romanticismo vittoriano e la brutalità degli zombie movie. Peccato che il film si prenda fin troppo sul serio.
Blair Witch. Adam Wingard dirige il sequel di The Blair Witch Project senza stravolgere la tecnica found footage dell'originale. Il brivido si cerca più attraverso ciò che NON si mostra ma si può solo intuire in mezzo ai boschi del Maryland. Brividi un po' col contagocce, ma quando cala la notte la tensione sale.
The Boy. Quando un bel finale ti cambia la vita. Per due terzi The Boy scorre su binari prevedibili, poi, improvvisamente, il twist che ribalta la prospettiva. Il bambolotto di porcellana a cui Lauren Cohan fa da babysitter, comunque, resta parecchio inquietante.
The Neon Demon. Refn racconta una storia di bellezza, vanità, gelosia e ossessione. Una storia in cui l'apparenza è tutto, applicata in un film che parla attraverso immagini ipnotiche, fatte di giochi di luce e volutamente provocanti. Elle Fanning incarna una purezza quasi angelica, che sprofonda nell'orrore. Un consiglio: se non l'avete visto, non leggete prima la trama. Il vero colpo di scena è proprio la nota horror.
La notte del giudizio: Election Year. Una saga andata in crescendo. Con Election Year si chiude la trilogia dello Sfogo, che anima le notti del giudizio americane. È l'episodio dal più spesso sottotesto politico, che svela un fanatismo imperante, costruito attraverso gli elementi mainstream del cinema action, thriller e horror. Il messaggio è chiaro: la violenza della società è più pericolosa di quella dell'individuo.
It Follows. Dopo aver fatto sesso, una ragazza si trova perseguitata da un\'entità malefica capace di assumere qualsiasi aspetto. L'unico modo per sbarazzarsene, è "trasmetterla" a qualcun'altro attraverso l'atto amoroso. Un soggetto a prima vista respingente si trasforma nell'esempio perfetto di quanto sia importante interpretare un film con diversi punti di vista. Il nostro corrisponde a una grande allegoria del tipico isolamento adolescenziale che, attraverso una matrice carpenteriana (molti i rimandi ad Halloween), riesce a trasmettere dall'inizio alla fine la sempre sgradevole sensazione di essere inseguiti (e spiati) da qualcuno impossibile da identificare.
Man in the Dark. Il film di Fede Alvarez si muove all'interno del labile confine che separa il thriller e l'horror. La tensione - tanta - è costruita attraverso continui ribaltamenti: il cieco che i giovani protagonisti vogliono derubare, da vittima si trasforma in cacciatore. E i ragazzi in preda. Il territorio domestico, con porte, corridoi e oscurità, fa il resto, rendendo il gioco del gatto con il topo alla base del film sempre teso e sorprendente.
Siamo nel 1630. La vita di una puritana famiglia del New England viene sconvolta quando il bimbo appena nato scompare, inghiottito dal bosco. da quel momento, tutti gli equilibri si sgretolano e la fede non diventa più un\'ancora di salvezza. Film cupo, visivamente inquietante ed elegante, capace di raccontare, attraverso il folklore americano, la facilità con cui una famiglia può sgretolarsi dopo una tragedia.
The Conjuring - Il caso Enfield. Tutto il talento horror di James Wan in un sequel che non riduce il numero di spaventi rispetto al predecessore. Stavolta i coniugi Warren vanno in Inghilterra, per aiutare un'altra famiglia perseguitata dal maligno. Possessioni, suore spaventose (protagoniste di un nuovo spin-off dopo Annabelle), e la profonda demonizzazione dello spazio domestico di cui è capace il regista. Finale più pirotecnico e spettacolare che teso e drammatico come quello del capitolo numero uno.
Lights Out. A volte i lavori migliori nascono dal soggetto più semplice. David Sanberg è partito da un suo corto per realizzare un film che racconta dell'eterno duello luce-ombra, qui dimensioni che si intrecciano e combattono alla perfezione. La tensione, poi, è sempre costante, con picchi importanti e funzionali a una storia costruita su un mistero che prende corpo in un manicomio e finisce per avvolgere la vita di una famiglia, disfunzionale già di suo.
Il 2016 finirà tra qualche mese, ma c’è un genere che quest’anno ha regalato più di un film da ricordare: l’horror. Che sembra sempre stanco, attaccato ai soliti cliches e incapace di fare davvero paura, e invece riesce ancora a provocare più di un brivido quando fatto bene.
Aspettando i pochi appuntamenti in arrivo – Ouija – L’origine del male (27 ottobre), prequel del film sulla tavoletta demoniaca, e Morgan, thriller sci-fi su un’A.I. assassina (3 novembre) – prima del 2017, riscopriamo i dieci migliori film usciti da gennaio a oggi, approfittando anche dello sbarco su Infinity di The Conjuring – Il caso Enfield, il sequel di James Wan che – ve lo anticipiamo – è tra i primi posti della nostra Top Ten (di seguito, i film ordinati dalla decima alla prima posizione).