Di visioni imprescindibili: i 15 migliori film del 21esimo secolo
Concordate con le nostre scelte?
Pierre Hombrebueno
Sappiamo che Avatar di James Cameron ha i suoi detrattori, ma rimane ineccepibile tutto il lavoro tecnico svolto dall'autore per spingere veramente la stereoscopia verso lo stadio successivo. Avatar è stato il primo film del 21esimo secolo da vedere tassativamente in 3D
La trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, ovvero la sacra trinità del genere cinecomic con cui tutti gli hero movies devono misurarsi, oggi. La Marvel ha avuto la genialata di rinunciarci in partenza facendo praticamente le cose in maniera opposta; la DC ci ha provato un po', fallendo miseramente. Noi diciamo solo: Joker. Heath Ledger. L'assalto in aereo di Bane. Anne Hathaway. I tormenti di Christian Bale. Una Gotham mai così ansiosa
Collateral: in tempi decisamente meno sospetti, Michael Mann ha abbracciato il cinema digitale dimostrando al mondo tutte le sue potenzialità estetiche. Il risultato è un evocativo action notturno che regala a Tom Cruise il suo ultimo grande ruolo
Se Avatar ha forgiato la strada da seguire in quanto a cinema 3D, Gravity ha completato l'opera spremendo la terza dimensione fino al massimo della sua potenza. Un'esperienza più unica che rara, quella offerta dal film di Alfonso Cuaron. Ma solo se l'avete visto in sala con gli occhialini giusti
Una riflessione sul cinema, un meltin' pot di generi, un acido ad occhi aperti da sviscerare in ogni suo singolo fotogramma, in ogni sua possibile deviazione. Film-teoria per eccellenza della postmodernità: Holy Motors di Leos Carax
Andrew Lau / Alan Mak e Martin Scorsese, Infernal Affairs e The Departed. Il medesimo soggetto, ma due risultati opposti: una lezione di compattezza thriller il primo; un'esibizione di grandeur e aggressività noir il secondo. Entrambi imprescindibili, nella loro estrema diversità
Kung fu, yakuza movie, anime per adulti, (spaghetti e american) western, wuxia-pian. Tutto questo è il dittico Kill Bill, e raramente una (doppia) visione è stata così cool
Tutto il cinema dei fratelli Coen in un'unica visione. Il loro inconfondibile umorismo nero, la loro meticolosità registica, il loro mondo freak. Non è un paese per vecchi non è solo la vetta di una filmografia, ma anche uno dei punti più alti del cinema americano contemporaneo
4 ore di catartico dramma, di delirante comicità, di commovente romanticismo, di brutale violenza, di perversione ed esistenzialismo giovanile. Il film più immenso di Sion Sono si chiama Love Exposure, ed è una bomba assoluta
Million Dollar Baby: la regia classica di Clint Eastwood al servizio di una storia avvolta da struggente dramma. Il colpo arriva deciso e ci spezza il cuore come pochi altri hanno saputo fare: Mo Cuishle!
Tanti i musical memorabili regalatoci dal cinema in questi ultimi anni, da Chicago fino al più recente La La Land. Dovendo scegliere un solo titolo, però, optiamo per l'effervescente Moulin Rouge di Baz Luhrmann. Non abbiamo bisogno di giustificarci: basta da sola la lunga scena del duetto mash-up tra Ewan McGregor e Nicole Kidman che va da Love Is a Many-Splendored Thing ad I Will Always Love You, passando per Heroes e I Was Made for Lovin' You.
Le strade perdute di David Lynch che ritornano a galla, più ectoplasmiche che mai, in Mulholland Drive, tra le vette massime del surrealismo cinematografico odierno. Non per tutti, ma se ci entrate, garantiamo che non ne uscirete più
Un dittico, The Raid e The Raid 2: Berendal, come emblema dell'action asiatico contemporaneo. Il primo è un concentrato non-stop di calci e botte girate con nervoso virtuosismo; il secondo, un'epica esperienza carica di stile e dolore, di catartico pathos e figaggine sparata a mille
La trilogia che ha forgiato estetica, ritmi, immaginario e dimensioni del cinema fantasy odierno. Stiamo chiaramente parlando de Il signore degli anelli. Chiunque si sia tuffato nel genere si è dovuto misurare col lavoro di Peter Jackson, fallendo miseramente. C'ha provato persino lo stesso regista con lo Hobbit, e ha perso contro se stesso
La lucidità di David Fincher e l'ascesa di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook. Ad uscirne fuori è Social Network, uno dei film più rappresentativi (e spietati, e agrodolci) di questi tempi
Mettiamo subito le mani avanti: con tutti i capolavori usciti dal 2001 ad oggi, ridurli a 15 titoli è stata un’impresa più impossibile che ardua, di quelle che spezzano anche un po’ il cuore per tutte le opere che siamo stati costretti a lasciare fuori. Ma ogni classifica, si sa, è un gioco, e noi abbiamo giocato cercando di cogliere il meglio di quanto offertoci dal panorama contemporaneo, cercando di non limitarci a Hollywood e viaggiando senza barriere tra generi, evocazioni, e idee di cinema. La speranza è che possiate comunque apprezzare lo sforzo, con tutti i suoi limiti.
Nota bene: per essere i più possibili eterogenei, abbiamo deciso di includere un solo film per autore. D’altronde, sarebbe stato troppo facile cadere nella tentazione di metterci dentro 3 o 4 film di Martin Scorsese, Quentin Tarantino o Clint Eastwood.
Nota bene #2: l’ordine dei titoli non è di preferenza, bensì semplicemente alfabetico