Vite spezzate: 10 attori che si sono suicidati

L’attrice Lucy Gordon, apparsa in Spider-Man 3 e Serendipity, due giorni prima del suo 29º compleanno Lucy è stata ritrovata impiccata nel suo appartamento a Parigi nel 2009. Un ufficiale della polizia francese, rimasto anonimo, ha dichiarato che potrebbe essersi trattato di suicidio.

Dana Plato, famosa per il ruolo di Kimberly Drummond nella serie televisiva Il mio amico Arnold, in seguito finì a lavorare solo per film softcore, b-movie di bassa lega e film pornografici. Fu arrestata per rapina a Las Vegas e si uccise con un overdose di farmaci in una roulotte, la sera dopo aver partecipato all’Howard Stern Show. Il 6 maggio 2010 si è ucciso anche suo figlio Tyler Lambert, con un colpo di fucile in testa, quasi undici anni dopo la morte della madre. Anche lui faceva abuso di alcol e droga, secondo quanto dichiarato dalla nonna.

Il 4 giugno 2009 l’attore David Carradine, l’attore cult di Kung Fu rilanciato da Quentin Tarantino che lo scelse come protagonista del suo Kill Bill, fu trovato impiccato con la corda di una tenda nella stanza di un hotel a Bangkok. Il gesto fu ritenuto un suicidio dovuto alla scoperta di un cancro o alla paura della vecchiaia che Carradine, 72enne, non riusciva ad accettare, ma i sospetti ricaddero anche su un possibile gioco erotico finito male in un armadio e all’insegna di un presunto strangolamento.

Johnny Lewis è stato nel cast di film come Nata per vincere, al fianco di Hilary Duff, Aliens vs. Predator 2, Chiamata senza risposta, oltre a diverse serie tv di grande successo come The O.C. e Smallville. La sua morte fu infine classificata come “accidentale”, ma sulla fine della sua esistenza ci sono diverse ombre legate soprattutto ai suoi malesseri oscuri e pericolosi, successivi a degli incidenti che compromisero il suo equilibrio fisico e psichico. Lewis è morto nel settembre 2012 saltando dal tetto di casa sua dopo aver ucciso il padrone di casa e il suo gatto.

L’attore americano Carlos Lopez Jr si è ucciso sparandosi un colpo di pistola alla testa nel suo appartamento a Los Angeles. La polizia non ha dubbi sul suicidio anche perché gli agenti trovarono un biglietto dell'attore, divenuto popolare grazie alla serie Operation Repo. Nel 2017 ha recitato in Barry Seal con Tom Cruise.

Sawyer Sweeten, famoso per aver interpretato Geoffrey Barone nella sitcom Tutti amano Raymond (è il bambino a sinistra), si è suicidato il 13 aprile 2015, all'età di 19 anni, con un colpo di arma da fuoco inflitto alla testa.

Jonathan Brandis si è tolto la vita impiccandosi nel novembre 2003. Fu trovato dagli amici e portato al Cedar-Sinai Medical Center di Los Angeles, ma è morto soltanto il giorno successivo al tragico gesto estremo, per le ferite riportate.

Il suicidio dell’indimenticabile bionda del cinema Marylin Monroe è probabilmente il più celebre di tutti. La star planetaria fu trovata morta il 5 agosto 1962 nella camera da letto di un residence di Los Angeles a soli 36 anni. L'autopsia confermò che si trattava di un suicidio dovuto ad overdose di barbiturici e conseguente avvelenamento. Le teorie complottiste, però, si sono sprecate nel corso degli anni, dalla trama omicida ordita dai Kennedy per vendicarsi della sua scarsa inclinazione alla segretezza (Marilyn fu amante di JFK) a una vendetta della mafia americana. Una morte tragica in parte ancora avvolta nel più fitto mistero…

Mark Salling, divenuto famoso per aver interpretato Noah Puckerman nella serie televisiva Glee, è deceduto il 30 gennaio 2018, a 35 anni, per un apparente suicidio. Accusato dall’ex ragazza, Roxane Garzela, nel 2013 (la donna disse che Salling l’aveva costretta ad avere rapporti sessuali non protetti), fu trovato il 29 dicembre 2015 in possesso di materiale pedo-pornografico, con cinquantamila fotografie oscene di minorenni rinvenute nel suo computer. Dichiaratosi colpevole, l’attore era in attesa della sentenza che sarebbe arrivata il 7 marzo: rischiava tra i quattro e i sette anni di prigione, comprese le attenuanti del patteggiamento, ma con ogni probabilità non sopportò il peso psicologico della possibile condanna e si tolse prematuramente la vita.

Il celebre e amatissimo attore Robin Williams, trovato morto nella sua casa di Paradise Cay, in California, l'11 agosto 2014, fu trovato privo di sensi dai vigili del fuoco alle 12:02, e venne dichiarato morto due minuti dopo. Il medico legale attribuì in via dubitativa la causa del decesso ad asfissia per sospetto suicidio. L'attore, come confermato poco dopo, si tolse la vita impiccandosi con una cintura, fissata alla maniglia della porta chiusa nella sua camera da letto. Il 12 agosto il corpo dell'attore venne cremato e le sue ceneri sparse nella baia di San Francisco. Williams aveva scoperto da poco di aver contratto il Parkinson. L'artista soffriva di una patologia neurodegenerativa, chiamata demenza da corpi di Lewy - spesso correlata alla malattia di Parkinson - che si manifesta soprattutto con frequenti allucinazioni visive, che potrebbero aver spinto Williams a togliersi la vita.