Amber Heard a Giffoni 2019: «Le nuove generazioni salveranno il mondo»
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Amber Heard a Giffoni 2019: «Le nuove generazioni salveranno il mondo»

È il giorno di Amber Heard a Giffoni 2019: ancora più del suo ruolo in Aquaman, a illuminare l'attrice è il suo impegno nelle questioni sociali

Amber Heard a Giffoni 2019: «Le nuove generazioni salveranno il mondo»

È il giorno di Amber Heard a Giffoni 2019: ancora più del suo ruolo in Aquaman, a illuminare l'attrice è il suo impegno nelle questioni sociali

È una forza della natura e non esita a lasciarsi trascinare in appassionanti monologhi sulle questioni sociali che maggiormente la interessano: femminismo, diritti LGBT, discriminazioni razziali e tutto ciò che riguarda l’uguaglianza sociale. Giovedì 25 luglio è stato il giorno di Amber Heard a Giffoni 2019: l’attrice è rimasta colpita dai giovani del festival e ha rivelato il suo amore per l’Italia, paese di cui si è detta innamorata. 

Nota ai ragazzi soprattutto per la sua recente partecipazione al cinecomic DC Aquaman, in cui veste i panni della principessa Mera, Amber non è soltanto un’attrice ma anche un’appassionata e impegnata filantropa, e sono proprio questi gli argomenti che fanno emergere tutta la sua determinazione sul palco. 

Ecco alcune delle curiosità più interessanti emerse durante l’incontro con Amber Heard a Giffoni 2019.

Ciao Amber, è la tua prima volta a Giffoni. Come ti è sembrato il festival?

«Stupendo! Festival come questi sono letteralmente il motivo per cui facciamo questo lavoro. Il contatto con i bambini e i ragazzi è importantissimo perché loro sono il motore della creatività e sanno sempre riconoscere quali sono le buone storie. E poi perché le nuove generazioni salveranno questo mondo!».

Tra i film che più ti hanno portato alla ribalta c’è The Ward di John Carpenter. Hai qualche ricordo particolare di quei giorni sul set?

«È stata un’esperienza davvero speciale. John era in pensione ma ha voluto raccontare questa storia molto particolare, con un personaggio complesso che aveva a che fare con le malattie mentali. È stata una bella sfida anche perché dovevo interpretare più personaggi in uno. Ma per me è stato un punto di svolta, perché per la prima volta ho potuto interpretare un ruolo che mi ha spinto oltre i miei limiti, e il fatto che una leggenda come lui abbia dato questa chance a una ragazza giovane come me mi ha molto onorato».

A proposito di donne, sei stata molto attiva nel movimento Me Too. Pensi che a Hollywood sia cambiato qualcosa? 

«Forse non tutti lo sanno, ma il movimento Me Too è stato fondato ben 16 anni fa. Io faccio attivismo per i diritti delle donne da 15 anni, è tantissimo tempo che cerco ad esempio di focalizzare l’attenzione di Hollywood su problemi vergognosi come il gender pay gap. Le cose si sono mosse molto lentamente, ma se pensiamo a quanto abbiamo ottenuto negli ultimi tre o quattro anni, possiamo anche guardare con speranza al futuro. In tutto il mondo si stanno sviluppando sempre più movimenti che partono dal basso, dai cittadini, non soltanto relativi alle questioni di genere, ma anche legati alle discriminazioni razziali, alle comunità LGBTQ, ai diritti delle popolazioni indigene. Ormai il potere decisionale non è più dei presidenti o dei soliti ricchi, il potere è nelle mani di tutti noi. È una responsabilità di tutti, e non solo delle donne, quella di lottare per avere una società più equa». 

Credi che l’avvento di nuove piattaforme come Netflix abbia influito anche su questi cambiamenti, per quanto riguarda il cinema?

«Sì. Hollywood viene dipinto come moderno e progressista, ma vi assicuro che non è affatto così. Hollywood è un sistema chiuso e resterà immutabile fintanto che pochi continueranno ad arricchirsi dal meccanismo. Ma specialmente oggi che siamo tutti interconnessi, non è più solo Hollywood che decide quali storie raccontare e chi può raccontarle. Paradossalmente, oggi potremmo anche girare un film con il cellulare e condividerlo su Internet. In questo senso, piattaforme come Netflix stanno togliendo potere al sistema perché democratizzano la creatività, dando potere anche a chi è fuori dal solito circolo di Hollywood». 

A cosa stai lavorando adesso? Quali sono i tuoi prossimi progetti?

«Vi confesso una cosa: segretamente sono una vera nerd. Per questo non vedo l’ora di iniziare con il mio prossimo progetto, la serie Tv L’ombra dello scorpione, tratta da uno dei miei libri preferiti in assoluto. Da grande fan del genere fantascienza distopica, sono veramente entusiasta di partecipare a questo progetto legato a Stephen King, autore che venero. E poi l’anno prossimo iniziamo le riprese di Aquaman 2, dove tornerò nei panni di Mera. Insomma, sarà un anno piuttosto impegnativo per me!». 

Foto: Courtesy of Giffoni Film Festival 

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