Arriverà al cinema il 18 luglio grazie a Notorious Pictures il film d’animazione Birba Micio combinaguai, la terza opera del regista cinese Gary Wang dopo The Guardian Brothers (visibile su Netflix) e Tea Pets.
Questa volta l’artista ha deciso di raccontare la storia di un adorabile gattino combinaguai, un’avventura in cui non mancheranno le risate, ma che nasconde molti temi importanti rivolti ai più piccoli. Il più importante è il rapporto padre-figlio tra i due protagonisti, il piccolo Birba e il papà Oscar, che proprio come Marlin con Nemo farà di tutto per ritrovarlo e riportarlo a casa. Ma ci sono anche l’elaborazione del lutto, la crescita e la scoperta del mondo.
La trama
Protagonista del film è un gattino di nome Birba, che vive in un appartamento insieme al padre Oscar, un po’ sovrappeso e impaurito da tutto, tanto che non si avventura mai fuori casa. Il cucciolo però soffre molto a stare rinchiuso e sogna di poter raggiungere Miciolandia, una sorta di paradiso dei gatti dove è andata a vivere la madre. Almeno questo è quello che gli racconta il padre per cercare di alleviare al piccolo la sofferenza per la perdita della mamma. Birba però è un gattino determinato e non si accontenta di guardare il mondo da una finestra. Per questo un giorno, dopo aver costruito una macchina voltante, esce di casa e parte per la sua missione: trovare il suo “paradiso perduto”.
Per ritrovare suo figlio, Oscar deve superare la paura e riconciliarsi con il suo passato, grazie anche all’aiuto di un pappagallo.
La clip in esclusiva di Birba Micio combinaguai
Un film cinese che guarda al mondo intero
Lo studio Light Chaser Animation, con sede a Pechino, si è imposto fin dal 2013 un unico obiettivo: raccontare storie di qualità per tutta la famiglia ispirate alla Cina, ai suoi paesaggi e alle sue tradizioni, ma con un respiro globale proprio come i blockbuster Disney e Pixar.
Ecco perché Birba Micio combinaguai è ambientato in Cina (nonché ispirato ai gatti del regista Gary Wang!), più precisamente nella città di Chongqing, le cui strade e piazze sono ispirate alle vere metropoli cinesi. Non solo: l’animazione è stata realizzata interamente allo studio di Pechino, coinvolgendo 170 volenterosi giovani artisti cinesi, che hanno dato vita alle avventure di Birba e di suo padre.
Ma il film tocca anche dei temi universali che arriveranno a tutte le famiglie del mondo, su tutti il difficile rapporto tra un papà single, che ancora deve scendere a patti con la perdita della moglie, e il figlio che ormai sta crescendo e decide di esplorare il mondo da solo. La speranza del regista Gary Wang è che grazie a questo film tutti i papà si accorgano della loro importanza e passino così più tempo di qualità insieme ai loro piccoli “Birba”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA