Nella cornice di Alice nella Città i doppiatori J-Ax e Cristina D’Avena, che prestano le voci rispettivamente al temibile Re Maximus e alla Fata Madrina, hanno presentato Playmobil – The Movie, nelle nostre sale dal prossimo 31 dicembre, distribuito da Notorious Pictures. Il film, basato sul noto marchio di action figures per l’infanzia arrivato al 45esimo anno di vita (fu presentato per la prima volta alla fiera del giocattolo di Norimberga), è diretto da Lino DiSalvo, animatore americano forte delle sue esperienze all’interno della Disney e, in passato, capo animazione di Frozen.
Il film, come recita la sinossi ufficiale, racconta la storia di Marla, una ragazza che viene risucchiata nel fantastico mondo di Playmobil, dove niente è come sembra, insieme al fratellino Charlie. La giovane si ritrova trasformata improvvisamente da umana a giocattolo e catapultata in un universo parallelo, nel quale la magia è all’ordine del giorno. Purtroppo in questo passaggio dalla realtà a quella parallela di Playmobil, Marla ha perso suo fratello, finito chissà dove con un aspetto diverso rispetto al solito.
«Volevo usare la mia esperienza disneyana in questo film – racconta il regista -, I miei figli amano Playmobil ed è stato dunque facere decidere, sapendo che loro avrebbero apprezzato. In un mondo cinico come quello in cui viviamo oggi, era mia precisa intenzione fare un film che fosse rivolto ai bambini e alle famiglie».
Cristina D’Avena si sofferma invece sul suo personaggio: «Sono grata per avermi scelta per la fata canterina. Io sono molto allegra e sorridente come persona e il suo “Pazzesco!” è già entrato a far parte di me. Ai miei fan lo riproporrò di sicuro, mi sono divertita troppo. Doppiare un cartone ti consente di entrare in un mondo di fantasia e diventare completamente il personaggio».
Aggiunge J-Ax: «Per me fare questo film è stato come il Grammy. Da piccolo volevo essere He-Man, ma il mio fisico non si prestava. Dei Playmobil amavo il galeone anni ’80 e da adulto me lo sono comprato da un collezionista. Il casting delle voci italiane comunque è fantastico e devo fare i complimenti a chi lo ha pensato: chi meglio di me per un egocentrico che organizza concerti pericolosi? Io ho un bambino di tre anni, ma trovo che la fantasia sia importante anche per gli adulti, non solo per i bambini».
«In originale il mio personaggio ha la voce del nuovo cantante dei Queen – dice ancora il rapper -, io ce l’ho fatta alla fine, ma per quattro giorno non potevo più parlare, il primo mal di gola da stress in 25 anni di carriera! Per me che arrivo dal rap urban è stato bello potermi togliere la maschera e mettermi a giocare, sono un nerd dell’animazione e da fan l’ho apprezzata tantissimo. In generale mi sono attenuto al personaggio, è una bella responsabilità esserne la voce italiana. A parte qualcosa alla J-Ax tipo “Zio”, che ho inserito perché mi è stata esplicitamente chiesta».
Foto: Getty
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