Siamo stati in Danimarca, ai Giardini di Tivoli, durante i festeggiamenti dei 175 anni di attività e abbiamo toccato con mano la “storia” dei parchi di divertimento. Ecco tutto quello che dovete sapere per visitare Copenhagen in famiglia.
Copenhagen in famiglia
Noi tutti lo chiamiamo Luna Park ma in realtà, una struttura che contiene giostre in maniera stabile o mobile in un’area delimitata, si dovrebbe chiamare Tivoli (almeno qui da noi in Europa)… perché molto prima del Luna Park di Coney Island c’erano loro: I giardini di Tivoli.
Costruiti e inaugurati nel 1843 nella prima periferia della città di Copenaghen e poi ubicati definitivamente a 10 passi (veramente 10) dalla stazione centrale del treno, i giardini di Tivoli hanno resistito a tutti i cambiamenti urbanistici delle varie epoche e sono sopravvissuti alla distruzione della seconda guerra mondiale rimanendo un saldo punto di riferimento per le famiglie danesi, e successivamente per i turisti, per passare una giornata spensierata e ricca di emozioni da vivere con amici e bimbi.
I giardini di Tivoli
I giardini di Tivoli sono un parco a tema/meccanico siti in un quartiere adibito al solo divertimento e svago per tutta la famiglia e quindi hanno pensato di mettere la loro sede definitiva in pieno centro città col consenso dei reali dell’epoca. Curioso il motivo legato alla loro fondazione: Se la gente si diverte pensa meno alla politica…
Come sempre questa guida è strutturata in maniera utile e concisa alternando curiosità a consigli pratici che ho vissuto in prima persona assieme alla mia famiglia.
- Curiosità
- Walt Disney
- Le attrazioni
- Informazioni pratiche – Come funziona e quanto costa il Tivoli
- Quando andare al Tivoli
- Cose da non fare
- Come si arriva (partendo dall’Italia)
- Cosa fare a Copenhagen con i bambini
Curiosità
Perché si chiama Tivoli?
Una risposta che si aggira tra gli addetti ai lavori è che i fondatori utilizzassero inizialmente dei diorami di varie città come attrazioni e tra questi ne arrivò uno della città di Tivoli che ebbe molto successo tanto da suggerirne il nome definitivo… In realtà il parco in principio fu chiamato Tivoli e Vauxhall come allusione ai giardini parigini e a quelli di Londra ma visto che noi siamo italiani romantici e campanilisti e , soprattutto, ci piace credere a storie più affascinati , prendiamo come buona la più “improbabile” teoria del diorama della città di Tivoli e accettiamo il nome di questo parco di divertimenti.
Il parco di Tivoli è un giardino dove trascorrere “letteralmente” una giornata fuori da comune, non tanto per il fatto di giostre o di spettacoli, ma tanto perché in alcuni parti il parco è una struttura collocata in una bolla del tempo risalente a più di 100 anni fa.
Non sto scherzando, alcune giostre, casette e alcune vie all’interno di esse sono ancora esattamente come all’inizio del 1900.
L’atmosfera che si respira al Tivoli è ineguagliabile perché è vera.
Se volete essere già protagonisti di un viaggio nel tempo senza fare nemmeno una giostra, perché magari a voi non interessa, siete nel posto giusto.
Mentre gli altri parchi nel mondo investono milioni per ricostruire nel dettaglio un periodo o un’epoca, qui al Tivoli hanno investito nel conservare quello che avevano.
Walt Disney
Cosa hanno in comune Tivoli e Walt Disney?
Walt Disney ebbe l’ispirazione per la sua Disneyland (aperta nel 1955) proprio visitando i giardini di Tivoli perché, a contrario di altri parchi meccanici già esistenti, la vera idea innovativa era l’ambientazione settoriale del parco e il tema portante dato alla giostra. L’ambientazione tematica che Disney perfezionò e rese un cavallo di battaglia nei suoi parchi.
Molte attrazioni al Tivoli sono belle e non hanno nulla a che invidiare ai nostri parchi o a quelli americani, la caratteristica però che rende Tivoli unico nel suo genere sono alcune chicche come il laghetto con le tipiche barche giapponesi e dietro alcuni edifici a pagoda, oppure la piccola via che ricrea un centro storico di inizio secolo scorso (solo che è veramente dei primi del 900), ancora la piccola fabbrica dei biscotti ricavata da un edificio di mattoni di metà ‘800 e (dove ti crei il tuo biscotto e si può bere una cioccolata buonissima) e poi sparse qua e la alcune giostre antiche che si mescolano con le più moderne.
Le attrazioni
Ai giardini di Tivoli ci sono giostre e attrazioni per tutta la famiglia. Si passa dalle storiche navi vichinghe che, come la nostra vecchia giostra del bacio per intenderci, continuano ad accelerare in un percorso ellittico a saliscendi oppure una super montagna russa sospesa con tanto di surplus di realtà virtuale, grazie a dei caschi extra corsa, che ti proiettano in un percorso in tre dimensioni mentre sei sulla montagna russa.
Altra attrazione imperdibile sono gli autoscontri (perché direte voi?) perché si vede dalle vetture che sono “vecchi vecchi vecchi”… vi sembrerà di tornare indietro di 30 anni , quando alle giostre vi ci portavano i vostri genitori, ma i genitori adesso siete voi. Esperienza senza precedenti.
NB: La cosa importante da capire è che le attrazioni, pur se sono centenarie, sono in totale sicurezza e allineate agli standard moderni. Il vero lavoro del Tivoli è quello di mantenere la tradizione ammodernandosi con offerte e iniziative al passo coi tempi. Quindi non preoccupatevi e godetevi la giornata.
Una speciale menzione va fatta all’attrazione che ha emozionato più di tutti la mia famiglia. Dal piccolo Adriano (5 anni) ad Alessandro di 9 e a noi Papà e Mamma.
Il Rollercoaster “Rutschbanen”. Definito la Montagna russa in legno funzionante più anziana del mondo (infatti supera i 105 anni di attività o giù di lì).
Oltre ad essere l’esempio palese che è stata di forte ispirazione al BIG THUNDER MOUNTAIN di Disneyland , perché “Rutschbanen” è una montagna russa ambientata tra le grotte di una montagna e l’attrazione disneyana è collocata tra i tunnel di una Miniera del Far West (quindi l’idea è quella); la vera esperienza inimitabile è il sapere che è pilotata a Mano da un operatore che è a bordo con te.
Avete capito bene: Un ragazzo (a turni ovviamente) continua incessantemente a pilotare ad ogni giro il trenino del Rollercoaster per accelerare, frenare e impostare le curve. Ho avuto il piacere di girare molti parchi nella mia vita e non ho mai visto una cosa del genere. Questo è imbattibile… senza contare che girare su una montagna russa ultra centenaria ha il suo bel fascino già di per sé.
Informazioni pratiche – Come funziona e quanto costa il Tivoli
NB: Vi ricordiamo che in Danimarca vige la Corona Danese e non l’Euro. Dovete cambiare valuta. Non preoccupatevi di questo perché la citta è piena di Bancomat /cambia valuta.
Il Tivoli è un giardino privato e quindi si paga per entrare anche se non si fanno le giostre. I prezzi di ingresso mutano da stagione a stagione e sono sempre aggiornati sul sito e sulla APP. Comunque all’entrata c’è subito l’ufficio informazioni per chiedere tutto.
Il discorso cambia se, giustamente, si vogliono fare le giostre:
Ogni giostra ha un prezzo per ogni corsa che varia dalle 30 alle 90 corone che sono circa dai 4 ai 12 euro… ripeto e sottolineo: OGNI CORSA!
Quindi consiglio vivamente di comprare l’entrata “Unlimited Rides” alla cifra di 230 corone circa 31 euro.
La cosa interessante è che se un familiare non ama fare le giostre o è troppo piccolo per farle, a contrario degli altri parchi, non deve pagare e può giocare e passeggiare nei giardini versando solo la modica cifra d’entrata.
I biglietti si possono comprare in città presso i punti INFO TURISTICI o presso il Tivoli stesso. Ubicati in giro per il parco ci sono dei distributori, edicole, schermi, totem interattivi… (chiamateli come più vi piace) che commutano il Ticket acquistato in un braccialetto che consente l’accesso a tutte le giostre o che permettono di acquistare ticket e abbonamenti.
Il profumo delle mandorle caramellate, il sapore delle polpette appena tolte dalla padella assieme alle patate, i colori sgargianti e le lampadine che luccicano, il vociare delle decine di lingue differenti dei turisti che suonano all’unisono come un’orchestra in una sinfonia di gioia e stupore, il poter toccare con mano i pomi d’ottone e le ringhiere dove magari si è appoggiato Andersen immaginando le favole più belle, rendono il Tivoli effettivamente imperdibile se passate da Copenaghen.
Quando andare al Tivoli
Essendo un parco amato dagli abitanti stessi di Copenaghen, e famoso in tutta Europa, consiglio (se potete) di non andarci durante i Week end. La visita di lunedì o di martedì è molto più agevole e si possono fare molti più giochi.
Cose da non fare
Al contrario di tutti i parchi dove sono stato fin ora, al Tivoli NON si può entrare e uscire a piacimento. Se pensate di uscire dal parco e rientrare poco dopo (cosa plausibile poiché è in pieno centro) bisogna fare un biglietto extra. Purtroppo questa informazione l’ho ottenuta solo alla fine della mia giornata e non ho potuto chiedere quanto costa questo extra (che immagino cambi anch’esso a seconda della stagione come i biglietti di ingresso), ma sappiate che è una clausola perentoria. Non si discute, anche perché ci sono i tornelli meccanici a tutte le entrate.
Come si arriva (partendo dall’Italia)
Entriamo nella parte conclusiva della nostra recensione: come andare al Tivoli.
Il mio consiglio è quello di prenotare un volo LOW COST da Bergamo per Copenaghen. Bastano 3 notti e 4 giorni (se vi muovete per tempo troverete prezzi fenomenali). Noi siamo partiti alle 6 di mattina e alle 9.30 eravamo già in giro per la città
Cercate un ostello (molto puliti, convenienti e ideali per famiglie) in pieno centro senza colazione, pranzo e cena, tanto il centro città pullula di bar, panetterie e ristoranti abbordabili.
Per visitare il Tivoli basta una giornata, poi dedicate gli altri giorni a visitare questa splendida città e i suoi dintorni con offerte vantaggiosissime per le famiglie.
Cosa fare a Copenhagen con i bambini
Uscendo dal Tivoli si torna a casa con una sensazione di eternità e di tangibile magia nordica.
Noi siamo andati a vedere la Sirenetta (il bus numero 26 in fronte all’entrata principale del parco Tivoli ti ci conduce comodamente in 20 minuti), abbiamo anche organizzato all’ultimo una gita in giornata ad Elsinoore dove abbiamo visitato il castello di Amleto (“C’è del marcio in Danimarca…”) dove , per la gioia di noi tutti abbiamo anche visto la statua del RE VICHINGO e infine abbiamo girato in lungo e in largo per la capitale danese perdendoci tra canali, porticcioli, la lunga strada pedonale piena di negozi per lo shopping (qui lo stile Hygge è di casa ed è pieno di accessori, vestiti e suppellettili) e di passeggiate in splendidi parchi verdi.
La chicca finale la si vede proprio fuori dal parco, verso la piazza grande dell’orologio. Girando l’angolo spunta la statua di Hans Christian Andersen che, seduto, guarda sognate verso il parco come se stesse cercando l’ispirazione per una nuova favola o, più semplicemente, per cercare nello sguardo dei bimbi la gioia che solo le grandi storie o le fantastiche esperienze vissute in famiglia sanno dare. E qui al Tivoli è da ben 175 anni che regalano sogni… anzi da adesso, mentre state leggendo queste righe, sono già 176.
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