Giffoni 2019 Evan Peters: «Non mi dispiacerebbe entrare nel MCU!»
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Giffoni 2019, Evan Peters: «Non mi dispiacerebbe entrare nel MCU!»

A Giffoni 2019 Evan Peters racconta ai giovani giurati la sua carriera, dal successo con AHS al suo Quicksilver nella saga di X-Men

Giffoni 2019, Evan Peters: «Non mi dispiacerebbe entrare nel MCU!»

A Giffoni 2019 Evan Peters racconta ai giovani giurati la sua carriera, dal successo con AHS al suo Quicksilver nella saga di X-Men

Amatissimo dai ragazzi per il suo Quicksilver nella saga di X-Men, per i numerosi ruoli in American Horror Story e per una delle serie più controverse e potenti degli ultimi tempi (POSE), è arrivato a Giffoni 2019 Evan Peters, attore giovane ma estremamente talentuoso, premiato sul palco della sala Truffaut con il premio Giffoni Experience Award.

Tanti i temi toccati durante gli incontri con i ragazzi e con la stampa: dalla sua carriera alla sua propensione per i ruoli un po’ sopra le righe, dall’esperienza in American Horror Story a quella sul set della saga di X-Men (conclusasi di recente con l’ultimo capitolo Dark Phoenix). E proprio a questi ultimi due titoli erano legate le domande più gettonate, anche perché l’attore ha dichiarato a sorpresa che non sarà nella nuova stagione di AHS, mentre per quanto riguarda il futuro dei Mutanti è ancora tutto da decidere. 

Ecco intanto alcune delle curiosità più interessati emerse durante l’incontro con Giffoni 2019 Evan Peters. 

Come ti sei avvicinato alla recitazione? 

«Ho sempre adorato i film e le serie Tv fin da quando ero piccolo. Da ragazzo guardavo molte serie per adolescenti in cui i protagonisti avevano la mia età e verso i 14 anni ho iniziato a pensare: ehi, potrei farlo anche io! In sostanza, adoravo i film talmente tanto che ho pensato che sarebbe stato interessante anche realizzarli».

Qual è il personaggio più impegnativo che tu abbia mai interpretato?

«Il progetto più impegnativo che ho fatto di recente è probabilmente la serie Tv POSE. Una serie straordinaria, per me una vera pietra miliare. Gran parte del cast è LGBT e sono attori bravissimi che finalmente hanno avuto l’occasione di interpretare parti vicine alla loro sensibilità e alla loro esperienza di vita. POSE ha dato voce a molte persone che spesso non vengono rappresentate dai media, e spero che in futuro ci siano sempre più serie e film che seguiranno questo esempio».

A proposito di serie, è vero che non farai parte della prossima stagione di American Horror Story?

«Sì, è vero. Ho amato moltissimo partecipare ad American Horror Story, ho adorato tutti i personaggi, ma è una serie che esige molta energia e molto impegno, è un lavoro intenso e faticoso. Credo di aver bisogno di una pausa per ora. Stavolta mi divertirò a guardarla da semplice spettatore!».

Interpreti spesso personaggi esagerati ed eccentrici. Sei così anche nella vita reale?

«Direi di no, la maggior parte delle volte devo semplicemente seguire le direttive. Però è vero che scelgo spesso personaggi sopra le righe. Nella vita reale direi di essere tipo il 10% eccentrico… ma sul set devo spesso portarlo al 70/80%. A me piacciono le commedie e penso sempre che aggiungere una risata renda tutto più coinvolgente. Cerco sempre il modo di alleggerire il dramma quando diventa eccessivo».

Qual è per te la cosa più difficile del fare l’attore?

«Il fatto che è difficilissimo mantenere legami costanti, perché spesso si stringono amicizie che durano il tempo di girare un film. E poi noi attori siamo sempre in viaggio. La solitudine è qualcosa che accomuna tutti coloro che lavorano nell’industria del cinema. E poi l’ansia di non avere un lavoro fisso. Ogni volta che si termina un progetto è tipo: oddio, e adesso? Lavorerò di nuovo? E poi ricomincia la trafila di audizioni e provini senza sapere quando sarà il tuo prossimo lavoro. La cosa più bella invece è senza dubbio poter far parte di un cast straordinario come ad esempio quello di X-Men. Per me un vero e proprio sogno che diventa realtà».

L’esperienza con X-Men sembra essersi conclusa: dopo l’accordo tra Fox e Disney siamo ancora in attesa di sapere cosa ne sarà dei personaggi. Ora che i Mutanti entreranno nel Marvel Cinematic Universe, tu accetteresti di riprendere il tuo ruolo?

«Ho adorato lavorare nella saga di X-Men quindi lo rifarei volentieri. Però non so come potrebbe funzionare, perché nel MCU c’è già stato un Quicksilver interpretato da Aaron Taylor-Johnson, che in seguito è morto. Non so come si possa riportare in vita… Al massimo mi piacerebbe fare qualcosa legato a Deadpool, anche se in quel film avevo proprio un piccolo cameo. Sicuramente sarebbe interessante, vedremo!».

Foto: Courtesy of Giffoni Film Festival 

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