Dopo 10 giorni di proiezioni, la 49esima edizione del Giffoni Film Festival ha i suoi titoli vincitori scelti dagli oltre 6.200 giovani giurati dai 3 ai più 18 anni.
Film scelti tra le 101 produzioni internazionali provenienti da tutta Europa ma anche da Giappone, Corea del Sud, Iran, Canada e Stati Uniti. Storie che hanno spinto i giurati di Giffoni 2019 a riflettere, confrontarsi e mettersi in discussione, per decretare i vincitori tra i lungometraggi che conquistano il Gryphon Award 2019.
Nella sezione Generator +18 (riservata ai ragazzi con più di 18 anni) conquista il Grifone D’Oro The place of no words di Mark Webber (Regno Unito/USA/Australia, 2019): un padre e un figlio, un mondo fantastico, il grande tema della Morte.
Nella sezione Generator +16 (riservata ai ragazzi dai 16 ai 17 anni) trionfa il canadese Giant Little Ones di Keith Behrman (Canada, 2018): una storia di amicizia, di auto-scoperta, sul potere dell’amore senza etichette.
Nella sezione Generator +13 (riservata ai ragazzi dai 13 ai 15 anni) vince l’inglese “Blinded by the light” (Regno Unito, 2019) della regista Gurinder Chadha, nota al pubblico per Sognando Beckham. Tra coraggio, amore e razzismo la storia è scandita dalla musica e dai testi poetici di Bruce Springsteen. Il lungometraggio sarà distribuito in Italia da Warner Bros. Pictures dal 29 agosto.
Arriva dall’India, invece, il film vincitore della sezione Elements +10 (riservata ai ragazzi dai 10 ai 12 anni): Teacher di Siddharth Malhotra (India, 2018). Un esempio di inclusione e di integrazione, un’insegnante, la sindrome di Sindrome di Tourette e la dimostrazione che i pregiudizi spesso sono solo castelli di carta.
È invece il tedesco Rocca changes the world di Katja Benrath (Germania, 2019), distribuzione internazionale Beta Cinema, ad aver conquistato gli Elements +6. Amicizia, bullismo, famiglia e giustizia al centro di questo film diretto da Katja Benrath, nominata all’Oscar e vincitrice del premio Student Academy Award.
Il vincitore per la sezione Gex Doc, totalmente dedicata ai documentari, è In the name of your daughter di Giselle Portenier (Canada/Tanzania/Regno Unito, 2018), distribuzione internazionale DR TV. Storia stimolante e intima di alcune delle ragazze più coraggiose del mondo, come Rosie Makore, scappata dalla sua casa nel nord della Tanzania per salvarsi dall’infibulazione e dal matrimonio che i genitori hanno pianificato per lei. Ad aiutare lei e tante altre ragazze, Rhobi Samwelly, una delle donne più carismatiche d’Africa, che accoglie ragazze di ogni religione in una casa rifugio e gira per le campagne per combattere questa tradizione millenaria.
Fonte: Giffoni Film Festival
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