Benedetta Porcaroli ha parlato ai giovani giurati di #Giffoni50 cuore a cuore e guardandoli negli occhi, senza pretendere di dispensare perle di saggezza o consigli condiscendenti. La 22enne romana protagonista di Baby (dal 16 settembre con la terza e ultima stagione su Netflix) li ha invitati ad esaltare la propria unicità: «Sono stata vittima di body shaming, mi dicevano che avevo poco seno e i fianchetti. Quindi non nascondiamo i nostri difetti, cerchiamo di accettarci per come siamo. Questo tema è un argomento che inizia a innervosirmi – soprattutto sui social, tutte abbiamo la cellulite – facciamo un movimento intellettuale che vada oltre i filtri e solo così possiamo cambiare insieme. A gestire l’emotività si impara con il tempo ma anche emozionarsi è una cosa stupenda».
Poi ha ripercorso la sua carriera, da Tutto può succedere al teen fenomeno Baby che, ricorda, «mi ha dato la possibilità di essere conosciuta in tutto il mondo e d’interpretare un ruolo femminile molto complesso e intenso». Con le tematiche della serie Netflix s’identifica sotto alcuni punti di vista: «Quello che ho vissuto sulla mia pelle è una generazione alla ricerca di punti di riferimento che spesso vengono a mancare. Quando avevo 15 anni ho vissuto nell’ambiente della Roma bene e ho avuto difficoltà ad identificarmi con quelle persone».
Sul grande schermo ha portato 18 regali, una storia vera dal forte impatto emotivo: «Con Francesco Amato siamo andati a trovare Anna, la figlia di Elisa Girotto (la mamma che prima di morire di cancro preparò i doni di compleanno per la figlia appena nata) e suo papà Alessio e questa è stata un’esperienza davvero molto forte, un legame importante su cui ho sentito un forte senso di responsabilità».
Il tema del festival quest’anno è Terra e l’attrice non si esime dal parlare di ambiente: «Cerco – nei limiti del possibile – di proteggere il nostro pianeta, soprattutto in questo momento storico».
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