Lucca Comics 2019, intervista a Giorgio Vanni: «Torno a casa con un mega live show»
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Lucca Comics 2019, intervista a Giorgio Vanni: «Torno a casa con un mega live show»

Il re delle sigle Tv, da Pokémon a My Hero Academia passando per Dragon Ball, Naruto e Maledetti scarafaggi, è tornato sul palco del Lucca Comics and Games con un live show ricco di sorprese e colpi di scena

Lucca Comics 2019, intervista a Giorgio Vanni: «Torno a casa con un mega live show»

Il re delle sigle Tv, da Pokémon a My Hero Academia passando per Dragon Ball, Naruto e Maledetti scarafaggi, è tornato sul palco del Lucca Comics and Games con un live show ricco di sorprese e colpi di scena

«Tornare sul palco di Lucca è un po’ come tornare a casa» , ci ha svelato il “capitano” Giorgio Vanni, re incontrastato delle sigle dei cartoni animati insieme all’inseparabile amico di una vita, “l’ammiraglio” Max Longhi, di ritorno a Lucca Comics and Games a dieci anni dal suo primo grande concerto con Cristina D’Avena, avvenuto proprio nella cornice della manifestazione toscana. Un evento da cui manca decisamente da troppo tempo (l’ultima volta era il 2012). Ma quest’anno i fan, che lui chiama affettuosamente “i miei pirati”, hanno potuto esultare: il 1° novembre è stato protagonista di uno spettacolo davvero memorabile.

Conosciuto per le sigle di Pokémon, Dragon Ball, L’incredibile Hulk, Maledetti scarafaggi, Naruto e tanti altri, Giorgio Vanni ha portato sul palco di Lucca le canzoni più importanti del suo nuovo album dance Toon Tunz, accompagnate da più di una sorpresa.

Ciao Giorgio! Finalmente sei tornato a Lucca, dopo tanto tempo. Che effetto ti ha fatto?

«Ero davvero carico. Per una serie di circostanze e impegni non ho potuto partecipare negli ultimi anni, ma questa volta ci tenevo assolutamente ad esserci. Ho iniziato qui con Cristina D’Avena quando abbiamo presentato Blue Dragon e per me è stato come tornare a casa. Ho avuto tantissimi impegni: il 31 ottobre ho avuto un aperitivo con i possessori del biglietto Level Up Fan, mentre il 2 mattina sono stato alla Japan Town a fare da testimonial all’Ente Nazionale del Turismo Giapponese. L’1° novembre invece riposo assoluto: dovevo essere pronto e concentrato per lo spettacolo».

 

 

 
 
 
 
 
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Parliamo proprio del nuovo show: cosa hai preparato?

«Lo spettacolo è stato lo stesso che stiamo portando in giro per l’Italia da qualche mese, e siamo stati proprio orgogliosi di mostrarlo al pubblico di Lucca, per il quale tra l’altro abbiamo prepato alcune sorprese esclusive. È davvero uno show ambizioso, concepito e montato dal mio socio, l’“ammiraglio” Max Longhi, con l’apporto importante di Daniele Cuccione, che produce insieme a noi da un paio d’anni. Ho cantato le ultime hit come My Hero Academia, Toon Tunz, Dragon Ball Super, Pokémon Go… insomma, i guerrieri, allenatori e pirati hanno potuto essere veramente soddisfatti. Ci sono poi stati contributi video di amici importanti del settore dello spettacolo come i TheShow, i Pampers, iPantellas e il grande Maurizio Merluzzo con le sue voci. E alla fine una sorpresa: ho interpretato alcune sigle scritte con Max Longhi, che però non ho cantato io ma un’altra cantante piuttosto famosa… Cristina D’Avena».

Il brano Toon Tunz, che dà anche il titolo all’album, racconta chi è Giorgio Vanni, ma anche chi sono i tuoi fan…

«Diciamo che è il brano che celebra tutto l’album, in collaborazione con Amedeo Preziosi, che rappresenta proprio quella generazione che è cresciuta con le sigle di Giorgio Vanni e Max Longhi. Le nostre sigle funzionano anche semplicemente con chitarra e piano, ma sono pensate per essere arrangiate in stile dance: da qui il termine “Toon Tunz”. E poi io do voce ai ragazzi dell’epoca con le parole: “Siamo cresciuti col Toon Tunz, incollati alla Tv quando non c’era YouTube, senza Spotify e iTunes”».

 

 

 
 
 
 
 
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Le nuove generazioni però sono molto diverse. Come è cambiato l’approccio alle sigle oggi, considerata anche la tendenza a mantenere le canzoni originali?

«Secondo me non manca l’affezione alle sigle, ma a mancare è l’offerta. I ragazzi tendono a non essere troppo attenti alla sigla perché chi propone il prodotto non li mette in condizione di ascoltarla. Spesso si va al risparmio, le sigle vengono tagliate e durano poco, oppure viene mantenuta direttamente quella originale. Pensiamo ad esempio a cosa è successo con Dragon Ball Super. Mediaset ci aveva contattato per realizzare il brano, ma poi all’ultimo momento non è stato più possibile trasmetterlo. Così abbiamo deciso di pubblicarlo su YouTube ed è stato un grandissimo successo: 5 milioni di visualizzazioni! Per fortuna adesso c’è una nuova direttrice del settore musica, Paola Vanoni, che capisce bene queste dinamiche e spinge molto per avere delle belle sigle italiane, infatti abbiamo realizzato ben due sigle per la nuova serie di Lupin. E poi ai miei concerti i bambini non mancano davvero mai: per esempio, vanno pazzi per la canzone di Maledetti scarafaggi!».

Invece il tuo approccio come è cambiato? Come riesci ad adattare i tuoi pezzi alle nuove generazioni?

«Ho una grande fortuna: sono papà di un ragazzino di 15 anni. Lui è il mio consulente musicale, è una fonte pazzesca che mi permette di tenermi sempre informato. Ovviamente, anche con i miei collaboratori cerchiamo di tenerci in contatto con i ragazzi, così da non ripeterci mai e fare sempre qualcosa di nuovo».

Quali cartoni guarda Giorgio Vanni (magari sognando di diventarne la voce)?

«Dei cartoon moderni adoro Adventure Time e Lo straordinario mondo di Gumball. Per quelli del passato invece mi sarebbe piaciuto tantissimo interpretare le sigle di Ed, Edd & Eddy oppure de I Fantagenitori».

 

 

 
 
 
 
 
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Ci sveli qualcosa dei tuoi progetti futuri?

«Non posso rivelare molto perché è ancora tutto work in progress. Sicuramente per le prossime sigle abbiamo Vanguard: io ho reinterpretato le due sigle adattate dal giapponese all’italiano, ma ora al 90% dovremmo produrre anche la nostra originale, che dovrebbe diventare quella ufficiale. Poi, proprio come per Dragon Ball Super, faremo le nostre versioni delle sigle di altri anime, come Death Note, One Punch Man e altri ancora. Per le collaborazioni, invece, ho in arrivo progetti bellissimi con Sio, iPanpers e con Cartoni morti: restate sintonizzati! Per il resto, in questo momento siamo molto concentrati sui nuovi spettacoli».

© Luca Vitiello/Courtesy of Giorgio Vanni

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