Cosa sareste disposti a fare, se aveste la possibilità di passare un giorno con una persona cara deceduta? Questa la traccia narrativa del 22esimo film animato targato Disney Pixar, piuttosto semplice, ma carica di emozioni. Onward – Oltre la magia (nelle sale il 5 marzo) racconta l’avventura di due fratelli, Ian e Barley Lightfoot, ai quali, grazie a un incantesimo, viene presentata un’ultima occasione per poter rincontrare il padre, deceduto quand’erano solo bambini. La storia è ispirata all’esperienza personale del regista Dan Scanlon, che tra i propri crediti include, oltre la regia di Monsters University, anche un passato nel team creativo di Toy Story 4, Gli Incredibili 2, Coco e Inside Out.
«Mio padre è venuto a mancare quando avevo circa un anno», ci racconta il regista alla presentazione del film negli Studi Pixar a Emeryville in California. «Mio fratello ne aveva solo tre e purtroppo anche lui non se lo ricorda. L’unica cosa che avevamo di lui era una videocassetta dove ci diceva solo due parole: ciao e arrivederci. L’avremo guardata centinaia e centinaia di volte, per noi poterlo vedere in carne e ossa, anche se solo per un momento era… veramente magico». Questo il punto di partenza, da storia vera a film d’animazione, con tutti i dovuti accorgimenti necessari per completare la sceneggiatura.
Ecco che Ian (voce originale di Tom Holland) diventa un ragazzo di sedici anni, sua madre Laurel è il tramite attraverso cui i ragazzi ricevono il regalo lasciato loro dal padre prima di morire, dono che grazie a un’antica magia permetterà a entrambi i figli di trascorrere una giornata con lui. Come nelle migliori occasioni, non tutto va per il verso giusto e i fratelli (la voce originale di Barley è di Chris Pratt), che sono riusciti a far apparire solo le gambe del compianto genitore, dovranno sudare le proverbiali sette camicie per riuscire a evocare il papà prima che scompaia per sempre. Per farlo si mettono in viaggio per scoprire se nel mondo esiste ancora un po’ di magia e riuscire a rimettere le cose a posto prima che sia troppo tardi.
Dalla chiacchierata con il regista Scanlon, emerge chiaramente che si tratta di un racconto personale. «Ho iniziato tutto ispirandomi a dei fatti importanti successi nella mia infanzia. Durante la nostra gioventù, io e mio fratello ci siamo sempre posti molte domande su nostro padre, ci siamochiesti come sarebbe stato passare una giornata con lui, avere la possibilità di conoscerlo un po’ e raccontargli le nostre vite. Tutti abbiamo perso qualcuno, se potessimo trascorrere solo un giorno in più con questa persona, sarebbe un’opportunità fantastica».
Continua a leggere l’intervista sul numero di marzo di Best Movie, in edicola dal 29 febbraio a Milano e dal 3 marzo nel resto d’Italia
© Disney Pixar Animation Studios
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