Visto con i bambini, la recensione di Dora e la città perduta. La città è una vera giungla
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Visto con i bambini, la recensione di Dora e la città perduta. La città è una vera giungla

Un family movie avventuroso e fortemente comico che mixa tutti gli elementi più noti del franchise di Dora l'esploratrice

Visto con i bambini, la recensione di Dora e la città perduta. La città è una vera giungla

Un family movie avventuroso e fortemente comico che mixa tutti gli elementi più noti del franchise di Dora l'esploratrice

«dora dora dora l’esploratrice! dora dora dora l’esploratrice! Dora!…». Chiunque abbia avuto figli in età prescolare tra il 2005 e il 2015 conosce benissimo l’inizio della sigla di Dora l’esploratice, la serie tv per i più piccoli (una delle primissime totalmente interattiva e di genere edutainment) che insegnava i primi rudimenti d’inglese attraverso divertenti avventure nella giungla. Cresciuta anche lei insieme agli spettatori, Dora si è trasferita in città nella serie tv per bambini in età scolare intitolata Dora and Friends mentre ora è protagonista del suo primo film live action. Leggete qui la recensione di Dora e la città perduta, il film visto con i bambini.

La recensione di Dora e la città perduta

La trama

Dora, giovane avventuriera nata e cresciuta nella giungla da genitori esploratori, è costretta a raggiungere il cugino Diego in città perché impossibilitata a seguirli in una pericolosa missione alla ricerca della perduta città Inca di Parapata. Abituata a cavarsela da sola, la ragazza non riesce a integrarsi nella nuova scuola e fatica a farsi nuovi amici. Quando però, durante una gita al museo archeologico, viene rapita insieme al cugino e a due compagni di classe, Dora partirà per un’avventura che la aiuterà a comprendere che non si può fare tutto da soli e che l’appoggio di una vera amicizia è assai più prezioso di qualsiasi tesoro.

Il mondo di Dora

Per portare Dora al cinema il regista James Bobbit (non nuovo ai family movies avendo già diretto due film dei Muppet e Alice attraverso lo specchio, il sequel di Alice nel paese delle meraviglie di Tim Burton) ha scelto di optare per un equilibrato mix tra tutte le serie tv del mondo di Dora: c’è Dora bambina, ci sono la mappa e lo zainetto con tanto di canzoncina, c’è il cuginetto Diego (protagonista di uno spin off animato) e la sua conoscenza del mondo animale, c’è la città e ci sono i nuovi amici. I ragazzi cresciuti con la piccola esploratrice ritroveranno quindi tutte le caratteristiche che l’hanno tanto fatta amare al pubblico di giovanissimi (compreso il fatto di infrangere la quarta parete) e che la rendono riconoscibile ma si ritroveranno davanti in realtà una nuova Dora. Il film infatti è un road movie avventuroso e fortemente comico in cui vediamo la ragazza protagonista delle più rocambolesche situazioni che la rendono facilmente lo zimbello della scuola. Avrà modo di farsi valere una volta tornata nel suo habitat naturale: la giungla. Ma anche qui non mancheranno le situazioni più imbarazzanti e divertenti.

Grandi messaggi

Il film, sotto la superficie da situation comedy, cela però diversi importanti messaggi. Come quello ecologista sulla salvaguardia delle foreste e dell’habitat naturale degli animali, ma anche come quello dell’importanza dei reperti storici (viene precisato più di una volta la differenza tra esploratori e cacciatori di tesori) e della lotta al bullismo. Dora appena arrivata a scuola viene subito bollata come “strana” e per questo derisa ed evitata dai compagni. Condizione che condivide però anche con la “secchiona” della classe o con il nerd di turno. Saranno proprio loro, insieme al cugino Diego, a comprendere che da soli sono fragili ma che uniti fanno la forza, ma soprattutto sono in grado di fare la differenza. 

Personaggi e CGI

Isabella Moner, vista recentemente nell’ultimo film dei Transformers e nella commedia con Mark Wahlberg Instant Family, è perfetta nel ruolo di Dora, la giovane esploratrice capace di districarsi in ogni pericolosa azione ma imbranata e pasticciona fuori dal suo territorio (mantiene anche lo stesso look con maglietta rosa e pantaloncini arancioni). Un po’ fuori parte invece Jeffrey Wahberg, poco a suo agio nei panni di Diego. I giovani spettatori però saranno più che altro lieti di ritrovare due notissimi personaggi della saga animata, ovvero la scimmietta Boots e la volpe ladruncola Swiper, entrambi realizzati in computer grafica. I genitori invece potranno ritrovare sue volti noti del piccolo e grande schermo come Eva Longoria (Desperate Housewives) e Michael Peña (il film Il corriere – The Mule ma anche la serie tv Narcos).

Visto con i bambini

Alex (10 anni) e Giorgio (8 anni) sono rimasti sorpresi nello scoprire che Dora e la città proibita non era affatto un film per i più piccoli come pensavano ma un divertente family movie ricco di gag a misura di bambino. Mentre Alex ha riso molto nelle scene scolastiche, Giorgio ha preferito i momenti nella giungla. Nonostante ormai si vedano già grandi, si sono ritrovati a canticchiare le canzoncine che hanno imparato a conoscere da piccoli e a rispondere prontamente alle domande che Dora rivolge al pubblico. Sono stati soprattutto contenti di ritrovarla grande, molto più vicina a loro oggi e ai loro interessi.

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