20 lungometraggi animati, quattro serie tv (e un’altra è in arrivo), una quantità indescrivibile di giochi, giocattoli, videogame e merchandising vari e milioni di fan in tutto il mondo. Questo e molto di più è Dragon Ball, l’anime ideato da Akira Toriyama che, ancora oggi a più di trent’anni di distanza, continua a far battere il cuore di adulti e bambini. E che ora, con il suo ultimo grande film in arrivo al cinema, mette d’accordo tutti con una spettacolarizzazione travolgente della misurazione del potere, della lealtà e dell’essere se stessi a tutti i costi. Leggete la recensione di Dragon Ball Super Broly.
La recensione di Dragon Ball Super Broly
La trama
Facciamo un salto indietro nel tempo. Sul pianeta Vegeta, arriva a gran sorpresa Re Cold per annunciare il suo ritiro e affidare a Freezer l’armata galattica e il destino di tutti i Saiyan. Re Vegeta, infuriato, si vendica su Broly, un bambino ancora nell’incubatrice che ha un potenziale latente molto più alto di quello di suo figlio. Nel dubbio che possa essere lui il super saiyan della leggenda, lo spedisce su un pianeta desolato in esilio. Dove lo raggiunge anche il padre Paragas, determinato a fare di suo figlio il più forte combattente mai esistito per attuare la sua vendetta. Nel frattempo però Freezer decide di sterminare tutti i più grandi guerrieri del cosmo facendo esplodere il pianeta Vegeta con tutti i suoi abitanti. Goku e Vegeta però riescono a evitare lo sterminio. 41 anni dopo, terminato il torneo del potere, i due nemici/amici si allenano al largo di un’isoletta sperduta in mezzo al nulla che Bulma ha messo a disposizione di Goku e Vegeta affinché non possano fare danni durante i combattimenti. I loro esercizi quotidiani però vengono interrotti dal furto di sei delle sette sfere del drago da parte degli scagnozzi di Freezer. La settima si trova nella regione dei ghiacci, dove i nostri eroi prontamente vanno per impedirne il recupero da parte del loro temibile nemico. Qui però scoprono l’esistenza di un altro Saiyan dalla potenza straordinaria, reclutato nell’armata galattica di Freezer con l’unico scopo di sconfiggere Goku. Il più grande guerriero mai esistito si trova così davanti un avversario degno del suo nome…
Superare i propri limiti
I saiyan sono guerrieri temibili, il cui unico scopo è espandere il proprio potere per conquistare pianeti remoti e venderli al miglior offerente. Non Goku però. Lui è un’anima candida che combatte per proteggere gli indifesi e per mettere alla prova le proprie capacità. Eroe senza macchia e senza paura, Goku riesce a sconfiggere ogni nemico che gli si para davanti, che si presenta ogni volta più combattivo e letale, proprio in virtù del suo cuore puro. Per lui ogni sfida non è determinata dalla sete di potere ma dalla possibilità di migliorare costantemente se stesso, superare i propri limiti ed espandere le proprie capacità oltre ogni confine, per diventare il più forte di tutti, persino degli dei. Questa caratteristica di Goku è al centro della narrazione di Dragon Ball Super Broly, il primo lungometraggio della serie Super ad arrivare in sala. Goku infatti, ancora infante, era considerato un bambino dal bassissimo potenziale, tanto che persino il fratello maggiore raddish se ne vergognava. Ma Goku ha dato una bella lezione sia al fratello che a tutti i bambini che tifano per lui: se ci si impegna e ci si allena costantemente niente è impossibile, nemmeno diventare il più bravo di tutti.
Kamehameha
Dopo un lungo quanto doveroso prologo che racconta il passato dei nostri eroi, si arriva al cuore pulsante del film, una lunghissima battaglia di quasi 40 minuti contro Broly, il leggendario guerriero che incarna il lato più brutale e feroce del Ki (l’aura rilasciata dai Saiyan in diverse forme). La battaglia, completamente senza dialoghi se non per le consuete urla da combattimento, è un sunto perfetto di tutta la saga di Dragon Ball. Con toni migliorati nel ritmo e nei colpi di scena il film mostra così un’aura potentissima. Vediamo in atto tutte le trasformazioni possibili, con Goku che passa in un batter d’occhio da Super Saiyan a Super Saiyan God fino ad arrivare alla mitica versione di Super Saiyan Blu. Ma di fronte al leggendario Saiyan nulla può davvero ed ecco arrivare al canonizzazione ufficiale, oltre che di Broly, anche di Gogeta, la fusione tra Goku e Vegeta.
Dalla parte dei fan
Dragon Ball Super Broly infatti è un film fatto e pensato per piacere ai fan. A partire dalla ritrovamento di Broly, apparso per la prima volta come antagonista nel film del 1993 Dragon Ball Z – Il super saiyan della leggenda, e diventato ben presto uno dei personaggi più amati dell’intera saga. Certo, nulla rimane immutato e Broly, come del resto anche altri personaggi, hanno subito dei cambiamenti, nei tratti grafici innanzitutto e nel doppiaggio, ma soprattutto può contare su una profondità maggiore che lo rende un personaggio a tutto tondo così da conquistare il favore del pubblico di appassionati. Akira Toriyama dimostra ancora una volta di essere dalla parte dei fan confezionando un film che, sebbene non punti su una trama complesse e su una sceneggiatura particolarmente ricercata, regala quello che ogni appassionato di Dragon Ball vuole: tanto combattimento e poche parole.
Visto con i bambini – La recensione di Dragon Ball Super Broly
Alex (10 anni) e Giorgio (8 anni) sono cresciuti insieme a Goku e hanno visto tutte le serie tv e buona parte dei film. Vedere il film attraverso i loro occhi, che si illuminavano di gioia a ogni trasformazione di Goku, mi ha permesso di riscoprire le emozioni senza filtri che solo i bambini riescono a provare. Broly, un eroe costretto dal destino ad essere violento e crudele ma dal cuore puro e nobile come quello di Goku, ha conquistato pure loro. Giorgio soprattutto è rimasto intenerito dal racconto di come Broly è stato costretto dal padre ad allontanarsi dal suo migliore amico. Combattimenti a parte, che li hanno elettrizzati come non mai, è stato il finale a colpirli maggiormente, perché (come già per Goku e Vegeta) ha permesso loro di scoprire che si può diventare amici anche del proprio peggiore nemico e che, anche se qualcuno mostra il suo lato più negativo, cela sicuramente un qualche parte quello positivo. Un messaggio che ha aiutato Alex ad affrontare con il giusto spirito il bullo che sull’autobus della scuola gli faceva i dispetti e che ora e diventato a tutti gli effetti uno dei suoi amici più cari.
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