Alzi la mano chi ancora non conosce Shaun. Nato inizialmente come personaggio secondario nel mondo di Wallace & Gromit (nel corto Una tosatura perfetta del 1995), è diventato nel corso di questi 24 anni uno dei personaggi animati più amati da grandi e piccini grazie al suo indomito spirito di ribellione associato a una disarmante innocenza che lo rende protagonista di avventure al limite del paradossale. A partire dalla serie Tv, che ha tenuti inchiodati al divano bambini e adulti con una sequenza ininterrotta di gag completamente prive di dialoghi e basate sulla comicità fisica, esasperata da una combinazione di gesti, espressioni facciali e situazioni impreviste, figlie della migliore tradizione dello humor britannico. Per poi approdare al cinema nel 2015 con il primo irresistibile film, un caleidoscopio di situazioni assurde e tragicomiche che vedevano la nostra amica pecorella andare in città per soccorrere il fattore allontanato per sbaglio dalla fattoria e disperso tra il cemento di marciapiedi e palazzi. Ora Shaun è di ritorno sul grande schermo con un’avventura che rende omaggio alla fantascienza, soprattutto quella degli anni ’80. Ecco la recensione di Shaun vita da pecora Farmageddon, visto con i bambini.
La recensione di Shaun vita da pecora Farmageddon
Trama
Shaun, insieme alle sue amiche pecorelle, continua come d’abitudine a combinarne di tutti i colori sotto lo sguardo attento e vigile del cane da guardia Bitzer, che riesce spesso ad anticipare ogni sua mossa, evitando spiacevoli conseguenze alle sue bizzarre idee per trascorrere il tempo. La vita alla fattoria di Mossy Bottom infatti scorre lentamente tra un’inzuppata di biscotti all’alba e un’agognata cena a base di pizza, mentre Shaun è costantemente alla ricerca di qualcosa di stravagante da fare. Almeno finché l’imprevedibile non arriva a bordo di un’astronave sotto forma di Lu-La, una simpatica piccola aliena finita per errore sul nostro pianeta e alla disperata ricerca di un modo per tornare a casa da mamma e papà. Sarà proprio Shaun ad aiutare Lu-La in questa missione ai confini dell’universo, non senza imponderabili conseguenze dovute alla sua naturale sbadataggine. Sulle loro tracce però si è messa lRed, un’agente governativa decisa a catturare la creatura aliena a tutti i costi.
Per tutte le età
Alla sua seconda incursione sul grande schermo Shaun non perde la sua verve comica e riesce, grazie anche all’apporto dei registi in erba Will Becher (direttore dell’animazione de I primitivi) e Richard Phelan (storyboard artist sia per la serie tv che per il primo film di Shaun The Sheep), a dare una svolta fantascientifica alle sue avventure. Se i bambini saranno deliziati nel ritrovare un’amica con la quale è facile comprendersi grazie alla mancanza totale dell’uso della parola (rendendo così la sua storia facilmente fruibile anche ai più piccoli), gli adulti – e non necessariamente genitori – si divertiranno un mondo a scovare le tantissime citazioni pop disseminate nel film, da 2001 odissea nello spazio di Kubrick fino a E.T. di Spielberg, passando per i Men in Black, i film di John Carpenter, i B-Movies degli anni ’50, James Bond e vi sfidiamo a scoprire la citazione allo sci-fi con Amy Addams Arrival.
Dalle stalle alle stelle
Aardman Animation, per dare vita alle nuove avventure di Shaun, ha adottato come sempre la tecnica della clay animation (uno stop motion applicato a pupazzi in plastilina) con qualche limatura realizzata in computer grafica. Il risultato è un piccolo capolavoro dove la comicità si compenetra perfettamente con le emozioni (Lu-La che riesce a riabbracciare la sua famiglia vi strapperà più di una lacrima) e dove il ritmo serrato delle gag è perfettamente bilanciato da una sceneggiatura accuratissima che non lascia nulla al caso.
Un’amicizia per diventare grandi
Shaun dimostra in questo film di essere cresciuta e maturata. Dietro all’apparente leggerezza della risata si cela infatti un importante percorso di formazione in cui la nostra amica, insieme ai piccoli spettatori, impara a diventare più responsabile e a prendersi cura degli altri. Un cambiamento possibile proprio grazie all’amicizia con Lu-La, una stramba creatura molto diversa da Shaun che però ha molto da insegnare (oltre che da imparare) soprattutto per quanto riguarda l’importanza del rispetto della diversità.
Visto con i bambini
Guardare il nuovo film di Shaun da adulti è un evento imperdibile, proprio grazie agli elementi comici basati su meccanismi elementari istintivi che, sfruttati con intelligenza, risultano molto più efficaci di tanti effetti speciali sguaiati e fracassoni. Ma vederlo attraverso gli occhi dei bambini è un’esperienza indimenticabile. Le risate sgorgano continue con naturalezza e i personaggi si fissano indelebilmente nel cuore dei piccoli spettatori. Non solo Shaun, ribelle e innocente come qualsiasi bambino, ma anche tutto il gregge ovino, l’aliena Lu-La e persino l’intransigente cane Bitzer.
Alex (10 anni) e Giorgio (8 anni), conquistati immediatamente dalla dolcezza della piccola aliena, hanno trovato proprio nei personaggi minori una maggiore spinta emozionale, a riprova dell’attenzione maniacale di Aardman Animation nella definizione e caratterizzazione dei personaggi, anche quelli di “contorno”. Tra le loro scene preferite quella del trattore (che vi abbiamo mostrato in anteprima qui), Lu-La alle prese con i rutti nel supermercato di Mossingham e, soprattutto, quella finale, con la sconfitta della cattiva e il ricongiungimento di Lu-La con i suoi genitori. Perché in questa nuova avventura a vincere sulla risata sono proprio le emozioni.
Scene post credits
Se i riferimenti pop visti durante il film non vi sono bastati, non abbiate fretta a lasciare la sala al termine del film. Proprio come nei migliori cinecomic Marvel infatti, anche in Shaun Vita da pecora – Farmageddon vi aspettano ben due scene post credits (una abbastanza all’inizio dei titoli di coda, l’altra alla fine). Non perdetele!
Foto: © Aardman Animations/Koch Media
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