La madri sono sempre pronte a difendere i figli. È un istinto privo di logica, forte del legame affettivo. Certo, bisognerebbe sempre essere equilibrati nei confronti dei propri pargoli, ma il più delle volte la cecità affettiva mina la lucidità dei propri ragionamenti, perché in fondo “Ogni scarrafone è bello a mamma soja“. È questo il caso della madre dell’attrice Tea Falco, in questi giorni protagonista in TV di 1992 La Serie, incentrata sul caso Tangentopoli e che sta riscuotendo un buon successo di critica e pubblico.
La signora è infatti intervenuta a difesa della figlia contro il giornalista del Fatto Quotidiano Domenico Naso, colpevole di aver stroncato in toto l’interpretazione della Falco, a detta sua troppo “caricaturale e grottesca nei panni della rampolla annoiata e tossicomane“. A distanza di poche ore dal suo pezzo, Naso ha ricevuto un messaggio privato sul suo profilo Facebook dalla madre della Falco, che recitava: «Mi perdoni se le scrivo queste parole: non le sembra di essere stato eccessivamente pesante su Tea Falco?», elencando poi una serie di successi dell’attrice e finendo così: «[…] Sacrifici di anni demoliti in un sol colpo con un articoletto buttato giù di fretta, a che scopo non so. Mi perdoni, ma la critica non dovrebbe rientrare tra le sue competenze, la prego solo di moderare le parole. Le parole, a volte, sono spade. Parlare milanese per una siciliana è come parlare italiano per un inglese. E, se l’hanno preferita, malgrado tutto, qualche dote interpretativa l’avrà pure, non crede? Mi perdoni, sono sua madre».
Un messaggio lungo ed evidentemente dettato dalla delusione della figlia nel vedersi distrutta in quel modo. Comprensibile, insomma. Naso ha deciso però di non rispondere e appellarsi al silenzio, portando l’ira della donna alle stelle:
«Be’, che succede? Non riesce più’ a scrivere se non riassumendo da Twitter? Aspetta altri spunti tematici? Provi a raccogliere qualche idea e a mettere giù qualche pensiero personale, magari in solitudine. Dalla solitudine solamente nascono pensieri autentici e non travisati sulla scorta di assalti mediatici… E un po’ si vergogni, ogni tanto. “Fatti non fummo per viver come bestie, ma per seguire virtute e conoscenza”. Mi creda… Rizziconi (paese d’origine di Naso) è un bel paese per continuare a viverci . Se poi ha bisogno di cure psichiatriche per il suo piccolo NP (Narcisismo Psicologico) sono una specialista, ma non tratto i dementi , vedi alla voce Manuale Dsm4 del Manuale psichiatrico: “La demenza è irrisolvibile, come l’idiozia ”».
A questo punto, dopo giorni di offese, citazioni dantesche e psichiatriche e chiari segni di squilibrio, per dare un taglio alla questione, Naso ha risposto alla signora chiedendole gentilmente di finire di importunarlo, minacciando una denuncia, ed è a questo punto che tutta la pacata eleganza nei modi palesata dalla madre della Falco ha lasciato il posto agli insulti:
«E cosa denuncia, ignorante? Neppure un minimo di giurisprudenza conosce!», tornando infine con un ultimo attacco dopo poche ore: «Vedo che ancora non ti sei stancato di beffeggiare mia figlia e me su quel social adatto solo ai coglioni marci e sfaccendati come te. La mia querela è già pronta, domani stesso vado dall’avvocato. […] Si vergogni la persona che, pur di ricavare linfa per sè, tocca la mia famiglia».
A oggi, comunque, ancora nessuna querela è arrivata al giornalista, che dal canto suo si dice disponibile a perdonare tutto alla signora, tranne “la difesa a oltranza dell’interpretazione della figlia”, definita infine da Naso come “un’Irene Pivetti ante litteram (orribili i tailleur indossati) con la voce di Asia Argento. Una creatura mitologica che farebbe paura persino a mamma Marilia (nome della signora)».
Fonte: Il Fatto Quotidiano
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