2014, anno di crisi: il box office americano non aveva risultati così bassi dal 1995
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2014, anno di crisi: il box office americano non aveva risultati così bassi dal 1995

Si calcola che circa 81 milioni di persone non abbiano visto il grande schermo quest'anno: come risollevarsi da una situazione simile?

2014, anno di crisi: il box office americano non aveva risultati così bassi dal 1995

Si calcola che circa 81 milioni di persone non abbiano visto il grande schermo quest'anno: come risollevarsi da una situazione simile?

In Italia tanto si parla di crisi, tanto che la parola ha ridefinito il concetto stesso di “inflazionato”. Il cinema non è da meno: incassi che raramente superano il milione, la moda dei cinepanettoni che non demorde, cattiva distribuzione dei film considerati “di nicchia”. A farne le spese sono le poltrone delle sale nostrane, ormai sempre più impolverate.

La news di oggi farà ben sperare i più, convincendoci che non siamo i soli a soffrire della situazione. Eppure, dovremmo davvero cominciare a preoccuparci: sì, perché se anche il box-office americano piange (e molto) vuol dire che la crisi è ben lungi dall’essere superata.
Deadline riporta numeri abbastanza allarmanti, basati sul costo medio di un biglietto nell’ultima parte del 2014: non solo il numero di biglietti venduti è più basso rispetto a quelli dello scorso anno (6% in meno), ma in generale il bottino non era così povero dal 1995. Quell’anno poco più di 1 miliardo di persone si recò al cinema: nel 2014, solo 1,259 miliardi ha fatto lo stesso. Si calcola che ben 81 milioni di spettatori non si siano mai avvicinati al grande schermo quest’anno. Nemmeno gli ottimi risultati del botteghino natalizio hanno migliorato una situazione già storicamente triste. Com’è potuto accadere?

Gli interni del settore incolpano la bassa qualità dei prodotti, soprattutto se comparata al prezzo medio del biglietto: chi vuole pagare più di 8 dollari per un film non convincente?
Come se non bastasse, moltissimi titoli di richiamo (tra cui 50 Sfumature di Grigio, Minions e Furious 7) hanno avuto la release spostata al 2015: questo, ovviamente, vuol dire meno soldi nelle tasche di cinema e major.
Non solo brutte notizie, comunque: la fascia dei più giovani (ragazzi tra i 18 e i 24 anni) continua ad andare al cinema, e in generale il 2014 ha visto per il sesto anno di fila superare i 10 miliardi di dollari d’incassi. Ogni casa di distribuzione ha avuto il suo cavallo di battaglia, vedi la Disney con i Guardiani della Galassia e la Lionsgate con Hunger Games: Il Canto della Rivolta- Parte 1, mentre ora a farla da padrone è Lo Hobbit: La Battaglia delle Cinque Armate (con incassi a stelle e strisce arrivati a 168 milioni di dollari).

Non siamo certo ai livelli del 2009, quando Avatar da solo trascinò il box-office americano con 1,4 miliardi di spettatori, ma c’è ancora da sperare… Soprattutto nel futuro prossimo. Nel 2015 arriveranno infatti alcuni titoli dagli incassi con profumo di record. Un esempio? Star Wars: Il Risveglio della Forza, candidato a diventare il “nuovo Avatar“.

Fonte: deadline

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