Come cantava il saggio Max Pezzali: «Se sei amico di una donna non ci combinerai mai niente». Figuriamoci poi se sei il suo ben più anziano cavalier servente e se la donna in questione è la vedova del Re dei Manzi Drogo, ha tre draghi, un esercito di 8000 macchine da guerra e più titoli onorifici di Napoleone.
Dalla prima stagione Sir Jorah Mormont serve e protegge Danaerys, sopravvivendo al suo fianco nonostante khalasaar distrutti, interminabili marce nel deserto, orridi stregoni ed infidi mercanti, ma vedendosi continuamente sorpassare da altri uomini nelle grazie della khaleesi.
All’iniziare della stagione Jorah si presenta come favorito (perché unico) nella corsa al cuore della mother of dragonnnsss, ma viene subito affiancato da un redivivo Sir Barristan Selmy che la salva da un insidioso attacco con Poké-Ball degli stregoni di Qarth.
Proseguendo nel periglioso cammino verso la conquista del Trono di Spade e l’acquisizione di un esercito, il nostro for-ever-alone accumula competizione e fallisce ogni approccio, tanto che Verme Grigio, il neo-comandante degli Immacolati, ha più possibilità di lui pur essendo un eunuco.
Giunti a Yunkai, città da conquistare e liberare, la disfatta è totale e Jorah viene definitivamente relegato nella temutissima friendzone, della quale gli 883 ci hanno spiegato le regole nel lontano ’96. Chiaramente Jorah quell’anno era troppo impegnato a vendere schiavi e farsi bandire dal regno per ascoltare la radio, ed è costretto ad osservare disperato l’avanzare di Daario Naharis, che assomiglia ad un giostraio che fa il modello di intimo nel tempo libero.
Ma il momento top è questo: tornato sanguinante dalla battaglia della vita, si presenta da Danaerys per annunciare la vittoria, sentendosi poi rispondere un crudele e strappacuore «Sì vabbè, ma dove è Naario Daharis?».
Sir Jorah, chi la dura la vince, ma la serva di Danaerys sembra più abbordabile.
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