Mark Vincent era un ragazzo sportivo e muscoloso, sempre carico al massimo, con un’energia inverosimile. Uno che ti aspetteresti di vedere fuori da una discoteca a fare il buttafuori: e infatti, indovinate un po’?, la carriera di Vin Diesel (sì, stiamo parlando di lui) comincia proprio fuori da un nightclub, dove il nostro veniva pagato per tenere i malintenzionati fuori dal locale. Da lì, una piccola parentesi come ballerino di break dance, fino al debutto nel grande cinema con Salvate il soldato Ryan, dove era un militare di origini italiane che faceva una brutta fine; Steven Spielberg l’aveva notato solo l’anno precedente per il suo ruolo da boss mafioso nel film Strays, inedito da noi. Lanciato in questo modo, non poteva che diventare un nuovo idolo action: e infatti tra xXx, la saga di Fast & Furious e Pitch Black (e il suo sequel The Chronicles of Riddick) è stata un’escalation di successi per Vin. Con un solo, grande denominatore comune: un fisico scolpito nel marmo, una presenza imponente che incute timore anche nei cuori più impavidi. Un duro d’altri tempi, a meno che non lo mettiate di fronte a un bambino come in Missione tata: in quel caso, persino i suoi pettorali si inteneriscono…
Il trailer di Fast and Furious 5
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