Da Pandora al davanzale di una finestra: dura la vita dell’ex “omone blu” Sam Worthington. Che in 40 carati è Nick Cassidy, ex-poliziotto diventato truffatore e finito in galera (ironia della sorte) per il classico “crimine che non ha commesso”. E che non ha voglia di rimanere dietro le sbarre, e quindi organizza una fuga che termina su un cornicione, con tanto di minaccia di suicidio. Scelta peculiare, ma le cose non sono semplici come sembrano, visto che di mezzo c’è anche il fratello di Nick, Joey (Jamie Bell), ladro impegnato nel più grande furto di diamanti di tutti i tempi. In che modo le due storie si intreccino, e cosa nasconda il tentativo di suicidio di Nick, lo lasciamo scoprire a voi: perché 40 carati è un thriller vecchio stampo, di quelli che si reggono su colpi di scena, doppio gioco e rivelazioni sorprendenti. Come una versione ad alta quota di In linea con l’assassino, insomma, diretta con mano sicura dall’esordiente danese Asger Leth (per lui, finora, solo un documentario sul ghetto americano). Nel cast anche Elizabeth Banks, habitué dei thriller dopo il recente The Next Three Days, e Anthony Mackie (Mad Men).
dal 10 febbraio
(Man on a Ledge, Usa 2012)
Regia: Asger Leth
Interpreti: Sam Worthington, Jamie Bell
Trama: Nick, ex poliziotto convertitosi al crimine, fugge di prigione e si rifugia… sul cornicione di un palazzo, da cui minaccia di buttarsi. Ma c’è altro dietro al suo gesto…
Genere: thriller
Durata: 102′
Da vedere perché: per lasciarsi trascinare da un thriller nel quale un passo falso può portare conseguenze disastrose.
La scheda del film è pubblicata su Best Movie di febbraio a pag. 98
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