Come entri nei panni di una figura che ha stuzzicato la fantasia di milioni di donne? Un personaggio mai esistito, ma entrato nelle menti di tutte coloro che hanno letto la saga di Cinquanta sfumature di grigio, best seller di E.L. James che da lettura sotto l’ombrellone si è trasformato in un vero e proprio caso, sulla bocca di tutti. La sfida non ha spaventato Jamie Dornan, alias Christian Grey nell’adattamento di Sam Taylor-Johnson che il 12 febbraio uscirà nelle sale italiane. L’attore è il protagonista dell’ultima cover story di Variety, in cui racconta la sua esperienza sul set del film. «Avevamo una sorta di consigliere, un guru dominante con cui parlare durante le scene più perverse (ma quella più discussa del romanzo non ci sarà). Ma poi dovevi mettere la teoria in pratica e lì iniziavano i problemi: dove lo metto questo? Come si tiene quest’altro? Non ne sapevo nulla, ma ho imparato un sacco di trucchetti che mi ritorneranno utili in questa vita».
Facci un esempio, Jamie: «C’è una tecnica particolare per usare una frusta. Io non avevo nessun talento a riguardo, ma alla fine ce l’ho fatta. È come usare una canna da pesca». Sul set, la regista ha cercato di dargli una mano attraverso diverse indicazioni, ma durante le riprese di Vancouver – durate (coincidenza?) 9 settimane e ½ – qualcuno si è anche leggermente infortunato (piccole sbucciature): «Devo ricordare a Jamie di andarci piano col frustino, sottolinea Sam Taylor-Johnson».
Dornan, poi descrive come si è immaginato Christian Grey al momento della sua audizione: «Lo vedevo come un supereoe». Così, ottenuta la parte, ha cominciato una preparazione fisica facendo colazioni abbondanti e mangiando frullati di proteine cinque volte al giorno: «L’obiettivo comunque non era diventare come Chris Hemsworth, Christian non ha quel tipo di fisico». Quindi è arrivato il momento di girare le scene più hot, e c’è una cosa che lo ha messo a disagio: «L’espressione che un uomo fa quando prova un orgasmo dovrebbe rimanere privata. E invece ora la vedranno milioni di persone. È una cosa orribile, spero che la scena finisca molto in fretta».
Ma come può cambiare la vita di un attore l’essere protagonista di quello che si preannuncia un nuovo fenomeno cinematografico (e mediatico)? «Tutti mi chiedono se sono pronto, ma in realtà non so per cosa dovrei essere pronto. Ho in mente cosa ha attraversato Robert Pattinson con Twilight, abbiamo anche bevuto qualcosa una volta. Ma non ricordo cosa ci siamo detti, probabilmente eravamo ubriachi. Se voglio essere una star del cinema? No, voglio una carriera».
Fonte: Variety
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