Ovvero: come riportare il grande horror in tv senza cedere neanche a mezzo compromesso. Più che una sigla, i titoli di testa di American Horror Story sembrano un cortometraggio d’autore e ad altissimo tasso di inquietudine e simbolismo. Creata da Kyle Cooper, già autore tra le altre cose dei titoli di testa di Se7en, la sigla – almeno per quel che riguarda la prima stagione: a noi piace di più di quella della seconda e per questo, ovviamente, l’abbiamo scelta – è ambientata nella cantina di casa Harmon, e l’apparente collage di immagini scollegate tra loro acquista sempre più senso man mano che si segue la serie. Si cominciano a riconoscere le bambole, i feti in barattolo, l’uniforme da infermiera… e ogni volta i brividi aumentano, invece che diminuire. Esattamente quello che accade seguendo la serie.

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