Deliziosa dal punto di vista strettamente registico – anche se facciamo fatica a usare il termine “deliziosa” per una serie che parla di una famiglia di becchini –, dove la sigla di Six Feet Under trionfa davvero è però nel comparto sonoro. Certo, l’idea di scrivere i nomi degli attori sui classici cartellini appesi al pollice dei morti è geniale, e il minuto e mezzo creato da Danny Yount è ricco di inquadrature di grandissima classe e gusto (simmetrie asimmetriche, corridoi illuminati, fuori fuoco artistici). Ma è la musica di accompagnamento, rilassante all’apparenza ma sottilmente inquietante soprattutto per il contrasto con le immagini, a stampare in testa la sigla senza possibilità di scampo.

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