Uno dei film meno conosciuti di Kevin Costner, che in compagnia di mr. Demi Moore (ex, in realtà) Ashton Kutcher mette in scena una tragedia in due atti ambientata tra relitti che affondano e onde alte decine di metri.
Tragedia in due atti perché la vicenda di Ben Randall, veterano della guardia costiera ed esperto di salvataggi in alto mare, si muove tra un naufragio e l’altro. Prima quello del suo matrimonio: la moglie Helen (Sela Ward, che aveva già recitato per il regista Andrew Davis in Il fuggitivo, dove interpretava un personaggio che si chiamava, tanto per cambiare, Helen) lo ha infatti appena lasciato. Poi quello del suo equipaggio, durante un’operazione di soccorso a un peschereccio. E di conseguenza quello della sua carriera, e della sicurezza in se stesso. Infine, dopo un lungo periodo speso ad addestrare Ashton Kutcher nell’antica arte del salvataggio marittimo, l’ultimo e fatale naufragio: quello che lo vede [SPOILER!] morire tra i flutti, non prima di aver salvato la vita al giovane collega e amico.
Sì, esatto: quella di The Guardian è una vicenda spezzacuori e non c’è proprio nulla da scherzare. Solo da naufragare nelle nostre stesse lacrime.
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