D’accordo, abbiamo barato: il naufragio della Perla Nera nel terzo capitolo della saga piratesca targata Gore Verbinski e (soprattutto) Johnny Depp non è un granché. In realtà, forse, a ben guardare, a un’analisi approfondita, ripensandoci, non è neanche un vero naufragio: la nave, è vero, si spiaggia, ma non si distrugge né danneggia irreparabilmente. Però seguiteci nel ragionamento: stiamo parlando della più famosa nave pirata della storia che rimane incagliata su una spiaggia bianchissima lasciando il Capitano Jack Sparrow, terrore dei Sette Mari, colui che nessuno è mai riuscito a catturare (o forse sì?), lasciando Jackm dicevamo, da solo a impazzire nella desolazione di un mondo parallelo.
Già, perché il naufragio della Perla non avviene in un banale oceano o in uno qualsiasi dei miliardi di mari di questa noiosissima Terra, ma in un luogo fatato che si trova all’interno di uno scrigno nel quale è custodito il cuore di quell’animaccia nera di Davy Jones. Capito? Un naufragio all’interno di uno scrigno che è una porta su un’altra dimensione e dove abita un cuore separato dal corpo del suo padrone. Ora siete di nuovo con noi?
© RIPRODUZIONE RISERVATA