A distanza di 17 anni, è incredibile che questo sottovalutato monster movie non abbia ancora avuto un sequel
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A distanza di 17 anni, è incredibile che questo sottovalutato monster movie non abbia ancora avuto un sequel

La difficoltà di replicare l’originalità e l’impatto del primo film potrebbe essere alla base di questa occasione mancata

A distanza di 17 anni, è incredibile che questo sottovalutato monster movie non abbia ancora avuto un sequel

La difficoltà di replicare l’originalità e l’impatto del primo film potrebbe essere alla base di questa occasione mancata

Nel 2008, Cloverfield ha ridefinito il genere dei monster movie grazie a un approccio innovativo che univa l’azione catastrofica alla tecnica del found footage, immergendo lo spettatore in un’esperienza intensa e realistica. Diretto da Matt Reeves, scritto da Drew Goddard e prodotto da J.J. Abrams, il film ha incassato 172 milioni di dollari a livello globale con un budget compreso tra i 25 e i 30 milioni. Eppure, a distanza di 17 anni, non esiste ancora un vero sequel che riprenda la sua storia. Una situazione sorprendente, considerando il successo del film e il suo impatto culturale.

Cloverfield segue un gruppo di amici che, durante una festa a New York, si ritrovano nel mezzo di un attacco mostruoso e decidono di documentare la loro lotta per la sopravvivenza con una videocamera amatoriale. Il film si distingue non solo per il suo stile visivo, che richiama il realismo di un reportage dal vivo, ma anche per la sua campagna di marketing virale, che ha alimentato il mistero e l’anticipazione del pubblico. Prima dell’uscita nelle sale, Paramount Pictures aveva diffuso un criptico teaser trailer durante la proiezione di Transformers, senza rivelare nemmeno il titolo del film. A questo si aggiungevano pagine MySpace dedicate ai personaggi, indizi sparsi su un sito ufficiale enigmatico e persino un numero telefonico da chiamare per ricevere il ruggito del mostro come suoneria.

L’approccio ha funzionato: Cloverfield ha ottenuto recensioni positive, conquistando un punteggio del 75% su Rotten Tomatoes e generando un forte dibattito online sulle origini della creatura. Tuttavia, nonostante il suo impatto e il suo successo finanziario, il film non ha mai avuto un seguito diretto.

Anziché proseguire la storia del primo film, Bad Robot ha optato per una strategia diversa, realizzando due film che condividono elementi con l’universo di Cloverfield, ma senza esserne veri e propri sequel.

Il primo è 10 Cloverfield Lane (2016), un thriller psicologico che racconta la storia di Michelle (Mary Elizabeth Winstead), una donna che, dopo un incidente stradale, si risveglia in un bunker sotterraneo gestito da Howard (John Goodman), il quale sostiene che la Terra sia stata colpita da un attacco chimico e che il mondo esterno sia ormai inabitabile. Sebbene il film abbia pochissimi collegamenti diretti con Cloverfield, è stato presentato come un “sequel spirituale” ed è stato accolto molto positivamente dalla critica, ottenendo un punteggio del 91% su Rotten Tomatoes e incassando 110 milioni di dollari con un budget tra i 13 e i 15 milioni.

Il secondo è The Cloverfield Paradox (2018), che ha invece tentato di spiegare retroattivamente gli eventi del primo film, spostando la narrazione su una stazione spaziale dove un esperimento fallito provoca il collasso della realtà e la sparizione della Terra. Diretto da Julius Onah e rilasciato direttamente su Netflix, il film non ha convinto né la critica né il pubblico, ottenendo un deludente 22% su Rotten Tomatoes.

Nonostante l’entusiasmo iniziale per il progetto Cloverfield, sembra che Paramount e Bad Robot abbiano preferito espandere il franchise in modo sperimentale, piuttosto che sviluppare un seguito diretto. Questa strategia, sebbene interessante, ha lasciato i fan con la sensazione di un’opportunità mancata.

Uno dei motivi potrebbe essere la. Cloverfield ha funzionato grazie alla sua immedesimazione totale nello stile found footage, una tecnica che oggi risulta meno innovativa rispetto al 2008. Inoltre, gran parte del suo fascino derivava dal mistero che avvolgeva la creatura e il suo attacco, un elemento che un sequel potrebbe rischiare di banalizzare.

Un altro ostacolo potrebbe essere la carriera dei principali artefici del film. Matt Reeves è diventato uno dei registi più richiesti di Hollywood, lavorando a blockbuster come The Batman e Il pianeta delle scimmie. J.J. Abrams, dal canto suo, ha preferito concentrarsi su altri progetti, tra cui la sua collaborazione con la saga di Star Wars.

Nonostante l’assenza di un vero seguito, Paramount non ha abbandonato completamente il franchise. Nell’ottobre 2022 è stato annunciato che un nuovo film di Cloverfield è in sviluppo, con Babak Anvari alla regia e Joe Barton alla sceneggiatura. Tuttavia, non è chiaro se questo progetto sarà finalmente un sequel diretto o un altro spin-off ambientato nello stesso universo.

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