A distanza di anni, il finale di questo episodio di Black Mirror ci lascia ancora inorriditi
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A distanza di anni, il finale di questo episodio di Black Mirror ci lascia ancora inorriditi

Nell'attesa che la settima stagione torni a sorprenderci, ricordiamo una delle puntate che più di tutte hanno saputo interpretare il tema della dualità della tecnologia

A distanza di anni, il finale di questo episodio di Black Mirror ci lascia ancora inorriditi

Nell'attesa che la settima stagione torni a sorprenderci, ricordiamo una delle puntate che più di tutte hanno saputo interpretare il tema della dualità della tecnologia

Black Mirror: l'episodio Beyond the sea

Fin dal suo debutto nel 2011, la serie antologica Black Mirror ha colpito gli spettatori per la sua capacità unica di esplorare le problematiche di attualità legate alle nuove tecnologie, affrontando il loro impatto sull’umanità senza tralasciare anche le conseguenze più oscure e disturbanti. È vero, la sesta stagione ha deluso molti fan, che concordano sul fatto che ormai la serie non raggiungerà più i livelli dei primissimi episodi. Tuttavia, almeno una delle ultime puntate andate in onda prima della pausa di due anni è riuscita a fare breccia nel cuore degli spettatori, regalando loro uno dei finali più scioccanti di tutta l’antologia.

Parliamo di Beyond the Sea, il terzo episodio, che forse più di tutti gli altri della stagione è stato in grado di andare al cuore della tematica di Black Mirror, mostrandoci i gesti estremi a cui l’uomo può arrivare a causa della solitudine e all’alienazione dovuta alle tecnologie.

La puntata è ambientata negli anni Sessanta, in una realtà alternativa in cui è possibile trasferire la propria coscienza all’interno di automi che replichino perfettamente le sembianze umane. Questo servizio viene utilizzato da due astronauti, David (Josh Hartnett) e Cliff (Aaron Paul), che riescono così a continuare a interagire con le loro famiglie, benché i loro corpi siano in viaggio nello spazio. Tuttavia, una notte un gruppo di estremisti anti-tecnologia irrompono a casa di David e uccidono la sua famiglia, per poi distruggere l’androide. 

Vedendo l’amico afflitto dalla tragedia che gli è capitata, Cliff si impietosisce e decide di concedergli di utilizzare il suo robot per un’ora a settimana, così che possa comunque fare esperienza della vita sulla Terra. Tuttavia, nel tempo che passa nei panni dell’amico, David finisce per infatuarsi di sua moglie Lana (Kate Mara). Ella, però, lo respinge, e chiede al marito di impedirgli di utilizzare la replica. David domanda di poterla utilizzare soltanto un’ultima volta per potersi scusare con la donna, ma l’altro ribatte malamente.

Da qui, potete quasi intuire la conclusione della vicenda. Un giorno, di rientro da una attività extraveicolare, Cliff non riceve più risposta da parte di David. Realizza con orrore che l’amico è disposto a lasciarlo morire nello spazio pur di avere sua moglie, ma la realtà è ben peggiore: in uno dei colpi di scena più drammatici di Black Mirror, David trasferisce la sua coscienza nell’androide e uccide brutalmente Lana e suo figlio. Rientrato nell’astronave, Cliff scopre l’accaduto. L’amico, impassibile, gli offre una sedia: ora anche lui sperimenterà la stessa solitudine.

Nell’attesa che la settima stagione torni a sorprenderci, Beyond the Sea rappresenta sicuramente uno degli episodi dal finale più scioccante di Black Mirror. Una storia che illustra in maniera straziante la vera dualità della tecnologia: da una parte, essa ci offre una possibilità di salvezza anche di fronte al lutto e alla morte; dall’altra, però, ha la capacità di spingerci ad azioni orribili, e l’alienazione che ne consegue potrebbe essere devastante. 

Fonte: Comicbook

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