Nell’universo dei manga e degli anime, ce ne sono molti che, pur essendo stati apprezzati in passato, oggi sollevano discussioni più delicate. Alcuni di questi titoli, infatti, sono diventati difficili da difendere o anche solo da menzionare senza suscitare disagio. Un esempio emblematico è Made in Abyss, manga scritto e illustrato da Akihito Tsukushi e da cui è stato tratto un anime nel 2016, di cui è impossibile parlare senza far emergere gli aspetti problematici legati alle tematiche trattate o ai contenuti che, con il passare del tempo, sono diventati inaccettabili.
Pubblicato per la prima volta nel 2012, il manga di Made in Abyss continua a essere pubblicato e consta di 13 volumi, mentre la serie animata ha smesso di andare in onda nel 2022. La trama ruota attorno all’Abisso, un’enorme e misteriosa fossa che sembra non avere fondo, e a Riko, una giovane ragazza la cui madre era una leggendaria Cave Raider, coloro che si avventurano nel profondo dell’Abisso alla ricerca di tesori e segreti. Dopo aver trovato un robot che crede inviato dalla madre, Riko decide di scendere nell’Abisso, dando inizio a un’avventura che la porterà a incontrare pericoli mortali e creature misteriose.
La serie è ampiamente apprezzata per il suo straordinario world building, che crea un’atmosfera affascinante e allo stesso tempo inquietante, e per l’esplorazione profonda della psiche dei personaggi, soprattutto quella infantile. Il modo in cui Made in Abyss affronta le emozioni, le paure e le difficoltà di Riko e degli altri bambini protagonisti è stato lodato per la sua “realistica” rappresentazione del mondo interiore dei giovani. Tuttavia, uno degli aspetti che ha suscitato forti critiche è la modalità con cui il manga rappresenta la sofferenza e l’abuso, in particolare nei confronti dei bambini. Le scene di violenza fisica e psicologica, che vedono i personaggi più giovani subire torture e abusi, sono diventate uno dei punti più discussi. Mentre alcuni difensori della serie sostengono che queste scene siano necessarie per enfatizzare i temi oscuri e maturi della storia, altri trovano che il trattamento delle sofferenze infantili risulti disturbante e inappropriato, soprattutto considerando il target di pubblico del manga.
A due anni dalla fine della sua prima stagione anime, come dicevamo, Made in Abyss continua a fare parlare di sé, anche a causa delle polemiche legate a eventi esterni, come l’associazione dell’anime con alcune celebrità. Infatti, recentemente, è emerso che alcuni idol K-pop sono stati criticati per aver mostrato interesse per la serie, alimentando ulteriormente il dibattito pubblico. Questo ha sollevato domande sull’impatto che Made in Abyss ha sul suo pubblico, soprattutto considerando la visibilità che queste figure pubbliche hanno sui social media, dove le loro azioni vengono costantemente scrutinizzate.
Ciò che, in origine, poteva sembrare un’osservazione audace e una rappresentazione della brutalità della vita, oggi viene visto dalla maggior parte degli spettatori come una glorificazione di atti di violenza ingiustificata, soprattutto quando riguarda i più vulnerabili. La serie, quindi, si inserisce in un dibattito più ampio su come trattare argomenti delicati in un formato che sia al contempo accessibile ma mantenga una forte responsabilità rispetto alle modalità di racconto.
Cosa ne pensate? Conoscete questo anime o il manga da cui è tratto? Fatecelo sapere nei commenti!
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Fonte: CBR
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