Bellissima ma accessibile, Emily Thorne sembra – come la sua interprete nella serie cult Revenge, Emily VanCamp – la ragazza della porta accanto che tutti sognano. La portabandiera del “trash chic” si tradisce, però, sfoggiando di tanto in tanto uno sguardo diabolico che trasuda odio e desiderio di vendetta: è il croc, la famigerata occhiataccia da strega della Disney messo a punto dalla graziosa VanCamp per il ruolo televisivo che l’ha rivelata al mondo, una specie di incrocio tra il volto soave di Grace Kelly e quello zannuto di un coccodrillo.
Questa Cenerentola inviperita è divorata dal livore verso i Grayson – ricchissima famiglia rinserrata nel feudo reale dei vacanzieri Hamptons – e detesta particolarmente la splendida e perfida matriarca Victoria (Madeleine Stowe). Contro di lei porta avanti una rappresaglia sistematica che genera amnesie, matrimoni, gravidanze fasulle, cospirazioni internazionali e una miracolosa resistenza dei personaggi a disastri aerei, colpi di proiettile e capitomboli dai piani alti.
La terza stagione, in onda su Foxlife, abbandona le sottotrame più improbabili e si focalizza sulla vendetta a ogni costo (vita compresa) di Emily. Incontriamo la VanCamp, 27enne campionessa olimpica di fidanzamento con i colleghi (da Chris Pratt conosciuto sul set di Everwood fino al “collega di serie” Josh Bowman), in un periodo in cui la sua agenda è ancora più gonfia del solito grazie al suo ruolo in Captain America: The Winter Soldier.
Come scegli a quali serie e film partecipare?
«Mi lascio sedurre dal personaggio; se il ruolo che mi propongono mi stimola di solito accetto. Finora l’instinto mi ha permesso sempre di fare ottime scelte. Cerco sempre di buttami in esperienze nuove e se sbaglio, pazienza, almeno ci ho provato. La protagonista di Revenge mi ha attratta immediatamente perché molto diversa dai ruoli che mi offrono di solito».
Immagino sia un’altra scelta di cui non ti sei assolutamente pentita!
«Mai. Cosa si può desiderare di più se non interpretare una creatura angelica con un oscuro alter ego cospiratore? Emily è decisamente schizofrenica. Finalmente ho potuto tirare fuori il mio lato oscuro e oggi mi cimento tutti i giorni con un personaggio follemente divertente».
Molti spettatori etichettano Revenge come un guilty pleasure, un piacere un po’ “sconveniente”.
«Anche per me lo è, perché mi godo questa immensa soddisfazione vicaria che la serie regala a chiunque abbia un nemico a cui vorrebbe farla pagare. La rivalsa è una droga inebriante, tutti sognano di poterla ottenere nei confronti di chi li ha feriti o imbrogliati e Revenge dà loro la possibilità di sapere com’è. Anche se si mostra chiaramente che c’è un prezzo da pagare: Emily ha votato la sua vita alla distruzione della famiglia che ha rovinato suo padre e persegue questa missione passando sopra ai suoi stessi sentimenti. Per fortuna ha qualcuno che la sostiene, il buon Nolan».
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