Addio a Eleonora Rossi Drago
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Addio a Eleonora Rossi Drago

L'attrice di Estate violenta è stata stroncata da un'emorragia cerebrale nella sua casa di Palermo

Addio a Eleonora Rossi Drago

L'attrice di Estate violenta è stata stroncata da un'emorragia cerebrale nella sua casa di Palermo

All’età di 82 anni si è spenta a Palermo Eleonora Rossi Drago. L’attrice, il cui vero nome era Palmira Omiccioli , si era ritirata dalle scene negli anni ’70, quando aveva sposato Domenico La Cavera, primo presidente di Confindustria Sicilia e personaggio di spicco dell’economia siciliana.
Nata a Genova nel 1925 e dotata di una bellezza meno appariscente e più sofisticata rispetto a quella delle sue colleghe maggiorate come la Lollo e la Loren, la Rossi Drago, dopo il diploma magistrale, lavorò come indossatrice e disegnatrice di modelli. Poi, nel 1947, partecipò a Miss Italia senza gareggiare perché già sposata e madre di una figlia. Debuttò al cinema nel 1949 con una piccola parte in I pirati di Capri. Recitò per Luigi Comencini in Persiane chiuse, per Antonioni in Amiche, dove rivelò le sue doti drammatiche, e in Sensualità di Fracassi accanto a Marcello Mastroianni e Amedeo Nazzari. Alla metà degli anni Cinquanta si cimentò anche con il teatro, in Zio Vanja, sotto la guida di Luchino Visconti, con un cast eccezionale che comprende Rina Morelli, Paolo Stoppa e ancora Marcello Mastroianni. Nel 1959 ottenne ampi consensi per la sua interpretazione in Un maledetto imbroglio (1959) di Pietro Germi, in cui è Liliana, la signora gentile e senza figli che trascorre la sua breve vita fra bambole, malinconie e tradimenti. Con Estate violenta di Valerio Zurlini, dove interpreta Roberta, una donna matura che si innamora di un ragazzo molto più giovane (Jean Louis Trintignant – nella foto con l’attrice), conquista il Nastro d’Argento nel 1960. L’ultimo ruolo di rilievo è nel kolossal La Bibbia di John Huston del 1965, dove interpretò la moglie di Loth. Seguì un periodo televisivo, durante il quale interpretò celebri sceneggiati come Padri e figli di Morandi e La Cittadella di Majano del 1964, e un tentativo di ritorno al teatro che però andò male. Il suo ultimo film prima del ritiro dalle scene è Il dio chiamato Dorian (1970), con Helmut Berger. Dopo un periodo di profonda depressione trovò la serenità accanto a Domenico La Cavera trasferendosi insieme a lui a Palermo, dove è rimasta fino ai suoi ultimi giorni.

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