Addio a Kirk Douglas: si è spenta a 103 anni l’indimenticabile icona di Hollywood
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Addio a Kirk Douglas: si è spenta a 103 anni l’indimenticabile icona di Hollywood

Nel corso della sua carriera è stato protagonista di acclamate opere come Spartacus, Orizzonti di gloria e Fury

Addio a Kirk Douglas: si è spenta a 103 anni l’indimenticabile icona di Hollywood

Nel corso della sua carriera è stato protagonista di acclamate opere come Spartacus, Orizzonti di gloria e Fury

Grande perdita nel mondo del cinema. Si è spento a 103 anni Kirk Douglas, una delle più grandi star della storia del cinema statunitense, interprete di ruoli immortali come lo Spartacus di Stanley Kubrick e di circa altri 90 personaggi in altrettanti titoli, che hanno costellato una tra le carriere più brillanti che la settima arte possa ricordare.

A dare l’annuncio è stato il figlio Michael Douglas, a sua volta icona del grande schermo, che tramite un post pubblicato su Facebook ha salutato il padre, la cui salute era peggiorata da tempo:

«È con tremenda tristezza che io e i miei fratelli annunciamo che Kirk Douglas ci ha lasciati oggi all’età di 103 anni. Per il mondo era una leggenda, un attore dell’età d’oro del cinema che ha vissuto bene nei suoi anni d’oro, un umanitario il cui l’impegno per la giustizia e le cause in cui ha creduto, hanno fissato uno standard a cui tutti aspiriamo.

Ma per me e i miei fratelli Joel e Peter, era semplicemente papà. Per Catherine, un meraviglioso suocero. Per i suoi nipoti e pronipoti, il loro nonno amorevole. E per sua moglie Anne, un marito meraviglioso.

La vita di Kirk è stata ben vissuta e ci lascia un’eredità nei suoi film che durerà per le generazioni a venire, così come la storia di un famoso filantropo che ha lavorato per aiutare il pubblico e portare la pace sul pianeta.

Vorrei concludere con le parole che gli ho detto durante il suo ultimo compleanno e che rimarranno sempre vere. Papà, ti amo così tanto e sono così orgoglioso di essere tuo figlio.»

La lunga carriera di Douglas ha inizio nel lontano 1946, quando recita nel ruolo di un procuratore distrettuale nel suo primo film, Lo strano amore di Marta Ivers di Lewis Milestone, prendendo poi parte, l’anno seguente, al memorabile noir Le catene della colpa di Jacques Tourneur, affiancando Robert Mitchum e Jane Greer.

Il vero successo arriva però nel 1951 grazie a Billy Wilder, che gli affida il ruolo del giornalista senza scrupoli Chuck Tatum nel film L’asso nella manica, consolidandosi poi nel 1954, quando prende parte al celebre 20.000 leghe sotto i mari di Richard Fleischer. Da ricordare che, lo stesso anno, approda anche in Italia, dove presta il volto a Ulisse nell’omonimo lungometraggio di Mario Camerini

Una carriera già lanciatissima, che esplode letteralmente nel 1957, quando prende parte al cult Orizzonti di gloria di Stanley Kubrick, che lo dirige pochi anni dopo anche nel kolossal Spartacus del 1960, dove interpreta il protagonista.

Con questa indimenticabile opera, Douglas arriva all’apice della sua carriera, che tuttavia è solo agli inizi, perché l’attore reciterà fino al 2004, abbandonando il grande schermo con il film Illusion di Michael A. Goorjian. Dal 1960, prende dunque parte a decine di titoli, tra i quali possiamo ricordare Solo sotto le stelle di David Miller (1962), Sette giorni a maggio di John Frankenheimer (1964), Uomini e cobra di Joseph L. Mankiewicz (1970), Fury di Brian De Palma (1978) e Vizio di famiglia di Fred Schepisi (2003).

Nel 1996 gli viene assegnato l’Oscar alla carriera, seguito – due anni dopo -, anche dal Golden Globe. Nel 1999, inoltre, l’American Film Institute lo inserì al 17º posto tra le più grandi star della storia del cinema statunitense, quello stesso cinema che, dopo averlo consacrato, oggi piange la sua scomparsa.

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