È morto a 83 anni l’attore statunitense Mark Margolis, celebre per il ruolo di Hector Salamanca nelle due serie Breaking Bad e Better Call Saul. Il ruolo gli era valso anche una nomination agli Emmy e l’aveva interpretato per cinque stagioni nella serie prequel con Bob Odenkirk.
Margolis è morto giovedì al Mount Sinai Hospital di New York City a seguito di una breve malattia, ha annunciato suo figlio Morgan Margolis, anche lui attore.
Mark Margolis è nato a Filadelfia, in Pennsylvania, il 26 novembre 1939 da una famiglia ebraica, ed era figlio di Isidore Margolis e di Fanya Fried. Aveva frequentato per un breve periodo la Temple University nella propria città, per poi partire alla volta di New York dove aveva studiato recitazione presso l’Actors Studio con Stella Adler, diventandone anche assistente personale.
Il ruolo che gli diede notorietà presso il grande pubblico fu quello del killer boliviano Alberto in Scarface di Brian De Palma e, nella sua filmografia, particolare rilievo ha la collaborazione col regista Darren Aronofsky, che l’ha diretto in moltissimi suoi film come π – Il teorema del delirio, dove il cineasta scrisse apposta per lui il ruolo di padre Avila, Requiem for a Dream, The Fountain – L’albero della vita e The Wrestler.
Nel 1991 partecipò alla soap opera statunitense Santa Barbara, in cui ha ricoperto il ruolo di Helmut Dieter, uno spregiudicato e folle sanguinario che intendeva radere al suolo l’intera città. Negli oltre 70 film interpretati nella sua carriera, cui affiancò una frequente attività nel teatro off-Broadway, ha vestito spesso i panni dell’ispanico o dell’italo-americano – anche prima di cimentarsi con la memorabile interpretazione di Don Héctor “Tio” Salamanca -, in film come Il boss dei boss, Oz, dov’era il boss mafioso sieropositivo Antonio Nappa, The Practice – Professione avvocati e The Black Donnellys.
Per interpretare il silenzioso Salamanca, Margolis ha detto di aver preso spunto dalla sua defunta suocera, Shirley. “È stata in una casa di cura per molti anni in Florida, dopo aver subito un ictus – aveva raccontato l’attore – Andavamo a trovarla e non riusciva a parlare. Ma si eccitava quando entravamo nella stanza, e il lato sinistro della sua bocca faceva sempre queste contorsioni dove le labbra sporgevano, quasi come se stesse masticando tabacco. Quindi gliel’ho rubato. Dico sempre che il ruolo è un omaggio a Shirley, che in realtà era una ballerina di Earl Carroll Follies degli anni ’30”.
Foto: Getty (Mike Pont/FilmMagic)
Fonte: The Hollywood Reporter
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