Addio a Peter Bogdanovich: il regista de L'ultimo spettacolo aveva 82 anni
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Addio a Peter Bogdanovich: il regista de L’ultimo spettacolo aveva 82 anni

Autore raffinato, ispirato dalla nostalgia e dal rimpianto per i generi della Hollywood classica, all'attività di cineasta aveva affiancato quella di cinefilo attento e studioso di cinema infaticabile

Addio a Peter Bogdanovich: il regista de L’ultimo spettacolo aveva 82 anni

Autore raffinato, ispirato dalla nostalgia e dal rimpianto per i generi della Hollywood classica, all'attività di cineasta aveva affiancato quella di cinefilo attento e studioso di cinema infaticabile

Bogdanovich

Peter Bogdanovich è morto. Il regista aveva 82 anni e, secondo quanto segnalato dalla figlia Antonia Bogdanovich all’Hollywood Reporter, è deceduto per cause naturali giovedì mattina nella sua casa di Los Angeles.

Regista, sceneggiatore, attore e critico cinematografico, figlio di un pittore-pianista serbo e discendente di una ricca famiglia di ebrei austriaci che lasciò l’America per sfuggire al nazismo, Bogdanovich iniziò a lavorare con Stella Adler nell’ambiente off-Broadway. 

Cinefilo raffinato, docente di cinema e autore di monografie su Orson Welles, Howard Hawks e Alfred Hitchcock per il MOMA di New York, si laureò in Storia del cinema con una tesi su Furore di John Ford, regista da lui amatissima e sul quale nel 1971 girò il documentario Directed by John Ford. In virtù dei suoi scritti su Esquire il sempre attento Roger Corman lo ingaggiò come assistente sul set de I selvaggi, nel 1966.

Nominato all’Oscar per il crepuscolare e struggente L’ultimo spettacolo (1971), il suo capolavoro tratto dal romanzo di Larry McMurtry, permeato da un soffuso e inequivocabile amore per il cinema e calato nella provincia americana (nel cast un giovanissimo Jeff Bridges e 8 le candidature totali del film agli Academy Awards), in carriera ha diretto lungometraggi come Ma papà ti manda sola? (1972), omaggio allo stile di Vincente Minnelli, Paper Moon – Luna di carta (1973), debitore dell’opera di Frank Capra e con protagonisti Ryan O’Neal e la figlia Tatum O’Neal, che vinse l’Oscar come migliore attrice non protagonista a soli nove anni (ancora oggi un record), …e tutti risero (1981), Texasville (1990), Rumori fuori scena (1992), Quella cosa chiamata amore (1993) e il più recente Tutto può accadere a Broadway, sua ultima fatica presentata alla Mostra del cinema di Venezia nel 2014.

Come attore recitò nel serial I Soprano nei panni del Dr. Elliot Kupferberg, in Rizzoli & Isles, How I Met Your Mother e nel film postumo di Orson Welles The Other Side of the Wind, uscito su Netflix nel 2018. Ebbe una lunga relazione con l’attrice Cybill Shepherd, che ha diretto in quattro film.

Foto: Getty (Araya Diaz/Getty Images for cinema prive)

 

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