Dopo Mike Bongiorno ci lascia un altro volto simbolo della tv italiana. Raimondo Vianello, nato il 7 maggio del 1922 a Roma, si è spento questa mattina alle 6.50 all’ospedale San Raffaele di Milano, all’età di quasi 88 anni e in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni di salute.
Il sito del Corriere riporta che i funerali “si svolgeranno molto probabilmente sabato alle 11 nella chiesa di Milano Due, il quartiere dove viveva”.
Sposato dal 1962 con la collega Sandra Mondaini, Vianello è stato uno dei protagonisti del piccolo schermo fin dagli anni ’50, quando il successo arrivò grazie a programmi come Un due tre in cui affiancava Ugo Tognazzi (con cui poi ha condiviso i set di tanti film come Pugni, pupe e marinai, I magnifici tre e I tromboni di Fra Diavolo) o il Tappabuchi con il ruolo autoironico di “valletto” di Corrado. La sua ultima pellicola al cinema risale al 1969, con 7 volte 7.
Segnato dall’esperienza della Seconda Guerra Mondiale (durante la quale fu anche detenuto nel campo di concentramento di Coltano dopo aver aderito alla Repubblica di Salò)
aveva mosso i primi passo nel teatro e lo ricordiamo al cinema anche accanto a Totò in I due orfanelli, Fifa e arena, Totò sceicco (1950) e Totò diabolicus (1962) e in numerose commedie estive come Bellezze sulla spiaggia (1961).
Tutti lo ricordano per la sit-com con la quale metteva in scena la sua vita coniugale insieme alla moglie Sandra, Casa Vianello, andata in onda dal 1988 al 2007, con spin-off come Cascina Vianello e Crociera Vianello.
Con Sandra, Raimondo ha costituito una delle coppie più celebri e inossidabili dello spettacolo italiano e con lei ha condiviso anche i palchi di numerosi varietà RAI tra gli anni Settanta e Ottanta.
Grande appassionato sportivo, Raimondo ha condotto per anni anche il programma Pressing, su Canale 5, la rete di casa Mediaset che lo ha ospitato negli ultimi vent’anni della sua carriera.
Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, coppia inossidabile nella vita e sullo schermo