Sono molti i misteri rimasti irrisolti alla fine delle quattro puntate di Adolescence, la serie Netflix del momento. La storia raccontata da Jack Thorne e Stephen Graham si concentra sugli aspetti emotivi e psicologici dietro all’arresto e all’accusa di omicidio del 13enne Jamie Miller, tocca vari temi importanti come quello della cultura incel, ma al contempo non approfondisce altri elementi prettamente più thriller – come ad esempio dove è finito il coltello usato per uccidere la giovane Katie. Per il pubblico italiano e non madrelingua inglese, inoltre, c’è un altro interrogativo che rimane sospeso.
Nel quarto episodio, infatti, compare una parola il cui significato non è immediatamente chiaro a molti, anche a chi è ormai abituato a guardare film e serie in lingua originale. Mentre la famiglia Miller si prepara a festeggiare il compleanno del padre, tredici mesi dopo l’arresto del figlio, notato che sul suo furgone è stata scritta la parola “Nonce”. L’atto di vandalismo getta nel panico tutti quanti, costringendo i Miller a fare un viaggio in ferramente per comprare un prodotto che possa togliere la scritta. Ma cosa significa?
Dalla traduzione e dal doppiaggio sappiamo che “Nonce” significa di fatto “pedofilo”, ma la parola in sé può suscitare qualche curiosità in più. Stando a quanto riportato dal Cambridge Dictionary, “Nonce” è infatti un termine gergale (slang) proprio del Regno Unito che indica qualcuno accusato di un crimine sessuale. Primariamente è usato per descrivere qualcuno accusato di aver usato violenza sessuale su un minore, ma è molto meno usata rispetto a “pedofilo” nel linguaggio comune.
Molti spettatori di Adolescence si sono anche chiesti come mai qualcuno (due ragazzi del quartiere) si sia preso il disturbo di scrivere una parola del genere sul furgone di Eddie Miller. Nello spazio di tempo intercorso tra gli episodi, è probabile che sia trapelata l’indiscrezione secondo cui Jamie Miller avrebbe ucciso Katie perché turbato dagli abusi sessuali del padre. Non è raro che dietro a crimini compiuti in età adolescenziale si nascondano violenze subite nell’ambiente domestico, ma come riportato da Stephen Graham non è questo il caso: «Non volevo che suo padre fosse un uomo violento – ha detto al The Guardian – O che sua madre fosse alcolizzata. Neppure che il ragazzo fosse stato molestato da uno zio. Volevo rimuovere tutte queste possibilità».
Quello che rimane, quindi, è un 13enne rimasto a suo modo “vittima” della sottocultura maschile incel e della manosphere, che l’ha portato ad avere una concezione e un comportamento distorto nei confronti del mondo femminile. Di quest’altra parola forse più conosciuta rispetto a “Nonce” abbiamo scritto un approfondimento che potete trovare QUI.
Cosa ne pensate? Conoscevate il significato di questa parola che compare nell’ultimo episodio di Adolescence? Diteci la vostra, come sempre, nei commenti.
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Foto: Netflix
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