Non si può certo dire che la carriera di Al Pacino sia stata costellata solo di successi. Se da una parte la star che vedremo prossimamente in House of Gucci può vantare nella sua filmografia opere come Il Padrino, Scarface e numerosi altri titoli che hanno fatto la storia del cinema, dall’altra, beh, si è spesso ritrovato ad essere protagonista di lungometraggi decisamente meno fortunati.
Ma a quanto pare, per lui va benissimo così. E no, non sta cercando di dirvi che si sente soddisfatto dei suoi lavori malgrado gli insuccessi, ma proprio che, in un certo senso, con i film brutti ci va a nozze.
In un’intervista con GQ, Al Pacino ha infatti ammesso che per lui è una sorta di sfida mista a perversione accettare ruoli in opere che non considera all’altezza. Ma pare che in verità abbia un buon motivo per fare quello che fa:
«Sapete cosa c’è? Credo di aver preso una cattiva abitudine. Penso di essere diventato un po’ perverso. Sto iniziando a voler fare film che non sono proprio dei bei film, nel tentativo di migliorarli. E questa è diventata la mia sfida.»
Chiaramente – aggiunge l’attore – essere pagati bene aiuta:
«A volte ti offrono denaro per qualcosa che non è adeguato. E tu accetti, anche se da qualche parte, dentro di te, sai che sarà una delusione. Ma poi, quando arriva il momento, quando inizi, dici: “Oh no, io lo migliorerò“. Così ci passi molto tempo, e continui a dirti: “Se solo riuscissi a rendere questo film almeno mediocre”. E la cosa diventa eccitante. Ma è un impulso che dovrei mettere da parte, ora come ora.»
Foto: Getty (Alessandra Benedetti – Corbis)
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