La lampada di Aladdin o anche il Genio della Lampada. Siamo abituati a pronunciare queste parole insieme, senza pensare troppo al loro significato singolo e il “merito” è tutto del Classico Disney che ha adattato il racconto Aladino la lampada meravigliosa contenuto nei racconti de La mille e una notte. Ma perché si chiama proprio così, questo oggetto magico così famoso?
La risposta potrà sembrarvi anche banale, ma incredibilmente è una delle curiosità più cercate in rete dagli utenti, che forse non collegano l’oggetto di uso comune al nome che è stato scelto. Va innanzitutto specificato che nell’opera originale, la raccolta di racconti orientali realizzata nel X secolo da differenti autori, questa storia non c’era e che è stata aggiunta solo successivamente dall’autore Antoine Galland per l’edizione francese dell’opera.
Ad ogni modo, la fiaba ha sempre avuto come protagonista un giovane ladruncolo della Cina (!) che riceve la visita di un necromante maghrebino e che lo convince ad eseguire un oscuro rituale per accedere ad una caverna dove è nascosto un prodigioso tesoro, una vecchia lampada che si scopre appunto contenere un jinn, un genio, creatura citata nel Corano e che indica un’entità sovrannaturale tra il mondo angelico e quello umano.
Agli occhi soprattutto occidentali, però, quella lampada non sembra proprio… una lampada. Ma più una teiera o un altro tipo di oggetto atto a versare qualcosa. Si tratta però di un’antica lampada (termine che generalmente indica una qualsiasi sorgente luminosa per l’illuminazione artificiale) ad olio: quella inserita da Galland nela sua compilazione delle Mille e una notte è nello specifico una lampada indiana, che ancora oggi data la popolarità data dal cinema (il primo film muto risale al 1917) viene spesso venduta come “lampada ad olio in stile aladino“.
Passando ad un significato più metaforico, la lampada rappresenta un oggetto di uso comune e quella trovata da Aladdin era persino vecchia e rovinata, ma al suo interno conteneva un grande potere. Un dettaglio della storia, questo, che serve per far capire ai lettori che le apparenze possono ingannare e così come una vecchia lampa può contenere un potente genio, così un ragazzo fannullone può dimostrarsi invece ben altro.
Cosa ne pensate? Avete mai avuto dubbi sul perché l’oggetto magico visto nel celebre film Disney e anche nel relativo remake del 2019 con Will Smith nei panni del genio – e per il quale sono crollate le speranze di un sequel – si chiami proprio lampada di Aladdin? Diteci la vostra, come sempre, nei commenti.
Foto: Disney
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