Ci sono ulteriori aggiornamenti sul caso dell’incidente sul set del film western Rust avvenuto a ottobre del 2021, quando Alec Baldwin accidentalmente sparò e uccise la direttrice della fotografia Halyna Hutchins.
Nonostante le principali accuse verso l’attore siano cadute circa un anno fa, la giuria ha deliberato di rinviarlo a giudizio per la seconda volta per omicidio involontario. Dall’analisi dell’arma sembrano infatti essere emerse nuove prove contro di lui: anche se Alec Baldwin ha negato più volte di aver premuto il grilletto, i test e le osservazioni che sono stati svolti dimostrerebbero inequivocabilmente il contrario.
Se condannato, l’attore rischierebbe fino a 18 mesi di carcere. «Attendiamo di poterci confrontare in tribunale», è stato il commento degli avvocati dell’attore, Luke Nikas e Alex Spiro.
Nel frattempo, la famiglia di Halyna Hutchins, la direttrice della fotografia morta sul set di Rust, sta portando avanti una nuova causa civile contro la star: «Il signor Baldwin potrebbe fingere di non essere responsabile per aver premuto il grilletto e fatto partire un vero proiettile che ha posto fine alla vita di Halyna. Può correre nel Montana e fingere di essere solo un attore in un film del selvaggio west ma, nella vita reale, non può sfuggire al fatto di aver avuto un ruolo importante in una tragedia che ha avuto conseguenze nella vita reale».
Al momento l’unica persona accusata formalmente della morte di Hutchins è l’armiera Hannah Gutierrez Reed, che andrà a processo il 21 febbraio con l’accusa di omicidio involontario e inquinamento delle prove. La donna avrebbe caricato per errore con un proiettile la pistola di Alec Baldwin, che avrebbe dovuto essere caricata a salve. Non sono ancora chiare, però, le dinamiche che hanno portato a questo fatale sbaglio.
Fonte: Variety
© RIPRODUZIONE RISERVATA